Visualizzazione post con etichetta io. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta io. Mostra tutti i post

sabato 30 maggio 2015

I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare. Una cicatrice è ciò che avviene quando la parola si fa carne. (Leonard Cohen)

Io non parlo mai di cancro.
Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".

Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.
In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me  lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi  tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors.  di Alexsandro Palombo.

Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria.  Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.


sabato 8 marzo 2014

8 marzo.

Non me ne frega un cavolo di quello che farete o non farete oggi.


No. Non me ne frega nulla di quello che farete voi oggi.Del perchè lo farete o non lo farete.
Me ne fotto se preferite le rose i tulipani o l'erba di campo alla mimosa. Me ne frego di sentirvi sproloquiare su quanto sia vecchia questa manifestazione, su quanto siano eccessive le femministe,e che non la volete una festa della donna perchè la vostra festa è tutto l'anno. Io me ne frego,ed in effetti di feste delle donne so proprio poco....un po' di piu' so di donne alle quali fanno la festa. In ufficio, in famiglia, per strada, nelle leggi, in farmacia e in ospedale.A botte di legge 40 di revisione 194 di obiezione di coscienza di quote rosa. Ma non dubito di quello che dite, sia chiaro. Si vede che frequentiamo posti differenti.
Siete libere voi, siete emancipate, siete evolute. Non avete catene,fate tutto da sole e non vi sentite oppresse,mai. Voi ce l'avete la parità. Son contenta.
Io no. E quindi,scusate,ma  me ne frego di quanto siete libere E me ne frego di quello che farete o non farete oggi
In fondo in fondo sono convinta che farete oggi quello che fate sempre. Perchè 8 marzo non è un giorno è una vita. E perchè dovreste essere oggi diverse da come siete sempre?

Io oggi marcio, come ieri, come domani. per tutta la vita.Fino a che ce ne sarà anche solo una che non è libera. A cominciare da me.

sabato 23 marzo 2013

Voleva fare la modella


Le Femen
Se ne parla, vanno un casino.
Sono bellissime,bionde,giovani,agguerrite e nude.Come delle vere erinni,urlano sbraitano,
vengono abbrancate da poliziotti e malmenate da vecchiette con l'ombrello.
Fanno Notizia.
Giro un po' in rete e cerco commenti e opinioni.
Sono volgari.Sono violente.Le voglio vedere a 60 anni ancora nude.Se fossero brutte non si sarebbero mai spogliate.
Quindi? tutto si riduce a questo?
La risposta delle risposte è che le femen si spogliano perchè sono belle? Volevano fare le modelle,ma i posti erano già tutti presi
e allora si sono inventate sto mestiere di nicchia?
Beh ragazze mia,pessima scelta,perchè se aveste fatto le modelle,se le vostre tette e i vostri culi fossero stati esibiti per vendere una macchina,
un materasso,allora nessuno vi avrebbe accusato di essere violente.Amorali.Esibizioniste.
E a ragione.Perchè il corpo femminile, quando è oggetto,non spaventa.
il corpo femminile deve essere solo decorativo.fare arredamento,sennno' disturba.
Voi invece che fate? lo sparate in faccia al mondo,lo lasciate parlare,lo staccate dalle pareti,dai nudi d'autore,dai cartelloni pubblicitari,
ve ne riappropriate e pretendete di usarlo come se vi appartenesse,a voi e solo a voi.
Delle pazze.
E infatti pazze le chiamano.
Non mi nascondo,anche io ho tentennato di fronte ai corpi delle femen.Anche io ho pensato...ma non c'è un altro modo?
Perchè esporsi?Perchè bisogna SEMPRE esporsi?
Poi rimuginandoci sopra mi sono resa conto che metà del mio tentennamento era paura e vergogna e condizionamento.
Personalizzando,mi immaginavo al loro posto. pensavo come mi sarei sentita.
Al terrore che avrei provato nel ricevere una critica o un insulto...al mio messaggio?No al mio corpo.
Io,del mio corpo non sono ancora cosi' padrona. Se lo immagino nudo, lo immagino indifeso,oggetto.
Io non ce l'ho ancora la coscienza delle femen, il loro controllo, ed è da questo mio limite che nasceva la mia perplessità.
Sotto i miei dubbi c'era solo la mia paura.
L'altra metà? L'altra metà me l'ha chiarita Amina.
Amina è la prima Femen Tunisina.
Amina ha commesso almeno due peccati orribili:
Si è mostrata nuda. Si è appropriata del suo corpo,lo ha reso arma,e ha sparato contro i suoi oppressori.
Per questo Amina deve essere punita. il suo corpo deve essere punito, viene insultato( copriti che sei brutta)
e viene condannato al martirio tramite lapidazione. Il suo corpo deve essere distrutto.
In tutti questi anni di lotte,marce,manifestazioni,referendum,4 si,ho sempre sempre pensato che la mia forza stava nel rispetto.
Pretendevo rispetto perchè davo rispetto.
Non entro nelle tue chiese a chiederti come vivere scopare mangiare,ricambiami la cortesia.
Ma questo non accade. Amina non si è spogliata in una moschea,Amina non ha cercato di interferire nella vita dei religiosi,ha chiesto di smettere di interferire nella sua.
Oggettivamente la morale religiosa è fuori dalle chiese, nelle scuole,negli ospedali,nei comuni,nel codice civile,in televisione.
Mi circonda da mattina a sera, come due pulotti immaginari, pronti a braccarmi malmenarmi e zittirmi,in farmacia quando chiedo la pillola,in ospedale col 100%
di medici obiettori, in ufficio con fogli di dimissione firmati in bianco in caso resti incinta o scatti carrieristici bloccati...tanto ormai sei mamma!
E io strillo urlo sbraito,Come una Femen,divento ferale feroce e violenta.
Non mi interssa piu' che cosa vedono pensano e dicono,bloccata e braccata,mi interessa solo liberarmi.
E per liberarmi da una stretta cosi' violenta,comincio a pensare che ci voglia violenza.

lunedì 18 febbraio 2013

Io non ho mai voluto fare l’astronauta

Io non ho mai voluto fare l’astronauta.
Ho desiderato fare/essere veramente di tutto, ma l’astronauta mai.
Una delle mie occupazioni preferite ,in effetti ,era immaginarMI.
Non immaginare in generale, ma immaginare ME in una particolare situazione, che poi era la Mia vita nel futuro.
In tutti i futuri possibili, sia quelli futurissimi ,ovvero in astronavi di design anni 80  parcheggiate a spina in mondi verdi e acquosi popolati di insetti intelligenti scienziati fuori di testa e organizzazioni di ribelli niente male, che quelli passatissimi, rinascimentali, medioevali, addirittura paleolitici.
No, credetemi, non c’è incoerenza. Se  hai 10 anni, e ti immagini il tuo futuro di diciottenne nel paleolitico, anche se il paleolitico si è concluso  circa 2 milioni di anni fa, è comunque futuro.
Lo potremmo definire un futuro anteriore. Ma non lo confondete  con il tempo composto che tutti abbiamo studiato alle elementari e che nessuno usa mai perché in effetti non serve. O  meglio servirebbe pure ma si sa ,la consecutio temporum …..la tauromachia…
Comunque avevo un’immaginazione niente male io a quella età lì.
Sono stata con successo, un anatomopatologo che squartava cadaveri senza il minimo fremito delle labbra o tremito della mano. Avevo trovato anche l’aspetto positivo dell’anatomopatologia legale.
Lo volete sapere? Ve lo dico: Sei comunque un Dottore, ma non devi salvare la vita a nessuno. E soprattutto Non puoi ammazzarli. Sono già morti. Pratico.
Non sembra ma puo’ fare la differenza fra una vita schiacciata dal senso di responsabilità e asfissiata dai sensi di colpa, e una vita serena. In pace.
Sono stata svariate principesse. Non è un mestiere? Lo dite voi. E’ uno dei lavori peggiori si possa immaginare. Una faticaccia.ma io ero piuttosto brava. Ero una principessa tipo lady Oscar,molto democratica, severa ma giusta.
Sono stata diverse Dee, la migliore era una dea di mia invenzione, una specie di sirena che si chiamava zucchero perché aveva tutti i capelli bianchi.
Sono stata una cantante,un’attrice, una motociclista, una ladra, MAI UNA GUARDIA e lo scrivo maiuscolo e con orgoglio, una pittrice.
In quasi tutte le mie vite, ero single, vivevo in case con finestre enormi, senza mobili, circondata da pietre e acciaio. Il mio architetto interno era evidentemente un fissato dei loft.
Io da bimba mi immaginavo in tanti modi, ma mi immaginavo sempre sola. Felicemente sola. Bianca di pelle e di capelli, in case di roccia e acciao, senza nessuno intorno.
Ve lo dicevo.
Io da piccola non ho mai voluto fare l’astronauta che atterra sulla luna.
Io da piccola volevo fare la Luna.

mercoledì 24 ottobre 2012

Chi l'ha vista.


Oggi con un'amica parlavamo di sparire.
Nulla a che vedere con una dieta drastica,assolutamente no.
Parlavamo del classico pacchetto di sigarette.
Sui pacchetti di sigarette ci scrivono che causano il cancro, che fanno venire le rughe, che ti appestano l'alito che manco un rospo ti bacerebbe, che ti ingialliscono le unghie e il giallo non va di moda , che ti cariano i denti. Mai  e dico MAI ci hanno scritto: Attenzione,alcuni pacchetti di sigarette funzionano da teletrasporto, li paghi sotto casa e li apri a Isla Mujeres.
Ma non era di sigarette che volevo parlare.Volevo parlare dello sparire.
Io sono sparita un sacco di volte.Come sparisco io manco mago Merlino.
Sono sparita da casa, sono sparita da scuola ( e non era una banale sega, dilettanti ,la mia è stata 37 giorni di studiata latitanza), sono sparita dal quartiere, dalla città, sono sparita anche dalle vite della gente che avevo intorno.
Sparisco di continuo. Pero' non sono mai sparita qui e riapparsa in un'isola esotica.
Quello mi piacerebbe.
Esci di casa, vai a comprare le sigarette, e alla modica cifra di 5 euro e 70 centesimi BAAAAM , Caraibi.
Mi tingo bionda, mi abbronzo, mi nutro di cocco, e mi spaccio per una ballerina di macarena dall'andamento equivoco e l'andatura dondolante.
Non mi troveranno mai. Gli altri.
 Io invece, se anche volessi perdermi non credo che ci riuscirei. Sono distratta con tutto tranne che con me stessa e gli accendini.
Credo sinceramente che anche se volessi perdere me stessa , alla fine sarebbe proprio come con gli accendini, ovvero sono uscita con uno e mi ritrovo ad averne tre.
Tre accendini li posso sostenere, tre Me decisamente no.Un pacchetto di sigarette a testa, 60 sigherette al giorno , mi puzzerebbero i capelli in modo impressionante.
Quindi, perdersi mai, sparire ....ogni tanto.Basta poco.Tipo oggi.
Ho buttato 270 e.mail non lette. Non so neanche chi le abbia scritte.
Seleziona tutto, cancella,svuota.
PUFF.Sparita.

domenica 23 settembre 2012

Domenica Lunatica



Domenica di brutto tempo. Domenica passata a casa con amiche a vedere un film.
Che film? Magdalene.
Perché?E me lo chiedo pure io!
Perché Magdalene è uno di quei film che fa malissimo.
Uno di quei film che mentre lo vedo un po’ piango, un po’ bestemmio, un po’ ho voglia di tapparmi occhi e orecchie e cantare “lallallallallà non è vero nulla non è mai successo".  Non esistono le “sorelle della Maddalena”, non sono mai esistiti questi collegi per penitenti. Non è vero che 30mila donne,ragazze,sono state prese e rinchiuse in questi asili, schiavizzate, torturate, stuprate, sfruttate.Lasciate morire lì dentro. Non e’ vero che l’ultimo ha chiuso solo nel 1996.Non è accaduto qui.Non è accaduto nel mio tempo.Non è accaduto nella mia Europa. 


 Non è vero e ve lo dimostro pure.
Vado a cercarmi la documentazione su internet. Google, padre di tutti i saperi.
Ora vedrete: Irlanda…Aborto …caso X … quattordicenne stuprata, minaccia il suicidio se non le consentono di abortire…1994.
Il 1994 è ieri. Pero’ no, ieri proprio no! Dai son Passati 18 anni! Oggi?

Irlanda : l’aborto è un crimine regolamentato dalla legge 1861 sui Reati Contro la Persona. Esso è consentito solo nel caso in cui sia a rischio la vita della madre. In qualsiasi altra circostanza, anche quando la gravidanza comporti un rischio di salute per la donna, sia l’effetto di uno stupro o un incesto, sia forte l’evidenza che il feto non sopravviva al di fuori dell’utero materno, o che le condizioni psicofisiche, finanziarie o quanto altro siano contrarie all’interesse e al benessere della madre, l’interruzione volontaria di gravidanza è considerata un crimine punibile con l’ergastolo.
È tuttavia legale andare ad abortire all’estero e ottenere informazioni presso i centri di pianificazione familiare irlandesi.

Mmmmh. Passi da giganti!
Mi viene voglia di urlare.E piangere. Poi mi alzo e controllo se ho i preservativi in borsa.Ce li ho.
Non mi basta.Non mi basta sapere che so. Non mi basta proteggere mia nipote.
Non mi basta neanche rovinare la domenica alle mie amiche coinvolgendole nella visione di un film crudo e violento e vero.
Io gli voglio rovinare pure il 28 settembre e il 6 ottobre. 


Il 28 settembre : global day of action for access to safe and legal abortion

A che serve una giornata mondiale? Serve a salvare la vita di migliaia di donne.
E se deciderete di marciare,non pensate di farlo  per beneficenza. Quando marcerete,non marcerete solo per l’Africa,o l’Asia, o il Sudamerica. Quei paesi cosi' retrogradi e lontani. Quei paesi superstiziosi e non occidentalizzati. 
Marciate per il 100% di medici obiettori in Liguria o nelle Marche.
Marciate per il rischio di estensione di obiezione di coscienza anche ai farmacisti.
Marciate per l’irreperibilità di un cane di medico che ti prescriva la pillola del giorno dopo.
Marciate pure per casa nostra, che ne abbiamo di strada da fare!
 E mentre marciate,compratevi dei preservativi ! Ecchessarammai!
Già che ci siete date un’occhiata al sito :
http://www.september28.org/

6 ottobre: SlutWalk Paris. 

Si avete letto bene: la marcia delle Puttane.
 Perché delle puttane dovrebbero marciare? Perché lo siamo tutte.
Ogni singola donna venga aggredita malmenata stuprata , è una puttana fino a prova contraria.E anche a dispetto di prove contrarie. 



Non lo sapevate?Alle brave ragazze non succede nulla. A quelle buone e brave, quelle che non vanno in giro da sole, non camminano per strada, non bevono alcolici, non vanno a ballare, non escono senza la scorta di mamma o papà,a quelle buone,insomma,a quelle non succede niente. Se sei VERAMENTE una brava ragazza,non ti puo’ succedere nulla.
A parte essere stuprata in casa o a scuola,chiaramente.
Se invece porti te stessa in giro, non puoi lamentarti se poi qualcuno,provocato,perde la testa.
 Tu che hai fatto? Dove eri? Eri sobria? Come eri vestita? Lo hai incoraggiato? Ci hai parlato? Ci hai ballato? Gli hai sorriso? Avevi la gonna o i jeans? I pantaloni te li sei sfilata da sola o te li hanno dovuti togliere?Fa differenza.
Vedete? Siamo tutte brave ragazze fino a quando non ci succede nulla.Siamo tutte puttane non appena veniamo aggredite.
E allora io voglio essere Puttana sempre. E pretendere di non essere il capro espiatorio per la bestialità di nessuno. Quindi il 6 ottobre marcio.
E se potete marciate pure voi.
Ne organizzano di Slutwalk ,anche in Italia.Anzi devo dire che la nostra “indecorose e libere” non ha nulla da invidiare alle Slutwalks.Ma il mio è campanilismo da emigrante :)

Sulla Slutwalk francese :
https://www.facebook.com/SLUTWALKFRANCE2011/info
http://slutwalkfrance.tumblr.com/

Per l’italia , questo uno dei miei riferimenti.
http://unionedonne.altervista.org/ 

Buona passeggiata a tutte.E se ancora non avete voglia di farli sti due passi,guardatevi un film:

Titolo OriginaleTHE MAGDALENE SISTERS

Regia: Peter Mullan

Durata: h 1.59
Nazionalità:  gran Bretagna











lunedì 27 agosto 2012

Cavilla sui tuoi limiti e ti apparterranno

Io mi definirei una persona paurosa.
Ho paura di un mucchio di cose. Ho paura del vuoto. Ho paura dell'immenso.Ho paura del troppo piccolo.Ho paura del non solido.Ho paura di quello che non posso vedere.Ho paura di perdere il controllo e l'aderenza. Ho paura dei vampiri,degli zombi,dei lupi mannari,e degli assassini seriali che pure se li hai uccisi, non si sa come mai tornano.Sempre.
Vedete? Ho paura praticamente di tutto.
A leggerla cosi', uno si dice: Povera figlia,che brutta vita.Tappata in casa.
No.Io no.Io ci provo.
Tipo che i film dell'orrore li vedo.Tutti. Con le mani davanti alla faccia, urlando, abbassando il volume quando la colonna sonora mi avvisa che sta per succedere qualcosa di orribile.Ma li vedo. E se li rivedo, mi rimetto pure paura.Nelle stesse scene.
Sott'acqua ci vado,eccome. Certo prima di buttarti sotto non vedi nulla,e non lo sai cosa c'è.Ma io mi butto.
Volare volo.E pure spesso.Poi mi addormento/svengo appena si alza l'aeroplano.Ma volo.
E non mi fermo mai.E' piu' forte di me.
Perchè io odio avere paura.Ma mi piace avere paura.
Mi diverto anche
Non mentre.Mentre me la faccio sotto.Mi si sciolgono le gambe,sudo pure un po' freddo.E poi quella sensazione alla bocca dello stomaco, quella che non sai se stai per vomitare o ....vomitare! Vomitare cosa poi non si sa visto che in realtà al posto della pancia ti sembra di avere un buco nero. E non ce la puoi fare.Pensi che non ce la fai.Semplicemente ti bloccherai immobile senza piu' muovere un muscolo.Incapace di retrocedere o progredire.Di sale.
E allora come faccio?
A me,la cosa che in assoluto mi mette piu' paura,è la paura.
Io piu' di tutto ho paura di avere paura.
Quindi via. Mi lancio.E poi quando ce la faccio.Quando sopravvivo.Mi viene da ridere.Ma non poco.Tantissimo.



E quindi? E quindi vi dico quello che dissi a Romeo qualche anno fa: Io ho paura di tutto,ma faccio tutto.
In quel preciso istante mi trovavo su uno sperone di roccia poi il vuoto poi il resto dello sperone di roccia. A sinistra solo scogli ripidi, a destra e 25 metri sotto, il mare. Dovevo saltare quel metro di vuoto.O tornare indietro. Io prima ho bestemmiato e poi ho saltato.

martedì 21 agosto 2012

La scelta di una Donna

Todd Akin su aborto e violenza sessuale:

Intervistato da una TV locale del Missouri, al giornalista che gli chiedeva se l'aborto può essere giustificato in caso di stupro, Akin ha risposto con disinvoltura: "Da quanto ho sentito dai medici, quest'evenienza - cioè rimanere incinta dopo uno stupro - è un fatto decisamente raro". Ed ha aggiunto: "In caso di stupro vero e proprio, il corpo femminile può fare in modo di evitare la gravidanza...". Infine ha concluso che, nel caso remoto in cui si dovessero verificare queste gravidanze, le conseguenze dovrebbero essere per lo stupratore, non per il feto".

Se glielo avessero chiesto, avrebbe aggiunto che i bambini li portano le cicogne,o si trovano sotto le foglie di cavolo.
Sono bastate queste 4 righe,copiate e incollate da La Repubblica.

E mi sale la carogna.
Mi sale la carogna perché la scelta di una donna, è considerata argomento da campagna elettorale.
Mi sale la carogna perché la scelta di una donna deve essere giustificata alla collettività.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,è considerata impattante per l' interesse collettivo,e pertanto va diretta.
Mi sale la carogna ,perché la scelta di una donna puo' essere messa in discussione eticamente da individui "altri" rispetto a lei.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,viene messa in discussione da individui di ogni genere.
Mi sale la carogna ,perché la scelta di una donna puo' essere ostacolata perfino con argomenti inconsistenti.Fole di paese.Voci di corridoio.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,non puo' essere quello che è.Solo una sua scelta.

Poi recupero la calma, e continuo a leggere:
Indiano picchia la Moglie perché non gli da figli maschi.
Non ve lo dico piu' perché mi sale la carogna.
Il punto vero è che sono una Femmina.
A me la Carogna non mi scende Mai.
Il punto vero è che sono una Femmina.

Non me lo posso permettere di non essere incazzata.

venerdì 17 agosto 2012

Denotazione e Connotazione


Ma si puo' avere sempre un'opinione su tutto?
Essere sempre edotti su qualsiasi argomento? Forse si.
Forse c'è "colui  che sa". Forse è uno che si fa un mazzo tanto.
Legge,studia,indaga,rimugina,sintetizza,elabora.
Su Tutto.Come un'idrovora,macina informazioni,le sminuzza,e poi le lascia andare a sciogliersi ed ad alimentare l'immenso mare della sua conoscenza.
Fico.
Uno cosi' chiaro che non ha pregiudizi, ma solo giudizi.E a ragione. Perchè uno giudica, appunto ,quando sa.
Pero' a campare campiamo tutti.Pure noi che non solo sappiamo di non sapere,ma non sappiamo proprio.E basta.
Agire dobbiamo agire un po' tutti.Decisioni ne dobbiamo prendere,scelte le dobbiamo fare.
E allora che si fa? Impossibilitati per capienza cranica , natura o educazione ad approfondire tutto, smettiamo di campare decidere scegliere?
Inerti,schiacciati dal peso della nostra ignoranza.
Che scenario apocalittico. 6 miliardi di individui stravaccati su un divano.Immobili.
Non è plausibile.
Pure noi,gli ignoranti,dobbiamo muoverci.Una posizione la dobbiamo assumere.Magari a grandi linee.
Impossibilitati o incapaci a fare esperienza di tutto, ci diamo delle priorità.
Ed è qui che ci vengono in aiuto tutte quelle brutte parole che nessuno di noi vorrebbe usare mai:
Generalizzazione. Pregiudizio.Discriminazione.
Che brutto effetto che fanno.Che pessima connotazione che hanno.
Eppure ci appartengono.
La  generalizzazione indica il processo cognitivo e la conoscenza che da questo ne deriva.
Generalizziamo per apprendere. Maschio/Femmina Brutto/Bello Cattivo/Buono Trascurabile/Importante.
Generalizziamo anche nelle nostre migliori intenzioni.
Generalizziamo per acquistare tempo. generalizzando ci facciamo "un'idea" di qualcosa.Con le migliori intenzioni per carità.ma sempre un'idea . Quell'idea che poi andrebbe approfondita indagata studiata....ma noi siamo quelli che tutto non si puo' sapere,quindi...Il pregiudizio.
Giudicare qualcosa o qualcuno aprioristicamente, prima di averne fatta vera esperienza.
Orrendo vero? Si.Lo penso anche io.Ma lo pratico.Continuamente.
Prendete i Lychees.Quegli adorabili fruttini gelatinosi trasparentucoli e flaccidi.
Io non lo so se i lychees sono buoni.Non li ho mai assaggiati.Probabilmente non li assaggero' mai.Perchè?
Perchè a me mi sanno d'occhio.
Che motivazione irrazionale vero? Ma tanto è un pregiudizio il mio! Non deve essere razionale.Non deve rispondere al Socratico "bello" e "buono".Deve rispondere solo e soltanto a me.E' vero solo ed esclusivamente per me.Secondo ME si.secondo ME no.
Quindi.Ricapitoliamo: Generalizzando mi faccio un'idea del mondo che mi circonda,su base di pregiudizi individuo le aree di interesse e quelle che invece no, e poi che altro mi resta da fare?
Ah si, vero:Discriminare.
Una volta individuata l'area di interesse,dedicarle trattamenti e attenzioni diverse rispetto al resto. Magari addirittura ...studiarla una cosa che ti interessa . Capirla. Elaborarla. Sintetizzarla.
E per un attimo,solo per quell'argomento,diventare uno di quelli che sa.
Perchè forse è vero che non si puo' sapere tutto.Avere sempre un'opinione su tutto.Ma almeno su qualcosa,si deve.
A proposito. I libri sono tanti.Milioni di milioni. Voi come li scegliete?
Io li  Giudico i libri dalla copertina.E un libro che si intitola "uomini e topi" non lo leggerò mai!

venerdì 10 agosto 2012

Aspetto l'onda giusta, poi torno.


Io a 3 anni ho rischiato di affogare.
Sono nata alla fine di aprile, ed ho imparato a camminare e nuotare circa un anno dopo , piu' o meno nello stesso momento.Comunque nello stesso posto.
Uno stabilimento balneare di Santa Severa.Ci ho passato 5 mesi l'anno per quasi tutta la mia infanzia e adolescenza.
Soffrivo di asma e di bronchite cronica da piccolina , e il medico aveva detto che avevo bisogno di iodio.
Mia nonna l'aveva preso come un impegno personale , quindi io il 1 maggio lasciavo Roma e mi trasferivo al mare,tanto l'ultimo mese a scuola non si fa mai nulla.
Quindi è nel mare di scoglio di Santa severa che ho imparato a nuotare. Oddio, a sentire i miei, in realtà sembra che io non abbia mai smesso.Come se non fossi mai uscita veramente dall'acqua,e mi fossi semplicemente trasferita dal ventre di mia madre alla riva del mare.
Arrivavo in spiaggia prestissimo al mattino, e andavo via tardi la sera. Non tornavo a casa neanche per pranzo.
I miei compagni di scorribande, ora che ci penso 3 maschi, erano dei bimbi sfortunatissimi.
Potevano fare al massimo due bagni al giorno.
Il motivo era un algoritmo complicatissimo per cui se mangiavano a colazione il latte e i biscotti, poi per 3 ore e mezza non potevano toccare l'acqua. Il rischio era una congestione e una morte istantanea. Io per fortuna colazione non la facevo a casa ma al bar, prendevo latte macchiato e ciambella fritta, ma poi il bagno me lo potevo fare subito....bastava entrare piano e bagnarsi un po' prima la pancia.
Sempre loro, gli sfortunatissimi, avevano le mamme che li aspettavano a riva con l'asciugamano o addirittura l'accappatoio in mano. Li chiamavano dopo un po' che erano in acqua, perché "senno' prendevano freddo". O almeno cosi' dicevano. Io non ho mai sentito freddo al mare , in acqua. Al massimo fresco. Ma d'estate il fresco è quello che cerchi, o no?
Comunque i poveretti, Alessandro, Daniele e un terzo piu' piccolo che non mi ricordo come si chiamasse, potevano fare solo 2 bagni al giorno e non di piu', e sti bagni dovevano durare pure poco, pochissimo. Una pena.
Io no. Nonna non solo era convinta che lo iodio facesse bene all'asma e ai bronchi, ma era certa che il sole rinforzasse le ossa,la sabbia affinasse la pelle, e il sale disinfettasse le ferite e pulisse gli occhi.
Quindi io non facevo 2 bagni come i miei compagni di gioco, ma non ne facevo neanche molti a dire la verità. Ubaldo, il bagnino, diceva che io facevo un solo bagno al giorno : dalle 8 di mattina alle 8 di sera.
Voi l'avete mai vista Santa Severa ? Ha delle piccole baie delimitate da muri di scogli.
Io potevo stare in acqua quanto volevo, ma dovevo rimanere dentro la linea degli scogli. Fuori c'era " il largo".
Non ci si poteva andare " a largo". Non da sole comunque. Per via delle correnti.
La corrente è una cosa strana, è come se il mare avesse le braccia, quindi quando la corrente ti abbraccia e ti prende, tu non puoi piu' fare nulla.
Ti porta dove vuole lei. Probabilmente ancora piu' "a largo". E poi muori. A 3 anni non mi era chiarissimo come sarei morta.Ma era certo.La corrente prima ti porta "a largo" e poi ti uccide.
"il Largo" quindi, lo potevo guardare dagli scogli,e mi ci potevo bagnare solo accompagnata, tuffandomi dagli scogli ,appunto, o dalla barca di mio padre o qualche amico suo. A largo i piccoli il bagno se lo possono fare solo con gli adulti.

Non ce la potevo fare.


Non capivo. Io galleggiavo. Galleggiavo bene. E nuotavo. Potevo andare dove volevo copiando i movimenti di nonno, prima un braccio e poi l'altro.Battendo i piedi e immaginandomi che fossero il motore del motoscafo di papà.
Perché non potevo andare " a largo" ? Perché muori.....si ma come? Perché?
Non mi sono fidata.Io ai grandi non gli ho creduto.Non per niente ma di cazzate ne dicevano. Magari era una di quelle pure sta storia della corrente.
Quindi ho nuotato. Ho nuotato fino alla linea degli scogli,e l'ho superata, appena un paio di metri.
Onde piu' grandi la dietro. Ma strane, senza schiuma e riccioli, solo gonfie. Ma i piedi liberi di sguazzare !Vado anche sotto, e non tocco il fondo.
L'ho fatto.Sto a largo, da sola. Nonno sta in piedi, mi guarda dalla riva. Mi guarda proprio tanto. Devo tornare, ora subito.Brutto quando nonno guarda.Bruttissimo.
Comincio a nuotare un po', rientro di quel paio di metri verso gli scogli, ma la corrente è forte e io sono piccola, faccio fatica.
Mi sforzo, lo sguardo di mio nonno mi spaventa e la paura mi da energia.Un altro po', adesso se vado sotto un po', tocco il fondo.
Provo a nuotare ancora, ma non mi muovo piu'.Mi sembra di spingere spingere ma resto sempre ferma allo stesso punto.
Saranno le braccia del mare che mi tengono. Io sono stanca. Non mi va piu' di nuotare.
Scendo sotto, tocco con i piedi il fondo e torno su, respiro,scendo sotto tocco con i piedi il fondo e torno su,respiro, ancora sotto,su respiro,sotto.su.
Non lo so quanto ho fatto su e giu' prima che mio nonno si lanciasse in acqua e con tre bracciate mi raggiungesse.
Quando sono tornata a riva non avevo bevuto neanche un sorso,e mentre mia nonna mi sgridava arrabbiatissima, io fra me e me pensavo che non era vero non stavo affogando. Quelli che affogano sono quelli che bevono e io la bocca l'avevo tenuta chiusa.
E non stavo neanche morendo. Io stavo solo aspettando di trovare la forza per tornare a riva.
Quella volta lì non ce l'avevo avuta ,ma la prossima pero',ero certa che si!

martedì 7 agosto 2012

Io non mi limito a cadere,faccio spettacolo.


Sono cascata dai roller.
Non potevo non dirvelo.
E' stata una caduta clamorosa.Molto soddisfacente.
Pattino impuntato, scivolata,tutti e due i piedi in aria, e culata eclatante.
Illesi io i pattini e le chiappe.
Nella mia testa ho sentito perfino gli applausi.
Sono estremamente soddisfatta.
una delle cose che temevo di piu' in assoluto era poprio la caduta stitica.
Avete presente quei poverini che barcollano praticamente da fermi , un po' combattono con la gravità, e poi si accasciano malamente, mezzi in ginocchio, come oranti...vi prego vi prego non mi guardate.
Tu li guardi e pensi...ma che stai a fa? Lasciati andare! Rovina! Frana! Abbandonati! E' liberatorio!
Loro no. Insistono. Combattono.
Quelli hanno paura di cadere.Poretti.
Io invece a cadere sono una professionista. Le cadute io me le godo.
Quella di stasera in particolare.Erano ANNI che non cascavo dai pattini!
Se sono fortunata domani avro' anche un livido.
Proud!

giovedì 2 agosto 2012

Forma e Sostanza


365 giorni dopo.
Parlo un discreto francese.Comprensibile anche quando sono ubriaca.
Parlo un buon spagnolo.Fluente  specialmente quando sono ubriaca.
Parlo un ottimo inglese. L'accento migliora notevolmente quando sono ubriaca.
Quindi la forma l'abbiamo sistemata.
Nei prossimi 365 giorni mi occupero' dei contenuti.
Promesso.

martedì 31 luglio 2012

Allegramente disposti a caso.



Una stanza allegramente disordinata.
Perchè non si dice : allegramente ordinato ?
Sembra che l'ordine per essere allegro debba essere casuale: Allegramente disposti a caso.Forse il problema non è nell'ordine, ma nell'allegria.
E' Lei che è casuale.

giovedì 17 maggio 2012

cose che non ho

Si,anche io nell'armadio ho una camicia bianca.
Ho sempre avuto una camicia bianca.Perchè?
Perchè è un classico.La camicia bianca è elegante.Se pero' la metti sui jeans è sportiva. Se la porti da sola,per girare per casa, è sexy. 
L'ho mai messa? No. Mai stata elegante io. mai stata sportiva. mai stata sexy.
Io infilo i pacchetti di sigarette negli anfibi perchè non ho tasche.
Scendo le scale a piedi e la cosa piu' sensuale che riesco a fare è alzare un sopracciglio....ma con moooolto sforzo e dopo anni e anni di allenamento.
Pero' ce l'ho.
Ed avercela mi fa sentire organizzata.Preparata.Pronta.
No, mai stata organizzata preparata o pronta. 
camicia bianca a parte intendo.

lunedì 2 gennaio 2012

Io ho la risposta.

Dopo lunga e approfondita analisi.

Dopo aver rivisto la storia del cinema al completo: Gilda, Casablanca,Agli uomini piacciono le bionde, passando per Candy Candy e Lady Oscar, su fino ai giorni nostri, serie tv comprese e senza lasciare da parte neanche filmoni tipo la moglie di Frankenstein(della qual posseggo locandina si sappia e non si dimenichi MAI) o la piccola bottega degli orrori naturalmente quello originale non il remake zuccheroso.

Dopo aver riesumato grandi classici della letteratura tipo cime tempestose , discusso l’ultimo manuale di autodeterminazione post femminista , e aver risposto anche al piu’ mieloso test di cosmopolitan e marieclaire. 

Il mio parere di femmina è che per risolvere il conflitto fra i sessi ci vuole un conflitto paneuropeo.

Dovete annà a fa la guera con na ere sola, tornare grati di essere vivi , quasi un po’ increduli , e affamati.

È l’unica.

Se no da sta pozzanghera non se ne esce.

venerdì 10 giugno 2011

CookieKiller

Ho finito i batticuore.
Sono i biscotti mulino bianco al cacao.
Non dei grandissimi biscotti a dire il vero, gli abbracci, i ritornelli,e i cuordimela gli sputano in testa ai batticuore, e solo restando all’interno dell’allegra fattoria mulino bianco, perché se poi volessimo alzare lo sguardo verso le gocciole extradark o addirittura i brazil della gentilini…non c’è storia.
Però i batticuore sono a forma di cuore al cioccolato,ed io sono sempre una femmina, a me i cuori al cioccolato mi inteneriscono, mi mettono di buonumore, inizio la mattina guardando un cuore al cioccolato e mi sento pure un po’ innamorata. Di chi, direte voi? Ma di nessuno! Però innamorata dentro. Magari del cuoco mulino bianco che non lo conosco ma sarà sicuramente un bel ragazzo.
Comunque stamattina c’erano pochi cuori e molti frantumi, paradigmatico direi.
Mangiare i biscotti in frantumi non aiuta, perdi il conto. Pero’ ti fa passare il tempo ,almeno a me, avete mai provato a ricomporre un biscotto frantumato? Ce la si puo’ fare. Hanno ricostruito la volta della cappella di giotto a Assisi dopo il terremoto che volete che sia riappiccicare 4 pezzi di pastafrolla.
Ma che volevo dire? Ah si, ho finito i batticuore, stavo per buttare la busta, quando leggo :
Colazione all’Italiana, saluta il giorno con un sorriso.
E sotto elencati i 10 passi giusti da fare per sorridere al giorno e sentirsi finalmente e fieramente italiani fin dalle prime ore del mattino.
10 ottimi consigli. Propositivi, pieni di speranza,amorevoli e amorosi,degni di una confezione di cuori al cioccolato. 
Io non ne metto in pratica manco uno,ma sono una brutta persona e si sa.
Continuo a leggere, con un vago senso di inadeguatezza che comincia a farsi strada nell’animo mio,e vedo :
4 biscotti un bicchiere di latte e un frutto, la colazione perfetta,del perfetto italiano,pieno di buoni sentimenti,coi denti puliti che come sorride lui sorge il sole suonano le campane e gli uccellini fanno ohhhhhhhhh!
4.
Nessuno mangia 4 biscotti un frutto e un bicchiere di latte.
Mi volete spiegare per quale assurdo motivo io dovrei rinunciare a n biscotti per introdurre nella mia dieta vitamine e calcio?
Un frutto fanno almeno altri due biscotti.
Il caffè al posto del latte, un biscotto.
Siamo già a sette.
E un altro solo per il gusto di trasgredirte? E dai ! siamo a 8 .
Con 8 si ragiona. E’ il numero dell’infinito 8.
8 si presta. Uno esce di casa , e ripensa ghiotto, mi sono fatta fuori 8 biscotti, bella giornata oggi.

lunedì 30 maggio 2011

Cogito ergo Single

28novembre 1998-29maggio 2011.
Adesso c’è una data di inizio e una di fine.
Poi c’è una data di inizio 30maggio2011.
Primo giorno da single, un lunedi di fine maggio.
Mica male per un inizio. E’ buono iniziare d’estate. C’è piu’ luce, fa piu’ caldo quindi sei contenta che non ci sia nessuno a scaldarti il letto ed alitarti addosso.
Il futuro è tutto davanti a me, quando lo vivo poi ve lo racconto.
Adesso invece faccio due considerazioni due su ieri, gli ultimi giorni,l’ultimo mese.
Ieri la mamma di Andrea piangeva disperatamente mentre il figlio radunava le sue cose.
Io lo guardavo fare le valige e pensavo che stava usando la mia valigia zebrata pagata 14 dollari e comprata ad Hollywood a settembre dello scorso anno durante la nostra ultima vacanza insieme, quella in cui ci saremmo dovuti far sposare da Elvis.
Per fortuna Elvis era impegnato. La mia valigia la rivoglio. E’ uguale al mio portafogli.
Quando ci siamo salutati,lei non stava quasi in piedi e io cercavo di consolarla dicendole  che io ho amato Andrea per ogni singolo giorno di questi 17 anni, e che sono stati i 17 anni piu’ belli della mia vita, e che li rifarei tutti e quindi lei non deve odiare il figlio perché non ci si ama piu’.
Poi ho salutato lui.
Io lo adoro. Lo trovo veramente bello e interessante. E penso sinceramente che debba morire solo rimpiangendo me per il resto dei suoi giorni, ma non perché lo odio, solo perché preferirei avere la certezza matematica di essere ora e per sempre la donna piu’ importante della sua vita,e l’unico modo per esserne certi è che lui muoia solo. Ma con affetto. Non so se riesco a spiegarmi,ma sono sicura che anche voi in fondo in fondo volete essere l’amore bellissimo del vostro ex. Mica saro’ l’unica ad avere un ego pieno di personalità !
Quando finalmente sono usciti di casa mia, ho sospirato e guardato i miei cani.
Due dementi. Sdraiati di fronte la porta di casa a guardare il vuoto.
Meno male che non hanno la concezione del tempo e che fra un po’ si dimenticheranno che Andrea non torna, non li posso guardare cosi’ depressi. Sembrano due disgraziati.
Dopo mezz’ora che Andrea era uscito di casa guardavo i love radio rock in inglese e senza sottotitoli. C’erano solo luci spente e un sacco di inenso .Mangiavo uno yogurt muller menta e limone(fa veramente schifo) fumavo. E l’ho fatto subito.
Voi direte …embè? 
Istintivamente e senza ragionare, il mio ego ha colto le opportunità di un’assenza : non dover cambiare la lingua ai film, non dover aprire la finestra per stemperare l’odore di incenso, sapere se hai voglia o no di cucinare e agire di conseguenza senza dover trovare compromessi , muoversi al buio senza problemi perché io so dove ho messo i mobili. 
30 minuti e il mio ego aveva già preso il sopravvento.
Mi son preoccupata e mi son domandata :
Ma saro’ anaffettiva ? o sono solo repressa? 
Questa è la domanda che mi assilla.
Certo che se sono repressa sono repressa tantissimo. Talmente tanto che non riesco a capire neanche io se soffro come soffro e quanto soffro.
Con me è sempre tutto un po’ normale, come è sempre.
Decido io chi come quando e perché. Poiché non sempre sono del mio parere, faccio e disfo come mi pare.
A seconda della persona con la quale parlo, racconto la parte di storia che mi va di raccontare con il tono che voglio usare.
Non mi prende la frenesia del : vuoto il sacco mollo il malloppo guardate quanto soffro dovete ascoltarmi. 
Per la maggior parte del tempo percepisco che da me ci si aspetta qualcosa, una reazione, ognuno diversa in base all’idea che si è fatto di me.
C’è chi si aspetta che io pianga, perché se piango davanti a lui allora vuol dire che è speciale e che gli voglio bene. C’è chi si aspetta che io non ne parli pensando che sono fatta cosi’ e che in fondo lui è speciale perché condivido questo mio andare avanti come se niente fosse proprio con lui e non con un altro. C’è chi si aspetta la negazione pensando “ ah ah negazione !!!!” e chi invece lo sfogo. C’è chi ha paura di dirmi come la pensa, pensando che non sono pronta a conoscere la verità e chi invece non vedeva l’ora anzi, erano 17 anni che aspettava !
Io continuo a darmi come voglio quanto voglio e a chi voglio,ed è vero, ognuno è speciale,e solo lui ha quello che gli do.
Io fondamentalmente sto.
Alla fine non è cambiato nulla. 
Anzi è cambiato molto ma è cambiato un molto che ho condiviso sempre e solo con Andrea, e che non è mai appartenuto a nessun altro.

mercoledì 4 maggio 2011

you're a little mistery to me

Come sail your ships around me
And burn your bridges down.
We make a little history baby
Every time you come around.

Come loose your dogs upon me
And let your hair hang down.
You are a little mystery to me
Every time you come around.



Seduta sulla sabbia, di fronte il mare.

Una pazzia delle mie. Uscire dall ‘ufficio all’improvviso semplicemente perché non ne puoi piu’. Guidare fino al mare ,ovunque sia il mare. Togliersi le scarpe e sentire la sabbia ancora invernale che ti graffia le piante dei piedi. Il sale che dal naso scende fino alla gola e si fa spazio dentro, giu fino in fondo al petto .Il rumore della marea,per sincronizzarci il respiro. E il freddo dell’acqua passata sul collo,per svegliarsi davvero e assicurarmi che ci sono arrivata a casa e non lo sto immaginando. 


We talk about it all night long
We define our moral ground.
But when I crawl into your arms
Everything comes tumbling down.
Come sail your ships around me
And burn your bridges down.
We make a little history baby
Every time you come around. 



Ho continuato a leggere fino a che c’è stata luce.Ho letto mentre il sole tramontava sul mare,

Ho letto litigandomi le pagine con il vento, ho continuato a leggere anche quando la sabbia è diventata di ghiaccio,e intorno a me s’è fatto piu’ buio.

Il Punto è che questo è stato un inverno particolarmente lungo.

Particolarmente buio. Particolarmente freddo. Particolarmente solitario.

Spesso ho avuto voglia di coprirmi la testa con il piumone e non uscire dal letto.

Ancora piu’ spesso ho avuto voglia di correre a casa a coprirmi la testa con il piumone.

Ma l’ho voluto cosi’. 

Ci vuole l’inverno ogni tanto. Certo mentre,non è che proprio te lo godi. Anzi. Il letargo come strategia della sopravvivenza acquista improvvisamente senso. Peccato che a me il letargo mi abbia preso al contrario. Sveglia di notte, narcolettica di giorno. C’è chi la definirebbe punta di depressione, ma io alla depressione ho sempre preferito un sano delirio di onnipotenza.

Onnipotente o depressa, la sostanza non cambia.

Ho pianto, troppo poco in effetti,che piangere invece farebbe sentire meno il dolore.

Ho gridato. Troppo in effetti, che a strillarli i concetti il valore non lo acquistano , lo perdono.

Ho taciuto. Il giusto, che non si puo’ sempre spiegare tutto,sapere tutto,rispondere a tutto.

Ho chiuso una storia, una vita,e adesso mi preparo a chiudere anche la porta di casa, io che non ho mai le chiavi.

Si ,decisamente buio freddo solitario lungo st’inverno.

Your face has fallen sad now
For you know the time is nigh
When I must remove your wings
And you, you must try to fly.



Pero’ si stava bene al mare stasera. Quando sono arrivata la sabbia non era proprio calda,ma caldina. Giusta.

Non so perché,non so come,non so neanche quando, ma ho cominciato a desiderarla l’estate. 

Stasera,sulla spiaggia,leggendo le parole del mio uomo ideale,del lanciatore di coltelli che mi salverà dal ponte, mentre guardavo lontano dove il cielo s’appiccica col mare, mi è tornata voglia.

Voglia di 3 settimane di ferie per esempio.

Voglia di un posto diverso da questo. Di svegliarmi quando apro gli occhi e leggere fino a che non mi si chiudono. Di dimenticarmi di guardare l’orario e scordarmi che giorno è. Voglia di un posto sconosciuto,che mi presti i suoi prati i suoi alberi le sue coste,per sdraiarmi e non fare nulla .Voglia di non capire una parola di quello che si dice intorno a me . Sonorità sconosciute, inarrivabili per il mio cervello Praticamente musica.

Voglia di non sapere dove mi trovo,e girare a casaccio tanto non devo andare da nessuna parte. Posso perdermi quanto mi pare e chiamarla comunque passeggiata,che l'unico labirinto che mi interessa in questo momento è il mio,e non ci voglio mostri al centro.

Voglia di non sapere cosa mangiare, o quando mangiare, o come si chiami quello che stai per mangiare e che hai indicato con un dito su un menu’. Sapori nuovi sulle labbra e sulla lingua.

Voglia di non avere punti di riferimento, geografici,sociali,emotivi.

Voglia di parlare solo con chi hai voglia e quando hai voglia,altrimenti zitta.

Fare finta di non conoscermi e propormi cose a casaccio,impensabili e magari poi scoprire che mi piacciono veramente e che quindi alla fine sorprendo pure me stessa,perché chi l’avrebbe mai detto.

Sapere esattamente quello che voglio e mi fa felice e prendermelo.

Voglia di guardare soffitti sconosciuti, e architetture distanti. Voglia di shock culturali,straniera in terra straniera,diversa per pelle lingua cultura.Ospite temporanea di un mondo non mio,che posso attraversare con rispetto ma che non devo accudire organizzare dirigere.

Voglia di ascoltare vedere dire fare e finalmente di nuovo voglia di baciare.

Voglia di inventare. Quelle storie assurde che racconto a sconosciuti che non vedro’ mai piu’, e ci credono. Una serata a parlare di una Me che non esiste, inventata su due piedi, viva per il tempo di una cena e un bacio della buonanotte. Una bellissima bolla di sapone che quando esplode non fa il botto e non fa male a nessuno, anzi fa ridere.

Si , mi è tornata un sacco la voglia di ridere. Adesso devo solo capire se mi ricordo come si fa. 

Come sail your ships around me
And burn your bridges down.
We make a little history baby
Every time you come around.
Come loose your dogs upon me
And let your hair hang down.
You are a little mystery to me
Every time you come around.

venerdì 22 aprile 2011

Io terrei la testa.

Il problema è che a me piacciono le capocce.
I corpi li dimentichi. E’ pieno di corpi piu’ o meno uguali.
Ogni capoccia invece è a se.
Due capocce uguali non esistono.
Ci sono capocce che ti stanno indifferenti. Altre le trovi mortalmente noiose, alcune solo decorative.
Ma quelle che ti piacciono sono da impazzire..
Quando trovi la capoccia che ti piace, poi la puoi decorare come vuoi, io di solito ci aggiungo un pizzetto,perché le capocce mi piacciono ruvide al tatto.
Mi piacciono scure. Mi piacciono le capocce un po’ distratte,quelle che pensano sempre quello che non ti aspetti,e che quando lo dicono ti guardano negli occhi.
Mi piacciono le capocce che sanno ridere e farmi ridere,e che sanno farmi pensare,mettermi in crisi. 
Come dicevo due capocce uguali non ci stanno. Quindi Ognuna ti piace per quello che è.
E non devi fare paragoni, perché sono uniche
Puoi innamorarti di ognuna di loro al massimo delle tue potenzialità. 
Ognuna sarà stata amata o odiata come di piu’ non potresti.
Per la capoccia è ottimo.
E non dispiace neanche a me.

sabato 16 aprile 2011

Sunday Morning

Sabato mattina da sola.
Amiche partite.
Casa vuota.
Io i miei cani,le tartarughe cannibali, un topo in giardino non ancora morto ma pesantemente avvelenato.
Single.
Non male.
Aria fresca,non fredda. Sole non afa. Una giornata davanti,una vita davanti.
Mi piace tutto.
Mi piace il dolore,mi piace la nostalgia,mi piace la voglia di ricominciare,mi piace non sapere che succede.
Mi piace essere sola.
C'è una parte di me che è sempre sola, e quella adesso se la sta godendo.
Ce ne è un'altra che ha imparato a restare amare essere fedele condividere aspettare coccolare accudire,e quella se la gode di meno, anzi piange.
ma per fortuna tutte le parti di me hanno una cosa in comune...quando piangono lo fanno da sole, fuori vista e si levano dalle palle,lasciando le altre libere di godersi quello che di buono c'è in ogni situazione.
Quindi sole, non afa.
casa vuota quindi mia
sabato mattina niente lavoro.
Una vita davanti.