giovedì 12 maggio 2005

Ricamata a sangue




la misura della mia follia è incisa sul mio polso e parte dell'avanbraccio.


Una splendida farfalla con ali macchiate di sangue. Di inchiostro non ce n'è , non è stato usato. Perchè? Perchè io sono pazza ma pure gli altri non scherzano .
Ieri sera ho fatto diversi chilometri alla volta di quel di civitavecchia.
Mica per il mare, no, e neanche per il pesce che a me i pesci piacciono vivi. L'ho fatto per l'Arte.


Quella del tatuaggio naturalmente. Infatti a Civitavecchia c'è la mia "tingipelle" di fiducia.
Allora?
Allora, il mio amichetto pittore ha deciso di cimentarsi nella nobile arte del tatuaggio e aveva bisogno di una cotenna di porco. Ha provato in tutte le macellerie del casilino ma niente la pelle di porco.non si trova .Che fa? Chiede a me di trovargliela, io mi guardo il polso e dico "tiè", non è porco...al massimo porca.Lui accetta , Poramore dubita, e in tre partiamo.


Il disegno lo penso io, e lo butto giu' su carta.Con la matita son bravina. Ma con la fantasia di piu', quindi non sempre la mano riesce a seguire la testa. Ma l'idea c'era.


Una farfalla,con ali che sembrassero dei petali di fiore di loto,ma anche un po' delle fiamme .naturalmente Rossa .


Difficilotta eh? Ma ve l'ho detto che il mio amico è pittore? Pittore vero, con tanto di laurea all'accademia di belle arti,e esposizioni fatte,e quadri venduti. Diciamo che mi ha aggiustato un po' il disegno. Lo ha reso perfetto.


Quindi partiamo.Io , il mio disegno, il pittore,il mio compagno,in mezz'ora siamo da Paola,la Tingipelle.


Tutti erano agitati, tutti erano preoccupati tranne me che me ne stavo seduta buona buona col mio polso in bella vista e in testa l'effetto decorativo splendido che immaginavo avrebbe avuto quel disegno sulla mia pelle.


Lui mi disinfetta il polso, Paola gli spiega un paio di cose, lui annuisce e si avvicina con l'ago .Stop.


Lo guardo tremare, e gli domando :"perche' ?"
E lui " e se ti faccio male ?"
E io " magari mi piace" lui ride e si rilassa, sta per cominciare .
Arriva il mio compagno,e secco dice :"oh non me la stroppià"
Arindanghete. Il pittore si riblocca, altra seduta di psicanalisi , si ritranquillizza , accende la macchina ....
Arriva Paoletta, la Tingipelle: " ma non vuoi cominciare con qualcosa di piu' facile ?"


Arispegni il motore, arisuda, ariconsola ,ariaggiustatearimmettetebene..... non ce la fa , non se la sente.
Io a sto punto mi spazientisco e chiedo: Perchè?


E se ti faccio male ? E se sbaglio ? E se non ti piace ? Mica c'ho na gomma che cancello.


In effetti. Io avevo cieca fiducia in lui e nel suo talento.Era lui che non ne aveva abbastanza in se stesso.Ma era lui che doveva accendere la macchinetta e tatuare.


Quindi?
Quindi gli ho fatto accendere la macchinetta per l'ennesima volta, non gli ho fatto caricarel'inchiostro e ho lasciato che disegnasse per ore sul mio braccio a mano libera.


Ogni tanto asciugavo il sangue , ogni tanto strillavo cosi' solo per mettergli paura e fargli passare la paura di farmi male , ogni tanto ridevo, alla fine lui ha superato la paura e il mio braccio adesso è ricamato a sangue.


Ho un tatuaggio paleolitico.Quelli fatti con l'incisione .


Guarirà fra 10 giorni, poi ci rivedremo e finalmente metterà l'inchiostro su sta cavolo di macchinetta e nella mia pelle.

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