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venerdì 22 aprile 2011

Io terrei la testa.

Il problema è che a me piacciono le capocce.
I corpi li dimentichi. E’ pieno di corpi piu’ o meno uguali.
Ogni capoccia invece è a se.
Due capocce uguali non esistono.
Ci sono capocce che ti stanno indifferenti. Altre le trovi mortalmente noiose, alcune solo decorative.
Ma quelle che ti piacciono sono da impazzire..
Quando trovi la capoccia che ti piace, poi la puoi decorare come vuoi, io di solito ci aggiungo un pizzetto,perché le capocce mi piacciono ruvide al tatto.
Mi piacciono scure. Mi piacciono le capocce un po’ distratte,quelle che pensano sempre quello che non ti aspetti,e che quando lo dicono ti guardano negli occhi.
Mi piacciono le capocce che sanno ridere e farmi ridere,e che sanno farmi pensare,mettermi in crisi. 
Come dicevo due capocce uguali non ci stanno. Quindi Ognuna ti piace per quello che è.
E non devi fare paragoni, perché sono uniche
Puoi innamorarti di ognuna di loro al massimo delle tue potenzialità. 
Ognuna sarà stata amata o odiata come di piu’ non potresti.
Per la capoccia è ottimo.
E non dispiace neanche a me.

venerdì 4 febbraio 2011

Voi ve lo ricordate il vostro primo bacio?

Voi ve lo ricordate il vostro primo bacio? Io si, tutti e due. 
Si io ho avuto 2 primi baci. 
Il primo intorno ai 12 anni,con una compagna delle medie. Facevamo le 
prove per capire come si faceva. Ci eravamo rotte le palle di mimare 
le labbra con il pollice e la base dell’indice per immaginare la 
sensazione così abbiamo deciso di sentirla. Abbiamo pure fregato il 
rossetto alla madre e ce lo siamo messe a turno per capire che effetto 
faceva. Effettivamente è stato il mio primo bacio lesbico, anche se 
non è propriamente lesbico,e sotto alcuni punti di vista non è stato 
neanche propriamente un bacio(o svariati baci). Lo definirei  piu’ un 
incontro di denti. 
Poi ho baciato Max. D’estate naturalmente. Lui aveva 18 anni, io 13 e 
spicci. Io passavo davanti al bar di suo padre tutte le mattine per 
andare in spiaggia, e tutte le sere quando tornavo. Lui mi fissava per 
tutto il tempo e io un po’ ero ipnotizzata da quello sguardo. Mi 
sembrava strano che uno grande guardasse me,che avevo appena finito 
gli esami di terza media. Quello che non avevo ancora capito in 
effetti è che gli stratagemmi di mia nonna(tuta e scarpe da 
ginnastica) d’estate non funzionavano. Io quell’estate ero 
stupitissima del fermento che avevo intorno, le mie tette erano 
nuovissime e tutto immaginavo tranne che potesse dipendere da 
loro,anzi, vergognandomene profondamente ,attribuivo tutto il  mio 
successo all' abbronzatura. E infatti quell’autunno ho comprato il mio 
primo fondotinta. 
Torniamo a Max, ai suoi occhi neri e ai suoi capelli neri. 
Mi ha fissato per circa un mesetto, poi ha cominciato ad aspettarmi 
fuori il bar. Non la mattina, quando passavo accompagnata da nonna 
fratello zie , la sera che tornavo da sola. 
Poggiato alla porta d'ingresso, cominciava a fissarmi non appena 
giravo l'angolo, io ancora non gli vedevo gli occhi ma lo sapevo che 
mi guardava.Quando arrivavo davanti a lui alzavo il mento e giravo la 
testa dall'altra parte. Sempre stata timida , anche di mostrare la mia 
timidezza, quindi meglio passare per una che se la tira. 
Il 9 agosto mi ferma e mi chiede: ti posso baciare?. 
Si a me per darmi il primo bacio mi hanno chiesto il permesso. Io ho 
detto si.  Quando ho detto si di lui non sapevo assolutamente nulla. 
Non sapevo come si chiamasse,quanti anni avesse. Sapevo che era alto 
piu’ o meno come me, che aveva gli occhi neri, i capelli lisci neri e 
lunghi,la barba un po’ ispida,un anello d’argento sull’indice, che mi 
piaceva come mi guardava. E che era vestito da gelataio. 
Il mio primo bacio è stato uno, unico ,lungo, e mi ha lasciato la 
pelle intorno alle labbra rossa, perché era sera lui aveva la barba io 
ero una creatura…insomma un classico. 
Sono tornata a casa con un appuntamento in spiaggia per vedere le 
stelle cadenti, le labbra rosse, e una faccia da paracula che ancora 
mi porto appresso. 
Lui è stato il mio tipo per il resto dell’estate, e adesso che ci 
penso ha definito uno standard : non troppo alti non biondi musicisti 
e rock. Ci siamo baciati un sacco.