domenica 14 ottobre 2018

Chi sarebbe il mandante?

Il Papa ha recentemente dichiarato che una donna che ricorre all’aborto è paragonabile a chi per risolvere un problema qualsiasi,anche grave, paga un sicario e uccide. Mi direte,è il Papa che ti aspetti? Educazione, per esempio. Ho due problemi con queste parole: il tono e il senso. Non sono cattolica,neanche cristiana e dal punto di vista etico o morale,le parole del pontefice mi lasciano totalmente indifferente.Sono conscia della soggettività, personale e culturale, della mia condotta morale.Non aspiro ad essere accettata o perdonata e non mi aspetto di non essere giudicata, LORO sono religiosi e hanno opinioni forti in merito a quasi tutto dal cibo all’abbigliamento, sanno quale sia il modo giusto per vivere e morire. Ognuno di LORO, quale che sia la religione di appartenenza. Io no. Io improvviso. Le parole del Papa,in questo caso, non lasciano molto spazio al dubbio su cosa sia giusto o sbagliato fare in merito all’aborto: Non si fa. Lo fai? Assassina. Assassina e codarda. Assassino pure il sicario.Provo infinita compassione nei confronti di tutte quelle donne cattoliche e cristiane che hanno fatto ricorso all’aborto. Deve essere una situazione orribile sentirsi non solo rifiutata ma anche condannata da quella che per te è la tua famiglia spirituale. La compassione manca invece nelle parole del Papa. Le sta cacciando di casa e a muso duro. Questa durezza mi irrita. La mia insegnante di lettere ci allettava dicendoci: Con le parole puoi dire tutto e il contrario di tutto, se conosci le parole diventi il padrone della
conversazione, se no ne sarai lo schiavo. il Papa è un uomo colto, uno studioso, poliglotta, letterato. Non si esprime a vanvera, non parla come viene viene, le parole le sceglie. Ha scelto parole pesantissime: Assassina.Sicario. Ha detto quello che voleva dire come lo voleva dire, voleva colpire su più fronti, mortificare le donne e pungolare il personale sanitario ,cercava una reazione emotiva “ alla Salvini”. Se il Papa si mette a comunicare  a livello di Salvini, fuori gli ospedali troveremo le barricate di antiabortisti. E pure dentro. Medici e infermieri con la maglietta “non sono un sicario”
C’è poi il senso. Il Papa definisce le donne assassine e sicari i medici garanti dell’applicazione della legge 194 ed è tutto normale. Tutti zitti. Se chiedi ma hai sentito che ha detto? La risposta è la solita: che ti aspetti è il Papa, e io sbrocco e vorrei urlare: e infatti lo sto a chiedere a te non a lui , da lui non mi aspetto un cavolo da te mi aspetto che ti incazzi, che ti domandi perché non ci sia stato un politico uno che abbia risposto alla dichiarazione  prendendo posizione e riaffermando il diritto alla scelta per le donne. Nessuno ha dichiarato solidarietà ai medici che garantiscono l’applicazione della194 facendoli sentire apprezzati e necessari, difendendoli da questo colpo basso che per quanto ne sappiamo potrebbe pure colpirli particolarmente a livello umano visto che probabilmente sono cristiani. Ma ormai è così, in apatia totale si da sta risposta in automatico: Ma è il Papa, che ti aspetti? Finito.Fatto. In 3 parole ti ho detto che sono laica che il Papa non è un riferimento, al massimo ci si aggiunge: Ma perché ti aspettavi fosse meglio degli altri? E a posto, il lavoro mio l’ho fatto. E invece no. Perché appunto quello è il Papa, e lui non mollerà mai. E non dobbiamo mollare neanche noi. 

E se i politici non difendono i nostri medici, li dobbiamo difendere noi. Ce ne abbiamo pochissimi, teniamoceli da conto.