lunedì 30 maggio 2011

Cogito ergo Single

28novembre 1998-29maggio 2011.
Adesso c’è una data di inizio e una di fine.
Poi c’è una data di inizio 30maggio2011.
Primo giorno da single, un lunedi di fine maggio.
Mica male per un inizio. E’ buono iniziare d’estate. C’è piu’ luce, fa piu’ caldo quindi sei contenta che non ci sia nessuno a scaldarti il letto ed alitarti addosso.
Il futuro è tutto davanti a me, quando lo vivo poi ve lo racconto.
Adesso invece faccio due considerazioni due su ieri, gli ultimi giorni,l’ultimo mese.
Ieri la mamma di Andrea piangeva disperatamente mentre il figlio radunava le sue cose.
Io lo guardavo fare le valige e pensavo che stava usando la mia valigia zebrata pagata 14 dollari e comprata ad Hollywood a settembre dello scorso anno durante la nostra ultima vacanza insieme, quella in cui ci saremmo dovuti far sposare da Elvis.
Per fortuna Elvis era impegnato. La mia valigia la rivoglio. E’ uguale al mio portafogli.
Quando ci siamo salutati,lei non stava quasi in piedi e io cercavo di consolarla dicendole  che io ho amato Andrea per ogni singolo giorno di questi 17 anni, e che sono stati i 17 anni piu’ belli della mia vita, e che li rifarei tutti e quindi lei non deve odiare il figlio perché non ci si ama piu’.
Poi ho salutato lui.
Io lo adoro. Lo trovo veramente bello e interessante. E penso sinceramente che debba morire solo rimpiangendo me per il resto dei suoi giorni, ma non perché lo odio, solo perché preferirei avere la certezza matematica di essere ora e per sempre la donna piu’ importante della sua vita,e l’unico modo per esserne certi è che lui muoia solo. Ma con affetto. Non so se riesco a spiegarmi,ma sono sicura che anche voi in fondo in fondo volete essere l’amore bellissimo del vostro ex. Mica saro’ l’unica ad avere un ego pieno di personalità !
Quando finalmente sono usciti di casa mia, ho sospirato e guardato i miei cani.
Due dementi. Sdraiati di fronte la porta di casa a guardare il vuoto.
Meno male che non hanno la concezione del tempo e che fra un po’ si dimenticheranno che Andrea non torna, non li posso guardare cosi’ depressi. Sembrano due disgraziati.
Dopo mezz’ora che Andrea era uscito di casa guardavo i love radio rock in inglese e senza sottotitoli. C’erano solo luci spente e un sacco di inenso .Mangiavo uno yogurt muller menta e limone(fa veramente schifo) fumavo. E l’ho fatto subito.
Voi direte …embè? 
Istintivamente e senza ragionare, il mio ego ha colto le opportunità di un’assenza : non dover cambiare la lingua ai film, non dover aprire la finestra per stemperare l’odore di incenso, sapere se hai voglia o no di cucinare e agire di conseguenza senza dover trovare compromessi , muoversi al buio senza problemi perché io so dove ho messo i mobili. 
30 minuti e il mio ego aveva già preso il sopravvento.
Mi son preoccupata e mi son domandata :
Ma saro’ anaffettiva ? o sono solo repressa? 
Questa è la domanda che mi assilla.
Certo che se sono repressa sono repressa tantissimo. Talmente tanto che non riesco a capire neanche io se soffro come soffro e quanto soffro.
Con me è sempre tutto un po’ normale, come è sempre.
Decido io chi come quando e perché. Poiché non sempre sono del mio parere, faccio e disfo come mi pare.
A seconda della persona con la quale parlo, racconto la parte di storia che mi va di raccontare con il tono che voglio usare.
Non mi prende la frenesia del : vuoto il sacco mollo il malloppo guardate quanto soffro dovete ascoltarmi. 
Per la maggior parte del tempo percepisco che da me ci si aspetta qualcosa, una reazione, ognuno diversa in base all’idea che si è fatto di me.
C’è chi si aspetta che io pianga, perché se piango davanti a lui allora vuol dire che è speciale e che gli voglio bene. C’è chi si aspetta che io non ne parli pensando che sono fatta cosi’ e che in fondo lui è speciale perché condivido questo mio andare avanti come se niente fosse proprio con lui e non con un altro. C’è chi si aspetta la negazione pensando “ ah ah negazione !!!!” e chi invece lo sfogo. C’è chi ha paura di dirmi come la pensa, pensando che non sono pronta a conoscere la verità e chi invece non vedeva l’ora anzi, erano 17 anni che aspettava !
Io continuo a darmi come voglio quanto voglio e a chi voglio,ed è vero, ognuno è speciale,e solo lui ha quello che gli do.
Io fondamentalmente sto.
Alla fine non è cambiato nulla. 
Anzi è cambiato molto ma è cambiato un molto che ho condiviso sempre e solo con Andrea, e che non è mai appartenuto a nessun altro.

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