Io non parlo mai di cancro.
Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".
Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.
In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors. di Alexsandro Palombo.
Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria. Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.
Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".
Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.
In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors. di Alexsandro Palombo.
Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria. Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.