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martedì 9 marzo 2021

 Ma che me ne frega a me della royal family? Niente, dei reali niente niente, della retorica Santa/Puttana invece tanto. Ma soprattutto mi intriga sapere come ci finisci a far parte di una o dell'altra categoria. Chi ti ci mette e perche'? Quali sono i criteri? Chiaramente bisogna essere minimo in due,una santa e l'altra per opposizione puttana. In questo caso potrebbe essere facile, quello che fa la santa UP quello che fa la puttana DOWN.

 E invece: 

Credeteci o no, esattamente lo stesso gesto, anche lo stesso pasto, possono, nello stesso anno nello stesso paese,dallo stesso tabloid, addirittura nella stessa famiglia, essere considerati diversamente ed asserire la santita' di una e l'insita puttanagine dell'altra.
Ma come e' possibile? Una rosa e' una rosa e' una rosa diceva Gertrude Stein, invece l'avocado  no. l'avocado e' il tenero gesto di un marito premuroso e un solido tocasana per le nausee per una, e un vizio da hipster che finanzia guerrilas e cartello della droga per l'altra.
Anche il semplice gesto di abbracciare la pancia, gesto comune fatto da qualsiasi madre, e' motivo di scherno, per la putana ovviamente, la santa no, la santa e' tenera e protettiva.
Ma allora come hanno scelto chi era chi? Perche' una santa e l'altra no? Perche' per forza sta dicotomia? Non si potrebbe parlare semplicemene di due donne innamorate e incinta che mangiano avocado? 
No, mancherebbe il dramma, la tensione. Queste due donne sono un simbolo, e una delle due rappresenta suo malgrado il simbolo sbagliato. E i simboli quando gli dice male e sono sbagliati, spesso sono target.
Una cosa la abbiamo capita, i tabloid non perdonano la personalita'. Devi essere un simbolo, devi rappresentare la monarchia, devi diventare la monarchia, la quintessenza dell'essere british, oppure devi rappresentare il suo contrario.Devi essere l'alternativa.  Ed eccole il simbolo e l'alternativa:
Di Kate non sappiamo nulla. E' bianca, inglese, coetanea del marito lo ha conosciuto all'universita' ha sopporato un po' di corna, si e' fidanzata sposata fatto 3 figli perso 20 KG, ed e' sempre vicina al marito, silente, sorridente, impeccabile. E' senza dubbio una donna forte, una professionista, sa che compito le spetta e ha abbracciato la causa con tutta se stessa, anche se vuol dire lasciare tutta te stessa, perche' come dicevamo di lei non sappiamo niente. Lei e' il simbolo perfetto della monarchia. Chi non vuole una regina giovane sorridente e carina? Chi puo' competere con la futura regina? Ve lo dico io, nessuno. Pure madre Teresa sarebbe stata la puttana.  
l'altra , Meghan, non e' inglese, non e' bianca, non e' coetanea del marito ma 3 anni piu' grande, e' divorziata, di lei sappiamo moltissimo, la vedevamo in TV la seguivamo su istagram, una star americana piuttosto opinionata e impegnata. Ha sposato l'uomo che ama e ha lsciato carriera, chiuso istagramm, le sue opinioni e consegnato il passaporto. Ma non ha abbracciato la causa con tutta se stessa. io non lo so se pensava di farcela o pensava sarebbe stato meno intenso, fatto sta che ha cambiato idea. Non sull'uomo che ama, ma sulla vita che e' disposta  fare. Da donna indipendente ha scelto altro. impensabile,imperdonabile, e' diserzione. Lei avrebbe dovuto abbracciare la croce, passare il resto della sua vita da muto monito, eterna alternativa spaventosa, lei doveva interpretare il "vedi che ti succede se" doveva accettare di lasciarsi raccontare, senza intervenire mai. 

Ed e' qui che io vedo la differenza, non e' l'avocado, non e' il toccarsi la pancia, non e' lo sposare un principe per interessi (Kate e' figlia di 2 assistenti di volo mai lavorato in vita sua, meghan aveva una carriera e un patrimoio, ma solo meghan e' accusata di arrivismo),la differenzasta nell'essere soggetto o oggetto.
La donna che parla, la donna che non accetta passivamente di esser raccontata e non si piega ad una narrativa di riporto, e' auomaticamete la puttana. 
La povera meghan non ha mai avuto una sola chance. Anzi no non e' vero, meghan ha tutte le chance del mondo, se le e' riprese,insieme al passaporto.

E noi altre da questo che impariamo? Il solito, che le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Che una donna che spezza una catena, spesso viene percepita come uno schiaffo in faccia ai sacrifici e sofferenze patite, e quindi viene stigmatizzata.  Su Meghan ho sentito tutto l'archivio del qualunquismo: e' un'arrampicatrice sociale, voleva i soldi, non era nessuno, era un'attricetta, e' una narcisista, il marito ha le mutande in testa. 

Io personalmente penso: vai bella, senza rimorsi senza rimpianti, e buttati il sale dietro le spalle che non si sa mai.









domenica 14 ottobre 2018

Chi sarebbe il mandante?

Il Papa ha recentemente dichiarato che una donna che ricorre all’aborto è paragonabile a chi per risolvere un problema qualsiasi,anche grave, paga un sicario e uccide. Mi direte,è il Papa che ti aspetti? Educazione, per esempio. Ho due problemi con queste parole: il tono e il senso. Non sono cattolica,neanche cristiana e dal punto di vista etico o morale,le parole del pontefice mi lasciano totalmente indifferente.Sono conscia della soggettività, personale e culturale, della mia condotta morale.Non aspiro ad essere accettata o perdonata e non mi aspetto di non essere giudicata, LORO sono religiosi e hanno opinioni forti in merito a quasi tutto dal cibo all’abbigliamento, sanno quale sia il modo giusto per vivere e morire. Ognuno di LORO, quale che sia la religione di appartenenza. Io no. Io improvviso. Le parole del Papa,in questo caso, non lasciano molto spazio al dubbio su cosa sia giusto o sbagliato fare in merito all’aborto: Non si fa. Lo fai? Assassina. Assassina e codarda. Assassino pure il sicario.Provo infinita compassione nei confronti di tutte quelle donne cattoliche e cristiane che hanno fatto ricorso all’aborto. Deve essere una situazione orribile sentirsi non solo rifiutata ma anche condannata da quella che per te è la tua famiglia spirituale. La compassione manca invece nelle parole del Papa. Le sta cacciando di casa e a muso duro. Questa durezza mi irrita. La mia insegnante di lettere ci allettava dicendoci: Con le parole puoi dire tutto e il contrario di tutto, se conosci le parole diventi il padrone della
conversazione, se no ne sarai lo schiavo. il Papa è un uomo colto, uno studioso, poliglotta, letterato. Non si esprime a vanvera, non parla come viene viene, le parole le sceglie. Ha scelto parole pesantissime: Assassina.Sicario. Ha detto quello che voleva dire come lo voleva dire, voleva colpire su più fronti, mortificare le donne e pungolare il personale sanitario ,cercava una reazione emotiva “ alla Salvini”. Se il Papa si mette a comunicare  a livello di Salvini, fuori gli ospedali troveremo le barricate di antiabortisti. E pure dentro. Medici e infermieri con la maglietta “non sono un sicario”
C’è poi il senso. Il Papa definisce le donne assassine e sicari i medici garanti dell’applicazione della legge 194 ed è tutto normale. Tutti zitti. Se chiedi ma hai sentito che ha detto? La risposta è la solita: che ti aspetti è il Papa, e io sbrocco e vorrei urlare: e infatti lo sto a chiedere a te non a lui , da lui non mi aspetto un cavolo da te mi aspetto che ti incazzi, che ti domandi perché non ci sia stato un politico uno che abbia risposto alla dichiarazione  prendendo posizione e riaffermando il diritto alla scelta per le donne. Nessuno ha dichiarato solidarietà ai medici che garantiscono l’applicazione della194 facendoli sentire apprezzati e necessari, difendendoli da questo colpo basso che per quanto ne sappiamo potrebbe pure colpirli particolarmente a livello umano visto che probabilmente sono cristiani. Ma ormai è così, in apatia totale si da sta risposta in automatico: Ma è il Papa, che ti aspetti? Finito.Fatto. In 3 parole ti ho detto che sono laica che il Papa non è un riferimento, al massimo ci si aggiunge: Ma perché ti aspettavi fosse meglio degli altri? E a posto, il lavoro mio l’ho fatto. E invece no. Perché appunto quello è il Papa, e lui non mollerà mai. E non dobbiamo mollare neanche noi. 

E se i politici non difendono i nostri medici, li dobbiamo difendere noi. Ce ne abbiamo pochissimi, teniamoceli da conto. 

sabato 30 maggio 2015

I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare. Una cicatrice è ciò che avviene quando la parola si fa carne. (Leonard Cohen)

Io non parlo mai di cancro.
Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".

Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.
In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me  lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi  tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors.  di Alexsandro Palombo.

Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria.  Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.


sabato 4 aprile 2015

Il corpo é tuo per altri 90 giorni.


Nello stato dell'Indiana una donna é stata accusata  ed é stata condannata(20 anni di prigione) per essersi causata un aborto e non aver accudito il feto abortito. Trovate la storia qui:



Io non mi sto chiedendo se lo ha fatto o meno, non mi sto chiedendo,qualora lo abbia fatto, il perché lo ha fatto, non mi sto chiedendo come sia  possibile farlo, non mi sto chiedendo neanche se lo farei  io e in caso perché e come farei. Io non ho giudizi. Solo tante domande e un opinione.
ma iniziamo dalle domande, l'opinione ve la dico dopo.

Quanti sono 9 mesi? Se sei incinta e non lo desideri,troppi e troppo pochi allo stesso tempo.

Secondo legislazione italiana infatti, una donna ha diritto a chiedere e compiere un'interruzione di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione. 

Quanto tempo hai per l'interruzione di gravidanza?
Per la legge italiana l'aborto è consentito nei primi 90 giorni di gestazione (cioè dal primo giorno dell'ultima mestruazione), che corrisponde in termini ecografici a 12 settimane e 6 giorni. Questo significa se hai 7 giorni di ritardo sei già al 37° giorno di gestazione, a meno che le tue mestruazioni siano irregolari, nel qual caso quello che conta è l'ecografia. Se l'ultima mestruazione è stata molto scarsa potresti essere incinta dal mese precedente e avere molto meno tempo di quanto supponi per fare l'aborto.(Metto in grassetto l'ultima frase perchénon so voi, ma a me,mi TERRORIZZA) 

Lo sospetti dopo 28 giorni, non ti vuoi far prendere dall'ansia quindi 48 ore di ritardo gliele concedi, poi sbrocchi vai in farmacia compri il test,e al trentesimo giorno scopri che sei incinta. Nei hai altri 60 per decidere cosa vuoi fare ed eventualmente farlo, quindi appuntamenti analisi colloqui, medici obiettori, ospedali senza medico non obiettore,insomma tante cose da pansare e da fare.

Non sono molti, poi se sei nata in alcune regioni di italia dove l'obiezione di coscienza é pratica comune(fino al 98% di obiettori in Liguria per esempio), sono ancora di meno.

E se non ti bastano? Basta?Fottuta?Ancora no. 

Se sei incinta da più di 90 giorni? 
La legge italiana consente l'interruzione della gravidanza oltre i 90 giorni solo in caso di grave rischio per la salute materna. Anche in caso di gravi malformazioni fetali si può ottenere l'interruzione della gravidanza solo con un certificato psichiatrico che attesti il rischio per la salute mentale della madre.

La legge quindi prevede che se il feto é gravemente malformato, o in caso di rischio per la salute della madre, é possibile ottenere l'interruzione di gravidanza.buono,Giusto.
C'é anche un altro caso, contemplato. La pazzia della madre.
Voi,giá madri non piu' solo donne, potete andare da uno psichiatra e farvi mettere nero su bianco,che un solo altro giorno di gravidanza vi fará perdere il senno.
Avete avuto 90 giorni per decidere cosa volevate fare, poi, senza motivo plausibile(feto sano, gravidanza normale) a differenza delle altre donne sane di mente, siete impazzita e avete deciso che voi madre non lo volete diventare. E' consentito, Lo dice lo psichiatra e lo dice la legge.
E per scelta? NO! 
Qualsiasi cosa sia successa nella tua vita, dopo il novantesimo giorno di gravidanza, perdita del lavoro, lutto collettivo,divorzio,crollo della casa, tutto va ricondotto ad una condizione psicologica fragile e a rischio. 
Non esiste la possibilitá di lucida decisione. Sei psicologicamente fragile,senno' te lo tenevi, stacce.

Ora l'opinione:
Non so a voi, ma a me sta data di scadenza apposta alla mia luciditá mentale, un po' mi irrita. Se poi penso a questa donna, finita sotto processo e condannata(nel peggiore dei casi senza essersi procurata volontariamente un aborto ma solo per averlo desiderato e poi ottenuto in modo non dipendente dalla sua volontá) per aver abortito al di fuori dei termini della legge dello stato dell'indiana, io impazzisco.
Se penso a quando a Napoli le forze dell'ordine entrarono in un ospedale su denuncia anonima a proposito di interruzioni di gravidanza praticate al di fuori dei termini di legge,e interrogarono una donna che aveva appena abortito, requisendo il "materiale abortivo"(cito a mente le parole che uso' all'epoca un giornalista), io impazzisco.

E non voglio sentire storie, tipo pillola preservativi stacci attenta, hai avuto 3 mesi,anzi 5. Non é il punto questo. Potremmo parlare di contraccezione, accesso alla contraccezione, educazione sessuale, mi trovate pronta, vi sono vicina, ma non é questo ORA il punto.

Il punto é il libero arbitrio. Il punto é che da un certo momento in poi, tu non conti piu', tu non sei piu' solo tu, ma sei un voi,e sei responsabile per la vita di un altro al punto tale che se fai qualcosa che la mette a rischio puoi essere accusata di feticidio. Non si tratta solo di volontá, e giá questo é gravissimo e inaccettabile, ma anche di mancanza di volontá di proteggere.Sei incinta di 6 mesi sali su una sedia per pulire le finestre cadi e perdi il feto? il tuo é stato un comportamento irresponsabile. E non lo sapro' mai se ci sei salita apposta o é stato un incidente.
Perché vorrei saperlo?

Perche credo fermamente che  una donna che voglia abortire, non debba fornire giustificazione per la sua scelta a nessuno se non a se stessa. Che abbia il diritto a tutto il supporto necessario, economico e psicologico, ma su sua richiesta e  in caso di( a suo giudizio) confusione o crisi ,e non per coercizione da parte dello stato.
Vorrei che da questi incontri ne potesse uscire  fuori  anche intatta nella sua persona e sanitá mentale , quale che sia la decisione presa, e non  sempre e solo come una persona a rischio di crollo psicologico.

Perché come dicevo all'inizio, non voglio sapere perché lo fa, come lo fa, quando lo fa , se io la farei perché come e quando. Non ho giudizi.
E per citare Jessica Valenti autrice dell'articolo nel link:

sono convinta che una donna che voglia abortire,lo fará, anche s la legge non glielo consente. e che la risposta dello stato a questo, dovrebbe essere supportiva e non punitiva.

When women are desperate to end their pregnancies, they will. The answer to this shouldn’t be punitive, but supportive
https://www.facebook.com/pages/Jessica-Valenti/360994083159?fref=nf),



martedì 4 novembre 2014

Non sono i video, sono i commenti che non sopporto piu'

Il primo video lo hanno girato in Egitto. Era una ragazza, camminava in strada, una telecamera addosso, non c'erano commenti solo sguardi, gli sguardi di ogni singolo uomo che incrociava.Molto inquietante. Ultimamente hanno realizzato altri video, New York mi pare,e Roma. Agli sguardi si aggiungono i commenti.

Io sono una femmina, quei video non é che mi abbiano mostrato niente di nuovo.Giro con una faccia e con due tette da quando ho 13 anni. Niente di eccezionale sia chiaro, ne' la faccia ne' le tette, ma pare che bastino.

Di quei video io non ho ascoltato una sola parola. Le so. Conosco i bella, gli amore, i te rode er culo? vié qua che te lo gratto. Carini eh? I maschi per strada sanno essere dei gran poeti. Quello che non sanno é quanti sono. Ci saranno rimasti male? Voglio dire, quello che quando ti vede ti dice "ma quanto me ce vole per finitte tutta" sapendo che a fine giornata di stornelli ne hai collezionati una quindicina, non si sentirá troppo medio? Dispiacerebbe. Metti che poi mi si deprime e smette. Non sia mai! Io la mattina mi trucco solo per questo!

Comunque, come dicevo, prima gli sguardi, poi i commenti ...e alla fine i commentatori.

E che scrivono i commentatori?Riflessioni grosse che richiedono tempo e spazio, che non abbiamo quindi ve le riassumo:
 E che sará mai un complimento! Pensa quando sei vecchia e non te li fanno piu'.
Questo dicono.

A parte che dove sta scritto, metti che incontro il gerontofilo, vuoi che una fischiatina non me la fa? E poi ma puo' mai essere questo il punto?
Puo' essere mai che stiamo a discutere su un "bella"?Solo le "femministe"(ste zitelle acide e pelose che non le guarda nessuno racchie brutte che sono) si incazzano per un bella. E poi a tutte le donne piace ricevere i complimenti. Si sa. E  infatti fra i vari commenti (tralasciando le minacce di stupro gli insulti e le valutazioni estetiche  probabilmente scritti da parenti e amici per far crescere l'attenzione sul caso, niente di vero o serio sia chiaro) 
tirano un casino quelli tipo:fa cosi' perché é brutto, se le piaceva vedi come rideva
E ci mancherebbe pure che devo ride a chi non me piace! 

Qui non si parla di Belle(o brutte, perché le bocche si aprono pure per insultare) Qui si parla di spazio. Spazio vitale. E di cultura. 
Perché c'é il bella, ma c'é pure il "perché non ridi" e c'é quello che tu non guardi continui a camminare e lui ti segue e continua a parlarti e tu vai dritta e lui si innervosisce e magari si stufa ma magari no e ti strattona, o ti insulta. C'é quello che al bella fa seguire la manata o  il pizzico. 
Qui non si sta parlando di estetica, ma di etica .
Di due individui che camminano in strada uno si sente il padrone e puo' dire e fare cio' che vuole e ha dominio su se e cio' che lo circonda,l'altro no .L'altro é ospite in uno spazio non suo, nel quale puo' stare ma solo ed esclusivamente a disposizione dell'unico padrone assoluto, Il maschio.
Ecco, l'ho detto. MASCHIO PADRONE. E adesso mi vado a depilare, che io sono una femminista di tipo liscio.Voi guardatevi il video. Questo fa ride.


mercoledì 27 agosto 2014

Rape? It's your fault': fighting mindsets with sarcasm now

Scelgono il sarcasmo e l-ironia per combattere il pregiudizio.
Il video é ben fatto, i messaggi ci sono tutti, basterebbe guardare,ascoltare.
Per un secondo ho pensato che forse ce la si puo'fare. Poi ho letto i commenti al video.
Niente, gnafamo. Pero- continuo, pure se penso che gnafamo, continuo.
E infatti il video lo pubblico.


sabato 8 marzo 2014

8 marzo.

Non me ne frega un cavolo di quello che farete o non farete oggi.


No. Non me ne frega nulla di quello che farete voi oggi.Del perchè lo farete o non lo farete.
Me ne fotto se preferite le rose i tulipani o l'erba di campo alla mimosa. Me ne frego di sentirvi sproloquiare su quanto sia vecchia questa manifestazione, su quanto siano eccessive le femministe,e che non la volete una festa della donna perchè la vostra festa è tutto l'anno. Io me ne frego,ed in effetti di feste delle donne so proprio poco....un po' di piu' so di donne alle quali fanno la festa. In ufficio, in famiglia, per strada, nelle leggi, in farmacia e in ospedale.A botte di legge 40 di revisione 194 di obiezione di coscienza di quote rosa. Ma non dubito di quello che dite, sia chiaro. Si vede che frequentiamo posti differenti.
Siete libere voi, siete emancipate, siete evolute. Non avete catene,fate tutto da sole e non vi sentite oppresse,mai. Voi ce l'avete la parità. Son contenta.
Io no. E quindi,scusate,ma  me ne frego di quanto siete libere E me ne frego di quello che farete o non farete oggi
In fondo in fondo sono convinta che farete oggi quello che fate sempre. Perchè 8 marzo non è un giorno è una vita. E perchè dovreste essere oggi diverse da come siete sempre?

Io oggi marcio, come ieri, come domani. per tutta la vita.Fino a che ce ne sarà anche solo una che non è libera. A cominciare da me.

venerdì 9 agosto 2013

Chi si accontenta gode....mica tanto.

Io il decreto non l’ho letto ancora, e forse, dico forse, tutto questo: Ha detto Alfano, E’ contento Alfano non mi aiuta a mantenermi serena perchè  se Alfano è contento, io non so perché…mi preoccupo.
Aspetto di avere il testo per le mani, ma qualche perplessità “a pelle” fatemela esprimere:
Aumenta di un terzo la pena se alla violenza assiste un minore di 18 anni e prevede maggiorazioni di pena se la violenza è commessa nei confronti di una donna in gravidanza o da parte del coniuge, anche se separato, e dal compagno, anche non convivente. "Stesso discorso varrà anche per il reato di stalking", ha detto Alfano.
Quindi io sono una donna. Mi becco un cazzotto in faccia, Pena ipotetica? Sparo cifra a caso facile per fare i conti dopo:  Un anno…MA, se nel mentre passa un diciassettenne ,c’è l’aggravante e diventa un anno e 4 mesi, piu’ spicci  se sono incinta o se a darmi il cazzotto è mio marito/compagno/convivente/fidanzato….A parte che mancano padri fratelli e cugini e zii, suggerirei di metterli in lista non si sa mai si risentissero, è sulla presenza del minorenne che si focalizzano le mie maggiori perplessità…il cazzotto in questione,se dato sotto gli occhi di un minorenne fa piu’ male? No. Un naso rotto è un naso rotto, chiunque stia a guardare. Forse i nostri ministri, volevano in questo modo farci capire che la violenza commessa di fronte ai minori ha un effetto traumatizzante e traumatico anche sui minori che assistono? Ok accusate il violento anche di danni nei confronti del minore e perseguitelo anche per questo, ma che centra l’aggravante?Se mettete l'aggravante potrebbe sembrare che dare un cazzotto in faccia ad una moglie/compagna sia peggio che darlo ad una "semplice donna di nessuno"  e che darlo ad una madre conclamata o potenziale sia ancora piu' grave, darlo poi di fronte agli occhi della prole gravissimo. Una bella classifica: donna sola 10 punti,donna sposata 20 punti donna con figlio 50, donna con figlio che assiste 100. 
Non puo' essere una cosa simile.  Magari è spiegato male e il testo mi chiarirà questo punto.
Poi
Querela irrevocabile - Altra novità importante, per Alfano, è che "una volta che è stata fatta la querela, quella querela è irrevocabile". "Sottraiamo noi - ha sottolineato il ministro - la vittima al rischio di una nuova intimidazione tendente a farle ritirare la querela".
Ma come è possibile? Esiste un altro caso simile? Esiste un altro reato la cui denuncia diventi immediatamente irrevocabile? Possibile mai che sia questo l’unico caso?  Mi viene tolta la possibilità di cambiare idea? Di ripensarci? Perché? Per proteggermi. Ha detto Alfano che cosi’ si sottraggono le vittime a rischi di nuova intimidazione. Alfano, io di vittime non so niente, so pero’ di donne,e sinceramente cosi’ l’unica cosa che mi sottrai è la libertà di decidere. E io solo al pensiero un po’ mi incazzo. Anzi leva un po’.
Devo aver capito male. Deve essere spiegato male .Devo leggere il testo integrale.
E poi ancora pensavo, Alfano dice, Alfano è contento, Alfano ci ha spiegato un sacco di punti di questo decreto legge, ma i fondi? I soldi per potenziare i centri di accoglienza? I fondi per garantire assistenza non solo legale, ma psicologica e sociale? La prevenzione? L’educazione?
Ci sarà sicuramente qualcosa in merito. Io aspetto il decreto legge ,e sono certa che avranno previsto anche i fondi. E poi lo ha detto anche Angelino Alfano "Le norme hanno tre obiettivi: prevenire violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime".

PREVENIRE PUNIRE PROTEGGERE….Non possono essersi scordati proprio il Prevenire, è quello che viene per primo! Devo leggere il decreto legge.

domenica 21 luglio 2013

Le brave bambine vanno in paradiso.

Victim blaming occurs when the victim(s) of a crime, or any wrongful act are held entirely or partially responsible for the transgressions committed against them.

Nonna la spesa la faceva tutte le mattine. Prima di andare al lavoro. Pero’ la sera, se finiva qualcosa e bisognava comprarlo, non le andava di rivestirsi e uscire, quindi mandava me. I soldi mai contati, ma lista in mano con accanto i prezzi, e la previsione di resto da ricevere, tutto ben spiegato per essere certa che il pizzicagnolo non si approfittasse di una bambina che sapeva fare appena le addizioni. Poi sempre per proteggermi, mi ripeteva a voce quello che aveva scritto, e  infine sulla porta aggiungeva sempre la stessa tiritera: Prima di attraversare guarda prima a destra e poi a sinistra, passa quando non ci sono macchine, compra tutto non ti scordare niente, e torna subito a casa. Non parlare con nessuno, con quelli che non conosci  ma soprattutto con quelli che conosci, perché il piu’ pulito c’ha la rogna. Quello che mia nonna, per amore, faceva, era insegnarmi a proteggermi. Mi insegnava che la mia sicurezza dipende da me. Dal mio comportamento.  In molte siamo cresciute cosi’, in molte abbiamo sentito questa lezione.  Mano a mano che crescevamo cambiavano i pericoli dai quali dovevamo imparare a guardarci, il problema non erano piu’ le macchine che sfrecciavano  agli incroci, ma quelle  che ti rallentavano vicino,  e poi le scarpe la gonna, l’acconciatura.  Non ti mettere i tacchi , che se devi correre come fai? Non ti fare la coda, che mentre scappi
è facile da prendere, non ti vestire troppo appariscente , non vuoi farti notare mentre aspetti l’autobus . La lezione che le nostre nonne e mamme cercavano di ficcarci in testa, l’abbiamo poi risentita, in occasione di fatti di cronaca o di quartiere, sputata fuori da bocche senza amore : Sta cretina, in giro da sola a quell’ora di notte, se l’è cercata. E in fondo in fondo lo abbiamo pensato pure noi. In fondo lo abbiamo pensato: ma non lo sai che è pericoloso? Ma non lo sai che coi tacchi non si corre? Non lo sai che se bevi troppo poi diventi lenta? Tutte le volte che leggi / senti/ vivi un fatto di violenza la prima reazione, quella condizionata è sempre la stessa: dovevi/dovevo stare piu’ attenta. Dovevo immaginare che sarebbe successo, dovevo sospettare che lo avrebbe fatto, dovevo sapere che non mi stava dicendo verità , e ancora  se pure non potevo prevedere immaginare sapere allora  potevo/dovevo fare di piu’ correre di piu’ gridare di piu’ difendermi di piu’.  Quanto tempo ci vuole a perdonare a se stesse di esserci lasciate fare violenza? Quanto tempo ci vuole a superare la vergogna di non essere state in grado di difenderci? Troppo.
 Siamo state tutte bambine educate bene. Mo basta.
 Io non voglio piu’ stare attenta a quello che mi metto, non voglio scegliere le scarpe  in funzione del fatto che potrei dover correre per salvarmi il culo, voglio guardarmi allo specchio per vedere se sono carina, non se sono indecente(?) o troppo provocante, voglio che mia nipote di 17 anni sappia che il mondo è pieno di porci maledetti, ma non è colpa sua, e che se qualcuno ti fa del male, non lo fa perché eri ubriaca, o svestita, o hai riso troppo forte, lo fa perché è un mostro,  e che se il terrore ti taglia il fiato e non riesci a correre non è colpa tua,  se non ti sei difesa, non è colpa tua, se tutto quello che hai fatto  non è servito a fermarlo, non è colpa tua.  Non è vero che la violenza capita a chi se la cerca, non è vero che la violenza la eviti con un paio di jeans e le scarpe da ginnastica. La violenza capita. Ad una donna su cinque.

 La violenza capita anche perché si insegna alle bambine che non devono farsi fare violenza , ma raramente si insegna ai bambini che non si deve fare violenza.


sabato 25 maggio 2013

Quando uno indica la luna

Lo stolto guarda il dito.

Femminicidio.
Una parola.
Io la sento e penso ad una donna uccisa da un suo relativo ovvero padre,fratello,ex.
Ma il mondo è bello perché vario, quindi girando vedendo gente facendo cose, registro e riporto che alla parola femminicidio,la reazione non è univoca,anzi.
Qualche esempio:
La reazione di stampo  linguistico:
Alla parola femminicidio, il filologo rabbrividisce, storce la bocca, strabuzza gli occhi, sbuffa, e poi chiarisce:
femminicidio è una parole brutta.Non significa nulla, Al massimo possiamo usare ginecomicidio o ginecidio (se sei pigro e preferisci le scorciatoie,ovvio)ma femminicidio proprio no.
La reazione di stampo statistico:
Il matematico sa che il numero di femminicidi non è affatto in aumento, i dati vanno analizzati puliti,le percentuali hanno senso solo se relazionate al numero assoluto,se poi dovessimo paragonare la percentuale di femminicidi alla percentuale di omicidi per mafia,o per rapina?E se invece decidessimo di paragonare questo numero a quello di tutti gli omicidi commessi in europa? E poi bisogna chiarire, femminicidio che? Basta che a morire sia una donna? Perché ci sono pure le donne che muoiono sotto una macchina, in questo modo come distingui? Che ci metti ? l'incognita? I numeri sono importanti.
La reazione di stampo giuridico:
Il femminicidio non esiste. Esiste l'omicidio.Non basta? Perché sentite questo bisogno di specificare? Sottolineare? A che serve? Cavillate. E se ve lo dice un giurista che cavillate, dovreste crederci. E poi sarebbe anticostituzionale introdurre un reato di genere. E la costituzione si sa,non si tocca. Gli ultimi 20 anni di storia politica dovrebbero avervi convinte in merito.
La reazione di stampo complottista
Queste cose sono sempre successe. Adesso fanno notizia. 
Ogni anno va di moda un argomento diverso, vi ricordate quando si parlava di cani killer? E la vespa africana? l'aviaria? Depistaggi .I giornalisti pagati dalla politica, scrivono di donne ammazzate,montano un caso, solo per distogliere l'attenzione da ciò che conta veramente. da ciò che sui giornali dovrebbe esserci e invece non c'è, tipo le scie chimiche.
La reazione di stampo moderato:
E'vero succedono cose orribili e la violenza non va mai giustificata.non è una risposta MA... ci sono certe donne che proprio se la cercano! Che poi io dico, ma se lui ti mena, perché non lo lasci? Ci sei rimasta? Che ti aspettavi? Rinsavisse? E poi ste cose succedono pure per ignoranza. Nei quartieri poveri,degradati, queste sempre chiuse dentro casa, non lavorano , non hanno indipendenza e devono sopportare il padrone. E poi se vai in giro e mettere in mostra, prima o poi il matto lo incontri!

Femminicidio
Torniamo alla mia reazione:
124 donne nel 2012. Femminicidi? ginecomicidi? 124 donne morte ammazzate.
Non so se siano di più o di meno dell'anno prima. Non so se in percentuale crescano o diminuiscano,non so che percentuale siano del totale omicidi commessi. So che sono 124, e che per me anche 1 è troppo.
Non so come saranno giudicati i loro assassini, con quale reato andranno in prigione e per quale cavillo giudiziario otterranno delle riduzioni di pena o magari delle aggravanti. So che devono essere giudicati.
Non so perché i giornalisti ne parlino,ma penso che finalmente ne parlano,era ora.
Non so chi fossero quelle donne, dove lavorassero, come si vestissero,se avessero denunciato prima il loro aggressore o meno, ma so che non dovrebbero essere morte.

Quello che so è che 124 sono quelle morte. Quelle sfregiate? quelle sopravvissute? quelle malmenate? quelle minacciate?Non lo so. Quelle che non denunciano? Non lo so.Ma questi sono numeri che vorrei sapere. Conoscere
E ancora vorrei sapere: Quanti centri antiviolenza? Quanti assistenti sociali? Quanti fondi? Che leggi? Che tutele? Che tipo di assistenza? E nelle scuole? Si educa alla non violenza? I poliziotti che accolgono le denunce,sono preparati? sanno che dire? Che fare? O loro per primi pensano che uno schiaffo in fondo infondo non è reato e che fra moglie e marito...
 E poi un numero che ha attratto la mia attenzione:
I posti letto in Italia per accogliere e proteggere le donne che hanno avuto la forza/coraggio di denunciare? 500. Lo scrivo a lettere, cosi' sembrano di piu': CINQUECENTO.
Saranno sufficienti? Sospetto di no,ma aspetto con ansia le opinioni  in merito di matematici filologi giuristi e benpensanti.

Se poi siete curiosi come me, e volete leggervi due notizie, due numeri,due statistiche:





sabato 11 maggio 2013

La notte ci appartiene

la Nike sta organizzando una corsa.
Il manifesto è accattivante, l'ho notato in metropolitana, mentre correvo per arrivare in ufficio. Vedo la notte,vedo le ragazze, leggo lo slogan: WE OWN THE NIGHT.
Decido di fare tardi al lavoro,e fermarmi  a leggere bene.


È ORA DI ACCENDERE LA NOTTE
Questa è una corsa serale, come nessun altra prima d’ora. 10 chilometri di luci, suoni e di sorprese.
Accendi la tua città, poi festeggia con migliaia di ragazze come te.
Che tu corra per divertirti, per stare in forma o per qualcosa di più – chiama le tue amiche e fate vostra la notte.
Il tuo viaggio verso il traguardo è appena iniziato.(Se volete info sull'evento cercatele sul sito Nike.)

Quindi nike organizza una serie di eventi notturni,naturalmente outdoor, a metà fra il party e il training, con animazione e partecipazione su iscrizione e a pagamento. Si parla di luci,colore,sport,musica. Si incitano le donne ad illuminare la notte con la loro presenza,a riprendersela, anche se a pagamento, perchè la notte  ci appartiene.

Apprezzo lo sforzo.
Ci credo talmente tanto io a sta cosa che la notte ci appartiene, che sono pronta ad appoggiare qualsiasi iniziativa spinga le donne a muoversi.  Quindi parteciperò? No.
E vi spiego perchè, anzi ve lo racconto.

Un amico è appena tornato da Barcellona, mi ha comprato un regalo, vuole darmelo, mi invita a cena a casa sua. Quando arrivo da lui sono carina, sono vestita"da femmina", mi godo la mia cena, scarto il mio regalo,
sento musica. La serata è bella e noi abbiamo un sacco di cose da dirci e raccontarci, si fa tardi in un attimo, la metro sta per chiudere,ma io non ho voglia di tornare ancora. Resto a chiacchierare, sono quasi le 3 del mattino quando decido di tornare a casa.
Non voglio restare a dormire da lui, devo andare in ufficio domani.
Non voglio che lui mi accompagni a casa a piedi per poi dover tornare indietro a piedi, deve lavorare domani.
Non voglio prendere un tassi' sono poco piu' di 2km da qui a casa mia.
Esco e vado.
la notte mi appartiene.
Scendo in strada e comincio a camminare. Passo rapido, mani in tasca che fa freddo, sguardo dritto.
Il primo rompipalle si fa vivo neanche 5 minuti dopo. Mi cammina accanto,io non mi giro neanche a guardarlo, vado dritta, accelero il passo per uscire dai vicoli di quartiere e arrivare sul boulevard in mezzo alla gente, lui mi parla, non mi fisso neanche a capire che dice, arrivata sul boulevard faccio qualche altro metro, poi mi fermo lo fisso e gli ringhio" basta , vattene" cattiva e incazzata, lui rallenta , mi segue ancora un po', io faccio finta di non guardarlo ma in realtà lo seguo con la coda dell'occhio, si infila in un vicolo.
adesso le cose sono 2: o me lo sono levato dalle palle, o il vicolo risbuca sul boulevard ...magari piu' avanti, che faccio rischio? No, sto cavolo, attraverso e cambio lato.
Taglio l'incrocio,e riprendo a marciare verso casa. Mi maledico per non essermi messa i pantaloni ma uno schifo di gonna corta da femmina, mi benedico per non aver mai portato i tacchi in vita mia e avere ai piedi i miei soliti anfibi, comodi pure se devi correre, il tipo non lo vedo, menomale era solo un coglione, non rallento, le macchine mi passano accanto,  sono quasi arrivata a casa, un taxi mi rallenta al lato , io neanche mi giro, mi supera e si ferma 200 metri piu' avanti, di fronte un hotel.
Scendono il tassista e un uomo, io continuo a camminare ,l'uomo appena sceso si gira e mi fissa con il tassista accanto, quando mi ha a portata di voce mi chiede : serve un taxi mademoiselle ?
Io faccio cenno di no con la testa senza rallentare, e lui : Siete molto molto coraggiosa, bella e coraggiosa.
Vado avanti.
Sto quasi a casa,mancheranno 500 metri ,e c'ho una rabbia dentro che la metà basterebbe a fare luce su Parigi,altro che notte illuminata dalla Nike!
Coraggiosa? Coraggiosa?
E perchè dovrei essere coraggiosa?  Io non sono coraggiosa, io sto solo tornando a casa.
E non dovrebbe esserci bisogno di coraggio per tornare a casa.
Se c'è bisogno di avere coraggio, è perchè di notte ci sono troppi uomini che la pensano come te.
Ma mi rifiuto.
Mi rifiuto di farmi levare la notte, mi rifiuto di farmi levare la strada, il diritto di camminarla a qualsiasi ora, in qualsiasi modo, per qualsiasi motivo.
Io non vi lascio neanche un metro della mia libertà, e me la prendo passo a passo tutte le notti.
E ogni metro in piu' che faccio io, è un passo indietro che dovete fare voi, voi che pensate che una donna in giro di notte, da sola, o è pazza ,o cerca guai,  e che ha bisogno di coraggio o magari di qualcuno che le dia quello che cerca.
Continuo a camminare, mi accendo una sigaretta, sto in place de la republique adesso, solo pochi metri fra me e casa, me li faccio piu' lentamente,  qui è aperto, c'è spazio per camminare e guardare, e Parigi di notte è bellissima, incontro un'altra ragazza, anche lei torna a casa, ci sorridiamo.
A noi la notte non ce l'ha mai regalata nessuno, ma ce la siamo presa,e non azzardatevi a togliercela.

Quindi, io alla marcia Nike, non vado. Io marcio di notte da quando avevo 15 anni, e senza pagare per la partecipazione.






martedì 30 aprile 2013

Le pari opportunità e lo spazio che si meritano



Apro la Repubblica e leggo:

Donne.Discorso simile sulle pari opportunità, dove il premier non entra nel dettaglio della futura azione di governo. "Sull'occupazione femminile occorre fare molto di più - afferma - La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari contributi, ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo ancora un paese delle pari opportunità".


Fare molto di più. Concorderei, in linea di principio,ma...è troppo chiedere cosa?

E' troppo chiedere al governo di avere le idee chiare, un programma, uno straccio di "punto" da presentare, riguardo il 51,6% della popolazione italiana, 29 milioni di individui circa ?

No perché forse sono troppo severa io, ma devo ammettere che sentirmi dire almeno: Vorrei fare questo, questo, e anche questo, invece che "molto di più " mi renderebbe tutto il discorso meno ostile, un po' più credibile e mi aiuterebbe anche a sentirmi parimenti rappresentata.





sabato 23 marzo 2013

Voleva fare la modella


Le Femen
Se ne parla, vanno un casino.
Sono bellissime,bionde,giovani,agguerrite e nude.Come delle vere erinni,urlano sbraitano,
vengono abbrancate da poliziotti e malmenate da vecchiette con l'ombrello.
Fanno Notizia.
Giro un po' in rete e cerco commenti e opinioni.
Sono volgari.Sono violente.Le voglio vedere a 60 anni ancora nude.Se fossero brutte non si sarebbero mai spogliate.
Quindi? tutto si riduce a questo?
La risposta delle risposte è che le femen si spogliano perchè sono belle? Volevano fare le modelle,ma i posti erano già tutti presi
e allora si sono inventate sto mestiere di nicchia?
Beh ragazze mia,pessima scelta,perchè se aveste fatto le modelle,se le vostre tette e i vostri culi fossero stati esibiti per vendere una macchina,
un materasso,allora nessuno vi avrebbe accusato di essere violente.Amorali.Esibizioniste.
E a ragione.Perchè il corpo femminile, quando è oggetto,non spaventa.
il corpo femminile deve essere solo decorativo.fare arredamento,sennno' disturba.
Voi invece che fate? lo sparate in faccia al mondo,lo lasciate parlare,lo staccate dalle pareti,dai nudi d'autore,dai cartelloni pubblicitari,
ve ne riappropriate e pretendete di usarlo come se vi appartenesse,a voi e solo a voi.
Delle pazze.
E infatti pazze le chiamano.
Non mi nascondo,anche io ho tentennato di fronte ai corpi delle femen.Anche io ho pensato...ma non c'è un altro modo?
Perchè esporsi?Perchè bisogna SEMPRE esporsi?
Poi rimuginandoci sopra mi sono resa conto che metà del mio tentennamento era paura e vergogna e condizionamento.
Personalizzando,mi immaginavo al loro posto. pensavo come mi sarei sentita.
Al terrore che avrei provato nel ricevere una critica o un insulto...al mio messaggio?No al mio corpo.
Io,del mio corpo non sono ancora cosi' padrona. Se lo immagino nudo, lo immagino indifeso,oggetto.
Io non ce l'ho ancora la coscienza delle femen, il loro controllo, ed è da questo mio limite che nasceva la mia perplessità.
Sotto i miei dubbi c'era solo la mia paura.
L'altra metà? L'altra metà me l'ha chiarita Amina.
Amina è la prima Femen Tunisina.
Amina ha commesso almeno due peccati orribili:
Si è mostrata nuda. Si è appropriata del suo corpo,lo ha reso arma,e ha sparato contro i suoi oppressori.
Per questo Amina deve essere punita. il suo corpo deve essere punito, viene insultato( copriti che sei brutta)
e viene condannato al martirio tramite lapidazione. Il suo corpo deve essere distrutto.
In tutti questi anni di lotte,marce,manifestazioni,referendum,4 si,ho sempre sempre pensato che la mia forza stava nel rispetto.
Pretendevo rispetto perchè davo rispetto.
Non entro nelle tue chiese a chiederti come vivere scopare mangiare,ricambiami la cortesia.
Ma questo non accade. Amina non si è spogliata in una moschea,Amina non ha cercato di interferire nella vita dei religiosi,ha chiesto di smettere di interferire nella sua.
Oggettivamente la morale religiosa è fuori dalle chiese, nelle scuole,negli ospedali,nei comuni,nel codice civile,in televisione.
Mi circonda da mattina a sera, come due pulotti immaginari, pronti a braccarmi malmenarmi e zittirmi,in farmacia quando chiedo la pillola,in ospedale col 100%
di medici obiettori, in ufficio con fogli di dimissione firmati in bianco in caso resti incinta o scatti carrieristici bloccati...tanto ormai sei mamma!
E io strillo urlo sbraito,Come una Femen,divento ferale feroce e violenta.
Non mi interssa piu' che cosa vedono pensano e dicono,bloccata e braccata,mi interessa solo liberarmi.
E per liberarmi da una stretta cosi' violenta,comincio a pensare che ci voglia violenza.

venerdì 28 dicembre 2012

Il confessionale non mi riguarda il tribunale si.

Questo è uno stralcio preso dall intervista rilasciata a pontifex dal giudice Carnevale.


Sono le donne a provocare?
"questo direi di no. Poi bisogna vedere caso per caso. Non perché una donna cammini di sera, questo autorizza all'assassinio, anche se prudenza vuole che la stessa donna non usi vestiti provocanti o atteggiamenti equivoci che possano determinare eccitazione. Sarebbe bene che le donne evitassero ambienti poco raccomandabili per una questione di sana prudenza".

Prudenza vuole che la donna non usi vestiti provocanti o atteggiamenti equivoci.
Non me lo dice un prete.
Io non sto inginocchiata in un confessionale,e non sto ascoltando la voce di chi mi parla per bocca di Dio.
lo dice un giudice. Una carica dello Stato.Il mio stato.L'Italia. Lo dice uno che potrei incontrare in un tribunale.
in chiesa ci vai se ci credi. in tribunale ci vai se ci lavori o ci sei costretta.
Ci vai da carnefice  o purtroppo  da vittima
Allora quello che dice una carica dello Stato,è importante.Tanto importante.
E io ci voglio pensare.
E mi chiedo: Quando sono provocante? Quando equivoca?
No perchè voglio esserne sicura.Sono equivoca quando accetto da bere da qualcuno appena conosciuto in un locale? Sono provocante se indosso gonne corte?
Il rossetto rosso è troppo erotico? E i sandali che lasciano il piede nudo? Perchè ci sono anche i feticisti,quelli che se ti scopri le tette manco ti guardano ma quando mostri un piede,sbarellano.
Ecco io vorrei un manualetto.
Un libricino che mi spiegasse come e quanto essere moderata.
Per essere assolutamente certa che quando un giudice si metterà a guardare caso per caso, troverà il mio armadio, il mio trucco,il mio vocabolario,irreprensibili.
Puri,casti.Innocenti.
E rassicurato dalla mia condotta possa condannare il mio eventuale molestatore con la coscienza tranquilla.
Certo di chi fra i due sia la vittima e chi il colpevole.
Non come in tutti quei casi in cui lei chissà dove andava in giro a quell'ora di notte
Chissà che faceva
Chissà che cercava
Chissà come era vestita
Chissà se aveva bevuto
Chissà che gli ha detto
Chissà se all'inizio ci stava e poi ha cambiato idea
Chissà se era vergine
Chissà quanto lo ha provocato
Chissà,.....



giovedì 13 dicembre 2012

Mai Stata Zitta

Stai zitta Cretina.
Stai zitta o t’ammazzo.
Stai zitta non lo dire a nessuno, che vergogna.
Stai zitta che i vicini ti sentono.
Stai zitta che i bambini si svegliano.
Stai zitta che mamma non lo deve sapere.
Stai zitta che tanto non gliene frega niente a nessuno di te.
Stai zitta tanto nessuno ti crede.
Stai zitta o ti licenzio.
Stai zitta non lo vedi che sei ridicola.
Stai zitta,tanto è cosi’ da che mondo è mondo.
Stai zitta e porta rispetto.
Stai zitta tanto nessuno ti sente.
Stai zitta troia.
Stai zitta o lo sapranno tutti.
Stai zitta e sopporta.
Stai zitta, che ti metti a raccontare i fatti tuoi in giro! E a chi?
Stai zitta,che vergogna per la tua famiglia.
Stai zitta,ma chi ti conosce !
Stai zitta ma chi ti guarda,non lo vedi quanto sei brutta!
Stai zitta ,bugiarda !
Stai zitta tanto nessuno ti aiuta.
Stai zitta,eri ubriaca ,ci stavi.
Stai zitta,ma dove andavi in giro a quell’ora di notte!
Stai zitta,ma guarda come sei vestita.
Stai zitta e fatti i fatti tuoi,che ti frega chi la conosce quella.
Stai zitta e fai finta di non sentire.
Stai zitta e fai finta di non vedere.
Stai zitta non sono affari tuoi.

E’ dietro tutti questi silenzi, che si nascondono gli uomini violenti.


domenica 14 ottobre 2012

The lady is aflame... and silent. Perfect


"Donna non si nasce, lo si diventa. Nessun destino biologico, psichico, economico definisce l'aspetto che riveste in seno alla società la femmina dell'uomo: è l'insieme della storia e della civiltà a elaborare quel prodotto intermedio tra il maschio e il castrato che chiamiamo donna "


Quando piove brutto brutto e fa freddo io ho tre alternative creative.
Dipingo.
Cucino.
Vedo un film.
Ho momentaneamente finito le tele.Non ho nulla in frigo.Indovinate un po'? Ho visto un film.Anzi rivisto.
Orlando.
Orlando mi piace tanto.Mi piace tanto tutto.c'è la storia del femminismo in quel film.Tutte le tematiche sulle quali noi femmine sbattiamo la testa e i pugni da 250 anni,stanno tutte lì. Non ci sono le risposte,ma le risposte non te le danno mai.Te le devi cercare e pare pure che sia "il bello".

La prima volta che l'ho visto era un mercoledì pomeriggio del 1992.Cinema Sacher.
Ero con un'amica, e uscite dalla sala siamo andate a bere una cosa e a cercare la nostra risposta alle domande di Virginia Wolf.
Una in particolare ci assillava.
E se è sola?
Avevamo solo 18 anni,ma vivevamo entrambe con una mamma single.Padri non assenti,latitanti. Le nostre madri erano colte perché si erano pagate gli studi lavorando la sera,indipendenti perché sapevano di non poter contare su nessuno.Due libere professioniste,lavoravano ininterrottamente 12 ore al giorno per cercare di far quadrare i conti in casa, per mantenere quello status sociale che si erano conquistate. Erano le artefici e le vittime del cambiamento che avevano voluto e che in noi si stava realizzando.
Erano cresciute in famiglie tradizionali,dove tradizione stava per donna/moglie/madre non autodeterminata ma portavoce della volontà paterna.
L'educazione passava da: lo dico a tuo padre/fratello, ne parlo con tuo padre/fratello. Poco importava che fosse tutto un bluff,e che poi a decidere fossero magari loro, quelle madri operose e operaie che lavoravano in casa e fuori casa,organizzando tutto, facendo filare tutto.
Anche quando era la volontà della madre a dettare le regole,non lo faceva mai in prima persona.Ma sempre con i toni baritonali del padre di famiglia.Del maschio di casa.
Anche se non avevano rinunciato al potere,avevano rinunciato alla loro voce.
Poi gli anni 60/70. Il femminismo,la legge sul divorzio,la pillola anticoncezionale, gli antidolorifici, i tampax.
Le nostre madri avevano combattuto per una libertà che intuivano giusta,ma per la quale non erano state educate. Si sentivano mutilate. Abbandonate. Costantemente in difetto nei confronti di una società che disprezzavano ma dalla quale si sentivano disprezzate e rifiutate.
Avevano sognato una donna libera e indipendente, che non dovesse nascondersi dagli sguardi del padre e dei fratelli, non dovesse mentire in società,che non dovesse abbassare gli occhi o allungare le gonne.
Avevano pagato questo  sogno con la solitudine. Compagni immaturi emotivamente e culturalmente,gli avevano risputato addosso: eguaglianza libertà indipendenza.Distorcendone il senso. Piegandolo al loro scopo.Quella che doveva essere una conquista,gli veniva inflitta come una punizione.
Volevano l'indipendenza? ce l'avevano adesso.che se la cavassero da sole. O tornassero indietro.a casa da mamma. Con la testa bassa e la coda tra le gambe,ammettendo che le loro lotte non erano servite a nulla se non a distruggere quel poco di tutela al quale puo' aspirare una donna: un  nome,che non è il  suo ma  quello del marito.Una casa ,che non è sua  ma quella del marito. una vita in subaffitto, ma che nessuno ti puo' togliere, perché senza il divorzio: TU SEI SEMPRE LA MOGLIE.
Quando noi ne avevamo 18 di anni e vedevamo Orlando,queste mamme guerriere ne avevano 38.
Avevano una casa loro.Che non vivevano.Una casa come Itaca,abbandonata la mattina alle 7.30 e ritrovata la sera alle 20.00 solo per riposare e ripartire il mattino dopo.
A casa "da mamma"non ci erano tornate.Almeno questa di battaglia non l'avevano persa.
Ma ai nostri occhi non avevano neanche vinto.
Troppa fatica.Troppe lacrime.Troppo dolore. Non poteva essere questo l'indipendenza.
Una donna libera è una donna che non scappa,e non si nasconde.E glielo dicevamo.
Noi eravamo le figlie che loro  non capivano. Quelle che erano cresciute senza un maschio dentro casa,quelle che "lo dico a papà" non significava nulla,quelle che cucinavano e studiavano da sole da quando avevano 6 anni,quelle che per uscire non chiedevano il permesso perché tanto a casa non c'era nessuno a cui chiedere. Quelle che nessuno è mai andato a prenderle a scuola, o le ha accompagnate da qualche parte.
Per noi la solitudine non era la sorella nascosta di libertà e indipendenza.Noi la conoscevamo bene.
E non ci spaventava,anzi! Ci piaceva.L'agognavamo.
E'stata una guerra civile.Si sono sentite tradite per l'ennesima volta.Tradite dalla madre che non le aveva perdonate per aver voluto di piu',tradite dalle figlie che non comprendevano la loro paura di aver rotto irrimediabilmente l'unico mondo che conoscevano.
Adesso di anni ne ho 38.E sono sola. Ma non sono sola come era sola mia madre.
Nella mia solitudine non c'è assenza di un altro(con la minuscola come direbbe Simone de Beauvoir).Nella mia solitudine c'è la presenza di Me(con la maiuscola come dico Io sempre con la maiuscola).
Immagino che in qualche modo questo sia il mio "non tornare da mamma".
Quindi tornando a Orlando.
E se è sola?
Risposta libera.

Ah dimenticavo:
Gli uomini fanno tutto ma le donne fanno gli uomini.
Questa è mia nonna. Tipetto facile eh?!

domenica 23 settembre 2012

Domenica Lunatica



Domenica di brutto tempo. Domenica passata a casa con amiche a vedere un film.
Che film? Magdalene.
Perché?E me lo chiedo pure io!
Perché Magdalene è uno di quei film che fa malissimo.
Uno di quei film che mentre lo vedo un po’ piango, un po’ bestemmio, un po’ ho voglia di tapparmi occhi e orecchie e cantare “lallallallallà non è vero nulla non è mai successo".  Non esistono le “sorelle della Maddalena”, non sono mai esistiti questi collegi per penitenti. Non è vero che 30mila donne,ragazze,sono state prese e rinchiuse in questi asili, schiavizzate, torturate, stuprate, sfruttate.Lasciate morire lì dentro. Non e’ vero che l’ultimo ha chiuso solo nel 1996.Non è accaduto qui.Non è accaduto nel mio tempo.Non è accaduto nella mia Europa. 


 Non è vero e ve lo dimostro pure.
Vado a cercarmi la documentazione su internet. Google, padre di tutti i saperi.
Ora vedrete: Irlanda…Aborto …caso X … quattordicenne stuprata, minaccia il suicidio se non le consentono di abortire…1994.
Il 1994 è ieri. Pero’ no, ieri proprio no! Dai son Passati 18 anni! Oggi?

Irlanda : l’aborto è un crimine regolamentato dalla legge 1861 sui Reati Contro la Persona. Esso è consentito solo nel caso in cui sia a rischio la vita della madre. In qualsiasi altra circostanza, anche quando la gravidanza comporti un rischio di salute per la donna, sia l’effetto di uno stupro o un incesto, sia forte l’evidenza che il feto non sopravviva al di fuori dell’utero materno, o che le condizioni psicofisiche, finanziarie o quanto altro siano contrarie all’interesse e al benessere della madre, l’interruzione volontaria di gravidanza è considerata un crimine punibile con l’ergastolo.
È tuttavia legale andare ad abortire all’estero e ottenere informazioni presso i centri di pianificazione familiare irlandesi.

Mmmmh. Passi da giganti!
Mi viene voglia di urlare.E piangere. Poi mi alzo e controllo se ho i preservativi in borsa.Ce li ho.
Non mi basta.Non mi basta sapere che so. Non mi basta proteggere mia nipote.
Non mi basta neanche rovinare la domenica alle mie amiche coinvolgendole nella visione di un film crudo e violento e vero.
Io gli voglio rovinare pure il 28 settembre e il 6 ottobre. 


Il 28 settembre : global day of action for access to safe and legal abortion

A che serve una giornata mondiale? Serve a salvare la vita di migliaia di donne.
E se deciderete di marciare,non pensate di farlo  per beneficenza. Quando marcerete,non marcerete solo per l’Africa,o l’Asia, o il Sudamerica. Quei paesi cosi' retrogradi e lontani. Quei paesi superstiziosi e non occidentalizzati. 
Marciate per il 100% di medici obiettori in Liguria o nelle Marche.
Marciate per il rischio di estensione di obiezione di coscienza anche ai farmacisti.
Marciate per l’irreperibilità di un cane di medico che ti prescriva la pillola del giorno dopo.
Marciate pure per casa nostra, che ne abbiamo di strada da fare!
 E mentre marciate,compratevi dei preservativi ! Ecchessarammai!
Già che ci siete date un’occhiata al sito :
http://www.september28.org/

6 ottobre: SlutWalk Paris. 

Si avete letto bene: la marcia delle Puttane.
 Perché delle puttane dovrebbero marciare? Perché lo siamo tutte.
Ogni singola donna venga aggredita malmenata stuprata , è una puttana fino a prova contraria.E anche a dispetto di prove contrarie. 



Non lo sapevate?Alle brave ragazze non succede nulla. A quelle buone e brave, quelle che non vanno in giro da sole, non camminano per strada, non bevono alcolici, non vanno a ballare, non escono senza la scorta di mamma o papà,a quelle buone,insomma,a quelle non succede niente. Se sei VERAMENTE una brava ragazza,non ti puo’ succedere nulla.
A parte essere stuprata in casa o a scuola,chiaramente.
Se invece porti te stessa in giro, non puoi lamentarti se poi qualcuno,provocato,perde la testa.
 Tu che hai fatto? Dove eri? Eri sobria? Come eri vestita? Lo hai incoraggiato? Ci hai parlato? Ci hai ballato? Gli hai sorriso? Avevi la gonna o i jeans? I pantaloni te li sei sfilata da sola o te li hanno dovuti togliere?Fa differenza.
Vedete? Siamo tutte brave ragazze fino a quando non ci succede nulla.Siamo tutte puttane non appena veniamo aggredite.
E allora io voglio essere Puttana sempre. E pretendere di non essere il capro espiatorio per la bestialità di nessuno. Quindi il 6 ottobre marcio.
E se potete marciate pure voi.
Ne organizzano di Slutwalk ,anche in Italia.Anzi devo dire che la nostra “indecorose e libere” non ha nulla da invidiare alle Slutwalks.Ma il mio è campanilismo da emigrante :)

Sulla Slutwalk francese :
https://www.facebook.com/SLUTWALKFRANCE2011/info
http://slutwalkfrance.tumblr.com/

Per l’italia , questo uno dei miei riferimenti.
http://unionedonne.altervista.org/ 

Buona passeggiata a tutte.E se ancora non avete voglia di farli sti due passi,guardatevi un film:

Titolo OriginaleTHE MAGDALENE SISTERS

Regia: Peter Mullan

Durata: h 1.59
Nazionalità:  gran Bretagna