mercoledì 26 settembre 2012

Ma come parli? Come parli? Le parole sono importanti!


"Io sono sopravvisuta ad un quartiere lowcost,e mi sono trasferita qui prima che andasse di moda"
L'ho sentita veramente questa.Su ponte casilino. Ferma ad un semaforo pedonale.Pronunciata, sul serio e seriamente, da una donna.
"Sopravvissuta".
"Low cost".
Aveste sentito il tono epico! In quel sopravvissuta la pulzella ci ha messo anni e anni e anni di periferia. La fatica che deve aver fatto! I pericoli che avrà affrontato!Viva per miracolo, porelletta.
E"low cost" come sinonimo di popolare? Niente male eh? Perchè periferia si, ma l'inglese lo si mastica un po' tutti! Ecchediamine!
Non ho mosso un muscolo.
La mia faccia è rimasta inespressiva come quella di Massimo Ciavarro all'apice della carriera cinematografica.
Fra me e me pero'...



domenica 23 settembre 2012

Domenica Lunatica



Domenica di brutto tempo. Domenica passata a casa con amiche a vedere un film.
Che film? Magdalene.
Perché?E me lo chiedo pure io!
Perché Magdalene è uno di quei film che fa malissimo.
Uno di quei film che mentre lo vedo un po’ piango, un po’ bestemmio, un po’ ho voglia di tapparmi occhi e orecchie e cantare “lallallallallà non è vero nulla non è mai successo".  Non esistono le “sorelle della Maddalena”, non sono mai esistiti questi collegi per penitenti. Non è vero che 30mila donne,ragazze,sono state prese e rinchiuse in questi asili, schiavizzate, torturate, stuprate, sfruttate.Lasciate morire lì dentro. Non e’ vero che l’ultimo ha chiuso solo nel 1996.Non è accaduto qui.Non è accaduto nel mio tempo.Non è accaduto nella mia Europa. 


 Non è vero e ve lo dimostro pure.
Vado a cercarmi la documentazione su internet. Google, padre di tutti i saperi.
Ora vedrete: Irlanda…Aborto …caso X … quattordicenne stuprata, minaccia il suicidio se non le consentono di abortire…1994.
Il 1994 è ieri. Pero’ no, ieri proprio no! Dai son Passati 18 anni! Oggi?

Irlanda : l’aborto è un crimine regolamentato dalla legge 1861 sui Reati Contro la Persona. Esso è consentito solo nel caso in cui sia a rischio la vita della madre. In qualsiasi altra circostanza, anche quando la gravidanza comporti un rischio di salute per la donna, sia l’effetto di uno stupro o un incesto, sia forte l’evidenza che il feto non sopravviva al di fuori dell’utero materno, o che le condizioni psicofisiche, finanziarie o quanto altro siano contrarie all’interesse e al benessere della madre, l’interruzione volontaria di gravidanza è considerata un crimine punibile con l’ergastolo.
È tuttavia legale andare ad abortire all’estero e ottenere informazioni presso i centri di pianificazione familiare irlandesi.

Mmmmh. Passi da giganti!
Mi viene voglia di urlare.E piangere. Poi mi alzo e controllo se ho i preservativi in borsa.Ce li ho.
Non mi basta.Non mi basta sapere che so. Non mi basta proteggere mia nipote.
Non mi basta neanche rovinare la domenica alle mie amiche coinvolgendole nella visione di un film crudo e violento e vero.
Io gli voglio rovinare pure il 28 settembre e il 6 ottobre. 


Il 28 settembre : global day of action for access to safe and legal abortion

A che serve una giornata mondiale? Serve a salvare la vita di migliaia di donne.
E se deciderete di marciare,non pensate di farlo  per beneficenza. Quando marcerete,non marcerete solo per l’Africa,o l’Asia, o il Sudamerica. Quei paesi cosi' retrogradi e lontani. Quei paesi superstiziosi e non occidentalizzati. 
Marciate per il 100% di medici obiettori in Liguria o nelle Marche.
Marciate per il rischio di estensione di obiezione di coscienza anche ai farmacisti.
Marciate per l’irreperibilità di un cane di medico che ti prescriva la pillola del giorno dopo.
Marciate pure per casa nostra, che ne abbiamo di strada da fare!
 E mentre marciate,compratevi dei preservativi ! Ecchessarammai!
Già che ci siete date un’occhiata al sito :
http://www.september28.org/

6 ottobre: SlutWalk Paris. 

Si avete letto bene: la marcia delle Puttane.
 Perché delle puttane dovrebbero marciare? Perché lo siamo tutte.
Ogni singola donna venga aggredita malmenata stuprata , è una puttana fino a prova contraria.E anche a dispetto di prove contrarie. 



Non lo sapevate?Alle brave ragazze non succede nulla. A quelle buone e brave, quelle che non vanno in giro da sole, non camminano per strada, non bevono alcolici, non vanno a ballare, non escono senza la scorta di mamma o papà,a quelle buone,insomma,a quelle non succede niente. Se sei VERAMENTE una brava ragazza,non ti puo’ succedere nulla.
A parte essere stuprata in casa o a scuola,chiaramente.
Se invece porti te stessa in giro, non puoi lamentarti se poi qualcuno,provocato,perde la testa.
 Tu che hai fatto? Dove eri? Eri sobria? Come eri vestita? Lo hai incoraggiato? Ci hai parlato? Ci hai ballato? Gli hai sorriso? Avevi la gonna o i jeans? I pantaloni te li sei sfilata da sola o te li hanno dovuti togliere?Fa differenza.
Vedete? Siamo tutte brave ragazze fino a quando non ci succede nulla.Siamo tutte puttane non appena veniamo aggredite.
E allora io voglio essere Puttana sempre. E pretendere di non essere il capro espiatorio per la bestialità di nessuno. Quindi il 6 ottobre marcio.
E se potete marciate pure voi.
Ne organizzano di Slutwalk ,anche in Italia.Anzi devo dire che la nostra “indecorose e libere” non ha nulla da invidiare alle Slutwalks.Ma il mio è campanilismo da emigrante :)

Sulla Slutwalk francese :
https://www.facebook.com/SLUTWALKFRANCE2011/info
http://slutwalkfrance.tumblr.com/

Per l’italia , questo uno dei miei riferimenti.
http://unionedonne.altervista.org/ 

Buona passeggiata a tutte.E se ancora non avete voglia di farli sti due passi,guardatevi un film:

Titolo OriginaleTHE MAGDALENE SISTERS

Regia: Peter Mullan

Durata: h 1.59
Nazionalità:  gran Bretagna











martedì 18 settembre 2012

Sois belle e tais-toi !


Entro Dicembre la linea del tram T3 sarà prolungata.26 nuove stazioni.Circa 15 KM di tram.
E a noi che ci frega? Mica abitiamo a Parigi. Vi frega. 9 di queste stazioni porteranno un nome di donna.
Ed è una donna,Annick Lepetit , partito socialista e "assessora" ai trasporti a Parigi,che le ha volute.
Sono state scelte donne,che con la loro vita ,arte,impegno,hanno segnato positivamente la loro e nostra epoca. Donne testarde e coraggiose,capaci di sfidare pregiudizi e autorità.
E' stata scelta Maryse Bastié , capitano della French airforce. Ha compiuto un volo in solitaria attraversando il sudatlantico stabilendo un record.Ha poi raccontato la sua passione in un libro. 
Alexandra David- Neel , la mia preferita .Esploratrice,sì, ma anche anarchica e femminista. Il suo primo viaggio inizio' a soli 18 anni,scappando di casa e raggiungendo la Spagna in bicicletta. E poi il Tibet.La città proibita di Lhasa.La Teosofia.
Delphine Seyrig attrice ,ma anche regista ,e femminista. ll suo film/documentario, sii bella e stai zitta, non si limita ad alludere ,ma con una serie di interviste  denuncia le dinamiche sessiste e machiste presenti all'interno del mondo cinematografico. E'stata anche motore nella fondazione del "Centre Audiovisuel Simone de Beauvoir". Fondazione per le donne,sulle donne,con archivio ricco di filmati,fra i quali ,appunto,il suo.
E poi Rosa Parks, Séverine (Non quello di Venus in Furs ,ma una scrittrice femminista) Ella Fitzgerald
Sono state scelte 9 donne . Alcune le conoscevo bene, altre me le sono cercate. E siccome a Parigi le cose non le fanno quasi mai a metà, forse immaginando che non tutti le avrebbero conosciute tutte, e che qualcuno come me avrebbe potuto incuriosirsi,che hanno fatto? Una mostra fotografica e documentaristica gratuita.Aperta fino a fine settembre.Perche le vogliono far vedere ste donne.farle parlare , cantare volare,protestare, ancora una volta.

Ad Alemanno,glielo suggerite voi,che io sto fuori mano?

venerdì 14 settembre 2012

Violenza:nome comune di cosa.Femminile.


Ci sono quegli argomenti,che quando li tiri fuori, si autoalimentano.
Alcuni sono generazionali, tipo la guerra.Nomina la parola guerra di fronte a un gruppo di ultra settantenni,e si scatenerà l’inferno. Ognuno di loro potrà raccontare la sua parte di guerra,di fame,di povertà,di paura,di eroismo.
Altri sono di costume. Tipo i videogames, o il calcio, o una particolare serie televisiva o film.
Altri invece sono “di genere” .Di genere femminile principalmente. La violenza ad esempio.
Quella subita.
Con qualsiasi femmina mi sia capitato di parlare , di qualsiasi età, di qualsiasi estrazione sociale, tutte nessuna esclusa,mi ha potuto raccontare la sua storia di violenza subita.
Mi sono appena dovuta autocensurare.Perché? perché stavo scrivendo “piccola storia di violenza subita”.
Come se esistessero violenze piccole o grandi.Leggere o Gravi.
Come se la violenza non fosse orrenda e grave e inaccettabile sempre in qualsiasi sua espressione.
E se lo faccio io, che sono una femmina, come posso spiegarlo agli altri?
Come faccio a spiegare che una manata sul culo non è come dell’acido lanciato in faccia o essere stuprata con una barra di ferro.Ma non lo è solo nella forma. Lo è invece pienamente nella sostanza?
Forse l’unico modo è proprio raccontare quelle”piccole” storie di violenza quotidiana.Quelle che spariscono di fronte agli orrori che la cronaca racconta(oltretutto male).
Provare a raccontare che significa prendere un autobus. Sapere con certezza che su quell’autobus tu verrai stretta in un angolo,palpata,strusciata,spinta.
Provare a spiegare che la prima volta che ti succede sei talmente piccola(12, 13 anni?) e inerme.E ti vergogni,e non sai che fare.Ti senti impotente. Ma soprattutto ti vergogni. Ti vergogni anche la prima volta che una “donna” ti aiuta.Una che capisce che sta succedendo e ti dice”vieni qui regazzi” e si mette fra te e il porco di turno. Spiegare che questa vergogna te la porti appresso sempre,e che le tenti veramente tutte. Lo zaino spostato davanti o dietro le spalle, entrare e spingere per arrivare con le spalle verso le pareti, addirittura scendere dall’autobus e aspettare il prossimo.
Le provi veramente tutte,prima di riuscire a capire,che la vergogna non è la tua.Non deve essere la tua.
Le provi tutte prima di riuscire a trovare la voce e lo sguardo giusto per girarti,fissare il maiale negli occhi e dirgli “ allora,che hai deciso,te levi?” .
Le provi tutte prima di riuscire ad imparare a sopportare lo sguardo di disapprovazione,imbarazzo e vergogna degli altri passeggeri intorno a te.e a fregartene.
Le provi tutte prima di riuscire a capire che gli occhi bassi delle altre donne,quegli sguardi un po’ accusatori imbarazzati e sfuggenti, non ti devono ferire.
Che Loro, non hanno ancora trovato la voce.
Ma forse la prossima volta,si ricorderanno di te.Del porco che scende di corsa dal bus , magari lanciandoti un “troia” ma scende LUI stavolta,non tu.
Forse la prossima volta tireranno fuori la voce.

P.S
80 % delle donne che aggredite ,gridano,corrono.scappano,si difendono, riescono a salvarsi.
Ridurci al silenzio,è l’arma piu’ affilata che hanno.

domenica 9 settembre 2012

In qualunque corpo tu sia.



Kim Ki Duk ha vinto a Venezia. A quanto pare il suo "Pietà" ha messo d'accordo tutti.

Ho letto la notizia stamattina.Ho pensato:Bene,chissà quando esce a Parigi . Poi ho archiviato.

Girando su Flickr,come faccio spesso,mi sono imbattuta in una foto.  

Un uomo e una donna.
Sono Ordinari.Normali.Quotidiani. Si svegliano al mattino per andare in ufficio.Tornano a casa la sera.La spesa , le vacanze,la camicia stirata.Il copriletto.Si tengono per mano.
Si chiama The Lovers.

la potete vedere  qui, insieme ad altre molto belle fatte da questa "girl with a camera".

Comunque ho visto la foto. E mi è tornato in mente kim Ki Duk.
Qualche mese fa infatti, ho visto TIME.

Era la prima volta che vedevo un suo film.Di lui non conoscevo nulla.
Ho visto il film,accoccolata su un divano,con le luci spente e un bicchiere di wiskey vicino. E' un bel modo per conoscere un regista.
Nonostante la "felice" visione ,Time non è il mio Kim Ki Duk preferito.

Ferro 3,onirico e dolce,ha naturalmente la meglio nel mio cuore di dolce donzella. Ma Time è quello al quale penso piu' spesso.
Il film sul quale periodicamente mi arrovello.
Perchè di roba ce ne è tanta in quella pellicola.
Di domande ancora di piu'.
C'è l'amore.E l'ossessione.C'è la gelosia,quell'orrenda ferita che non guarisce mai,anzi si infetta e arrivi ad essere gelosa pure di te stessa.
C'è l'insicurezza. L'insicurezza di Se e dell'Altro.Quella fisica e quella emotiva. C'è la paura del tempo che passa. C'è la ricerca dell'espediente, quella folle speranza,o insana certezza,che solo il "nuovo" possa essere amato,ancora e ancora e ancora.
Una storia d'amore insomma.Una come tante.Una di quelle che ho ascoltato,raccontato,analizzato,sezionato,ridicolizzato,centinaia migliaia di volte,al pub con le amiche, fra sorsi di birra e sbuffi di sigaretta.
Sì,perchè alla fine,il minimo comun denominatore di tutta sta roba,è la domanda delle domande:

 L'amore dura?

BOH!

Ogni tanto , nella mia testa,mi arrampico sulle mani nel mare.mi accoccolo,e ci penso.

lunedì 27 agosto 2012

Cavilla sui tuoi limiti e ti apparterranno

Io mi definirei una persona paurosa.
Ho paura di un mucchio di cose. Ho paura del vuoto. Ho paura dell'immenso.Ho paura del troppo piccolo.Ho paura del non solido.Ho paura di quello che non posso vedere.Ho paura di perdere il controllo e l'aderenza. Ho paura dei vampiri,degli zombi,dei lupi mannari,e degli assassini seriali che pure se li hai uccisi, non si sa come mai tornano.Sempre.
Vedete? Ho paura praticamente di tutto.
A leggerla cosi', uno si dice: Povera figlia,che brutta vita.Tappata in casa.
No.Io no.Io ci provo.
Tipo che i film dell'orrore li vedo.Tutti. Con le mani davanti alla faccia, urlando, abbassando il volume quando la colonna sonora mi avvisa che sta per succedere qualcosa di orribile.Ma li vedo. E se li rivedo, mi rimetto pure paura.Nelle stesse scene.
Sott'acqua ci vado,eccome. Certo prima di buttarti sotto non vedi nulla,e non lo sai cosa c'è.Ma io mi butto.
Volare volo.E pure spesso.Poi mi addormento/svengo appena si alza l'aeroplano.Ma volo.
E non mi fermo mai.E' piu' forte di me.
Perchè io odio avere paura.Ma mi piace avere paura.
Mi diverto anche
Non mentre.Mentre me la faccio sotto.Mi si sciolgono le gambe,sudo pure un po' freddo.E poi quella sensazione alla bocca dello stomaco, quella che non sai se stai per vomitare o ....vomitare! Vomitare cosa poi non si sa visto che in realtà al posto della pancia ti sembra di avere un buco nero. E non ce la puoi fare.Pensi che non ce la fai.Semplicemente ti bloccherai immobile senza piu' muovere un muscolo.Incapace di retrocedere o progredire.Di sale.
E allora come faccio?
A me,la cosa che in assoluto mi mette piu' paura,è la paura.
Io piu' di tutto ho paura di avere paura.
Quindi via. Mi lancio.E poi quando ce la faccio.Quando sopravvivo.Mi viene da ridere.Ma non poco.Tantissimo.



E quindi? E quindi vi dico quello che dissi a Romeo qualche anno fa: Io ho paura di tutto,ma faccio tutto.
In quel preciso istante mi trovavo su uno sperone di roccia poi il vuoto poi il resto dello sperone di roccia. A sinistra solo scogli ripidi, a destra e 25 metri sotto, il mare. Dovevo saltare quel metro di vuoto.O tornare indietro. Io prima ho bestemmiato e poi ho saltato.