venerdì 23 giugno 2023
Il laghetto di west hampstead
ora vi racconto come sono diventata una TERF. lo so, il problema mio è che non sono una trans-esclusionary, e manco una radical, ma sono decisamente una femminista, e a volte non sembra ma basta.
Al parco di west hampstead ci sono 3 laghetti nei quali ti puoi bagnare. il più grande è unisex, poi due piccoli, uno esclusivamente maschile e uno esclusivamente femminile. il laghetto esclusivamente femminile è imboscatissimo,da fuori non vedi nulla solo fitta vegetazione, dentro donne di tutte le religioni e pudori e taglie si rilassano e si bagnano al riparo da sguardi maschili. tutto tranquillo fino s che...self identification.
self identification è quella cosa per cui se io mi dichiaro un uomo, nessuno
puo obiettare.Self identification è verità e se ne dubiti tu sei transfobico.
Al laghetto femminile si presenta immediatamente un drappello di persone self identifying as female ma con visibilissimi attributi maschili e chiedono di entrare. gli si fa notare che c'e un laghetto misto, loro vogliono entrare in quello femminile, gli si fa notare che ci sono le donne nude, loro vogliono entrare, gli si fa notare che ci sono donne musulmane senza velo e in bichini si dovranno rivestire e lasciare il laghetto, loro vogliono entrare, gli si fa notare che ci sono donne che non gradiscono vedere genitali maschili esposti, loro vogliono entrare.
Ecco, io non ho problemi a vedere piselli esposti, non sono religiosa, non sono pudica, non ho traumi per cui entro in tensione in presenza di genitali maschili, ma le mie sorelle magari si, e tu non gli devi rompere i coglioni.
Quindi non passi.
Ecco cosi sono diventata TERF.è stato un attimo.
- Quindi sei transfobica? Io credo nelle pari opportunità e in pari diritti, nel diritto delle sorelle trans di identificarsi con il genere che sentono vero, di vivere la loro vita in accordo, di avere accesso a supporto e cure e magari anche prestiti a tasso ridotto per poter affrontare le spese che il percorso richiede, credo nel loro diritto a pari opportunità nel posto di lavoro,nel loro diritto ad una famiglia e alla maternita' per adozione o altro, nell'aggravante di omotransfobia nei reati di odio,
quindi a naso io direi che no, non sono transfobica.
- Vabbè ma allora i bagni? come li risolvi i bagni? E gli spogliatoi? uguale,tre spazi, donne (biologiche e "chirurgiche") uomini (biologici e chirurgici) e unisex.
- TERF.
E lo sport? ehhhhh sullo sport ne riparliamo, che quello non mi tocca solo ideologicamente ma anche personalmente.
-TERF.
https://www.hampsteadheath.net/swimming-ponds
“a unique women-only space for swimming and relaxation that also provides a place of refuge and security for women and girls of all ages, including those who have suffered violence, abuse and coercive control; those with disabilities; low paid and unwaged carers; and those from religious faiths that require modest dress and segregation of the sexes.”
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Ubicazione:
Hampstead Heath, London, Regno Unito
martedì 9 marzo 2021
Ma che me ne frega a me della royal family? Niente, dei reali niente niente, della retorica Santa/Puttana invece tanto. Ma soprattutto mi intriga sapere come ci finisci a far parte di una o dell'altra categoria. Chi ti ci mette e perche'? Quali sono i criteri? Chiaramente bisogna essere minimo in due,una santa e l'altra per opposizione puttana. In questo caso potrebbe essere facile, quello che fa la santa UP quello che fa la puttana DOWN.
E invece:
Credeteci o no, esattamente lo stesso gesto, anche lo stesso pasto, possono, nello stesso anno nello stesso paese,dallo stesso tabloid, addirittura nella stessa famiglia, essere considerati diversamente ed asserire la santita' di una e l'insita puttanagine dell'altra.Ma come e' possibile? Una rosa e' una rosa e' una rosa diceva Gertrude Stein, invece l'avocado no. l'avocado e' il tenero gesto di un marito premuroso e un solido tocasana per le nausee per una, e un vizio da hipster che finanzia guerrilas e cartello della droga per l'altra.
Anche il semplice gesto di abbracciare la pancia, gesto comune fatto da qualsiasi madre, e' motivo di scherno, per la putana ovviamente, la santa no, la santa e' tenera e protettiva.
Ma allora come hanno scelto chi era chi? Perche' una santa e l'altra no? Perche' per forza sta dicotomia? Non si potrebbe parlare semplicemene di due donne innamorate e incinta che mangiano avocado?
No, mancherebbe il dramma, la tensione. Queste due donne sono un simbolo, e una delle due rappresenta suo malgrado il simbolo sbagliato. E i simboli quando gli dice male e sono sbagliati, spesso sono target.
Una cosa la abbiamo capita, i tabloid non perdonano la personalita'. Devi essere un simbolo, devi rappresentare la monarchia, devi diventare la monarchia, la quintessenza dell'essere british, oppure devi rappresentare il suo contrario.Devi essere l'alternativa. Ed eccole il simbolo e l'alternativa:
Di Kate non sappiamo nulla. E' bianca, inglese, coetanea del marito lo ha conosciuto all'universita' ha sopporato un po' di corna, si e' fidanzata sposata fatto 3 figli perso 20 KG, ed e' sempre vicina al marito, silente, sorridente, impeccabile. E' senza dubbio una donna forte, una professionista, sa che compito le spetta e ha abbracciato la causa con tutta se stessa, anche se vuol dire lasciare tutta te stessa, perche' come dicevamo di lei non sappiamo niente. Lei e' il simbolo perfetto della monarchia. Chi non vuole una regina giovane sorridente e carina? Chi puo' competere con la futura regina? Ve lo dico io, nessuno. Pure madre Teresa sarebbe stata la puttana.
l'altra , Meghan, non e' inglese, non e' bianca, non e' coetanea del marito ma 3 anni piu' grande, e' divorziata, di lei sappiamo moltissimo, la vedevamo in TV la seguivamo su istagram, una star americana piuttosto opinionata e impegnata. Ha sposato l'uomo che ama e ha lsciato carriera, chiuso istagramm, le sue opinioni e consegnato il passaporto. Ma non ha abbracciato la causa con tutta se stessa. io non lo so se pensava di farcela o pensava sarebbe stato meno intenso, fatto sta che ha cambiato idea. Non sull'uomo che ama, ma sulla vita che e' disposta fare. Da donna indipendente ha scelto altro. impensabile,imperdonabile, e' diserzione. Lei avrebbe dovuto abbracciare la croce, passare il resto della sua vita da muto monito, eterna alternativa spaventosa, lei doveva interpretare il "vedi che ti succede se" doveva accettare di lasciarsi raccontare, senza intervenire mai.
Ed e' qui che io vedo la differenza, non e' l'avocado, non e' il toccarsi la pancia, non e' lo sposare un principe per interessi (Kate e' figlia di 2 assistenti di volo mai lavorato in vita sua, meghan aveva una carriera e un patrimoio, ma solo meghan e' accusata di arrivismo),la differenzasta nell'essere soggetto o oggetto.
La donna che parla, la donna che non accetta passivamente di esser raccontata e non si piega ad una narrativa di riporto, e' auomaticamete la puttana.
La povera meghan non ha mai avuto una sola chance. Anzi no non e' vero, meghan ha tutte le chance del mondo, se le e' riprese,insieme al passaporto.
E noi altre da questo che impariamo? Il solito, che le donne sono le peggiori nemiche delle donne. Che una donna che spezza una catena, spesso viene percepita come uno schiaffo in faccia ai sacrifici e sofferenze patite, e quindi viene stigmatizzata. Su Meghan ho sentito tutto l'archivio del qualunquismo: e' un'arrampicatrice sociale, voleva i soldi, non era nessuno, era un'attricetta, e' una narcisista, il marito ha le mutande in testa.
Io personalmente penso: vai bella, senza rimorsi senza rimpianti, e buttati il sale dietro le spalle che non si sa mai.
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martedì 4 dicembre 2018
bitchy bossy emotional hormonal
E doveva succedere anche nell’evoluta Albione. Tu vai in meeting, sei preparata, si discute l’argomento e capita che sei in disaccordo. Caso vuole che la decisione ultima sia la tua, quindi il tuo “No” pesa e non può essere ignorato. Quindi? Quindi: i know you are a passionate Italian and you can get emotional. Due stereotipi al prezzo di uno. L’italiana pizza e mandolino e la femmina emotiva. Tutto per un no.
E ci sarebbe un sacco da dire da analizzare da migliorare. E invece no. In realtà quello che vorrei fare veramente è cappottare una scrivania e uscire dalla stanza, consapevole che se fossi un uomo, la scrivania cappottata non sarebbe emotional ma perfettamente assertiva.
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domenica 14 ottobre 2018
Chi sarebbe il mandante?
Il Papa ha recentemente dichiarato che una donna che ricorre all’aborto è paragonabile a chi per risolvere un problema qualsiasi,anche grave, paga un sicario e uccide. Mi direte,è il Papa che ti aspetti? Educazione, per esempio. Ho due problemi con queste parole: il tono e il senso. Non sono cattolica,neanche cristiana e dal punto di vista etico o morale,le parole del pontefice mi lasciano totalmente indifferente.Sono conscia della soggettività, personale e culturale, della mia condotta morale.Non aspiro ad essere accettata o perdonata e non mi aspetto di non essere giudicata, LORO sono religiosi e hanno opinioni forti in merito a quasi tutto dal cibo all’abbigliamento, sanno quale sia il modo giusto per vivere e morire. Ognuno di LORO, quale che sia la religione di appartenenza. Io no. Io improvviso. Le parole del Papa,in questo caso, non lasciano molto spazio al dubbio su cosa sia giusto o sbagliato fare in merito all’aborto: Non si fa. Lo fai? Assassina. Assassina e codarda. Assassino pure il sicario.Provo infinita compassione nei confronti di tutte quelle donne cattoliche e cristiane che hanno fatto ricorso all’aborto. Deve essere una situazione orribile sentirsi non solo rifiutata ma anche condannata da quella che per te è la tua famiglia spirituale. La compassione manca invece nelle parole del Papa. Le sta cacciando di casa e a muso duro. Questa durezza mi irrita. La mia insegnante di lettere ci allettava dicendoci: Con le parole puoi dire tutto e il contrario di tutto, se conosci le parole diventi il padrone della
conversazione, se no ne sarai lo schiavo. il Papa è un uomo colto, uno studioso, poliglotta, letterato. Non si esprime a vanvera, non parla come viene viene, le parole le sceglie. Ha scelto parole pesantissime: Assassina.Sicario. Ha detto quello che voleva dire come lo voleva dire, voleva colpire su più fronti, mortificare le donne e pungolare il personale sanitario ,cercava una reazione emotiva “ alla Salvini”. Se il Papa si mette a comunicare a livello di Salvini, fuori gli ospedali troveremo le barricate di antiabortisti. E pure dentro. Medici e infermieri con la maglietta “non sono un sicario”
C’è poi il senso. Il Papa definisce le donne assassine e sicari i medici garanti dell’applicazione della legge 194 ed è tutto normale. Tutti zitti. Se chiedi ma hai sentito che ha detto? La risposta è la solita: che ti aspetti è il Papa, e io sbrocco e vorrei urlare: e infatti lo sto a chiedere a te non a lui , da lui non mi aspetto un cavolo da te mi aspetto che ti incazzi, che ti domandi perché non ci sia stato un politico uno che abbia risposto alla dichiarazione prendendo posizione e riaffermando il diritto alla scelta per le donne. Nessuno ha dichiarato solidarietà ai medici che garantiscono l’applicazione della194 facendoli sentire apprezzati e necessari, difendendoli da questo colpo basso che per quanto ne sappiamo potrebbe pure colpirli particolarmente a livello umano visto che probabilmente sono cristiani. Ma ormai è così, in apatia totale si da sta risposta in automatico: Ma è il Papa, che ti aspetti? Finito.Fatto. In 3 parole ti ho detto che sono laica che il Papa non è un riferimento, al massimo ci si aggiunge: Ma perché ti aspettavi fosse meglio degli altri? E a posto, il lavoro mio l’ho fatto. E invece no. Perché appunto quello è il Papa, e lui non mollerà mai. E non dobbiamo mollare neanche noi.
E se i politici non difendono i nostri medici, li dobbiamo difendere noi. Ce ne abbiamo pochissimi, teniamoceli da conto.
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sabato 30 maggio 2015
I bambini mostrano le cicatrici come medaglie. Gli amanti le usano come segreti da svelare. Una cicatrice è ciò che avviene quando la parola si fa carne. (Leonard Cohen)
Io non parlo mai di cancro.
Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".
Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.
In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors. di Alexsandro Palombo.
Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria. Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.

Perché non parlo di cose che non conosco. Poi pero' ho messo a posto le foto,e mi sono capitate in mano due vecchie carte di identitá.Quelle di mia nonna. Due foto,scattate a distanza di 4 anni. Due persone diverse.Mentre succedeva, io non me ne sono accorta. In famiglia ormai dopo anni, ci scherziamo,dicendo che nonna é morta con una bella pelle.Si perché mia nonna ha avuto una cancro assurdo della pelle.Solo guardando quelle foto mi rendo contto della trasformazione radicale.Mentre no.Mentre le spalmavo la crema,e commentavo insieme alle mie zie"beh mi pare che sta meglio no?".
Le malattie spesso sono una cosa privata. Si soffre da soli.Il dolore lo senti solo tu.In alcuni casi invece no. Ci sono malattie che non si limitano al privato, Non si limitano a farti del male in privato, i sono malattie che ti costringono a dichiararti malata.a mostrarti malata. Malattie che ti trasformano il corpo. Come si vive? Come si sopravvive? Io non lo so.L'ho visto, me lo sono fatto raccontare, Ho cercato di capire,ma resta il fatto che non lo so.
Quando mi capita di vedere iniziative tipo FIOCCO ROSA, resto sempre un passo indietro. Non sono mai pro o contro. Le donne sono tante, con sensibilitá diverse per oguna di loro e cio' che é scioccante per una é necessario per un'altra, E comunque sento sempre che la mia opinione, in questo caso specifico, vale meno, Perché non é un'opinione(non avendo esperienza dei fatti) ma é un'impressione.Quindi tendenzialmente taccio e ascolto.
Oggi pero' ho visto questo. #Survivors. di Alexsandro Palombo.
Non amo particolarmente i focchi rosa,ma amo l'idea di riappropriarsi di un corpo che una malattia ha cercato di portarci via. Amo l'idea che cicatrice non sia sinonimo di vergogna,ma vittoria. Amo l'idea di un corpo che é vivo. Orgogliosamente vivo.Un corpo di guerriera.Un corpo bello. un corpo vivo.Di donne belle.Donne vive.

sabato 4 aprile 2015
Il corpo é tuo per altri 90 giorni.
Nello stato dell'Indiana una donna é stata accusata ed é stata condannata(20 anni di prigione) per essersi causata un aborto e non aver accudito il feto abortito. Trovate la storia qui:
Io non mi sto chiedendo se lo ha fatto o meno, non mi sto chiedendo,qualora lo abbia fatto, il perché lo ha fatto, non mi sto chiedendo come sia possibile farlo, non mi sto chiedendo neanche se lo farei io e in caso perché e come farei. Io non ho giudizi. Solo tante domande e un opinione.
ma iniziamo dalle domande, l'opinione ve la dico dopo.
Quanti sono 9 mesi? Se sei incinta e non lo desideri,troppi e troppo pochi allo stesso tempo.
Secondo legislazione italiana infatti, una donna ha diritto a chiedere e compiere un'interruzione di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione.
Quanto tempo hai per l'interruzione di gravidanza?
Per la legge italiana l'aborto è consentito nei primi 90 giorni di gestazione (cioè dal primo giorno dell'ultima mestruazione), che corrisponde in termini ecografici a 12 settimane e 6 giorni. Questo significa se hai 7 giorni di ritardo sei già al 37° giorno di gestazione, a meno che le tue mestruazioni siano irregolari, nel qual caso quello che conta è l'ecografia. Se l'ultima mestruazione è stata molto scarsa potresti essere incinta dal mese precedente e avere molto meno tempo di quanto supponi per fare l'aborto.(Metto in grassetto l'ultima frase perchénon so voi, ma a me,mi TERRORIZZA)
Lo sospetti dopo 28 giorni, non ti vuoi far prendere dall'ansia quindi 48 ore di ritardo gliele concedi, poi sbrocchi vai in farmacia compri il test,e al trentesimo giorno scopri che sei incinta. Nei hai altri 60 per decidere cosa vuoi fare ed eventualmente farlo, quindi appuntamenti analisi colloqui, medici obiettori, ospedali senza medico non obiettore,insomma tante cose da pansare e da fare.
Non sono molti, poi se sei nata in alcune regioni di italia dove l'obiezione di coscienza é pratica comune(fino al 98% di obiettori in Liguria per esempio), sono ancora di meno.
E se non ti bastano? Basta?Fottuta?Ancora no.
Se sei incinta da più di 90 giorni?
La legge italiana consente l'interruzione della gravidanza oltre i 90 giorni solo in caso di grave rischio per la salute materna. Anche in caso di gravi malformazioni fetali si può ottenere l'interruzione della gravidanza solo con un certificato psichiatrico che attesti il rischio per la salute mentale della madre.
La legge quindi prevede che se il feto é gravemente malformato, o in caso di rischio per la salute della madre, é possibile ottenere l'interruzione di gravidanza.buono,Giusto.
C'é anche un altro caso, contemplato. La pazzia della madre.
Voi,giá madri non piu' solo donne, potete andare da uno psichiatra e farvi mettere nero su bianco,che un solo altro giorno di gravidanza vi fará perdere il senno.
Avete avuto 90 giorni per decidere cosa volevate fare, poi, senza motivo plausibile(feto sano, gravidanza normale) a differenza delle altre donne sane di mente, siete impazzita e avete deciso che voi madre non lo volete diventare. E' consentito, Lo dice lo psichiatra e lo dice la legge.
E per scelta? NO!
Qualsiasi cosa sia successa nella tua vita, dopo il novantesimo giorno di gravidanza, perdita del lavoro, lutto collettivo,divorzio,crollo della casa, tutto va ricondotto ad una condizione psicologica fragile e a rischio.
Non esiste la possibilitá di lucida decisione. Sei psicologicamente fragile,senno' te lo tenevi, stacce.
Ora l'opinione:
Non so a voi, ma a me sta data di scadenza apposta alla mia luciditá mentale, un po' mi irrita. Se poi penso a questa donna, finita sotto processo e condannata(nel peggiore dei casi senza essersi procurata volontariamente un aborto ma solo per averlo desiderato e poi ottenuto in modo non dipendente dalla sua volontá) per aver abortito al di fuori dei termini della legge dello stato dell'indiana, io impazzisco.
Se penso a quando a Napoli le forze dell'ordine entrarono in un ospedale su denuncia anonima a proposito di interruzioni di gravidanza praticate al di fuori dei termini di legge,e interrogarono una donna che aveva appena abortito, requisendo il "materiale abortivo"(cito a mente le parole che uso' all'epoca un giornalista), io impazzisco.
E non voglio sentire storie, tipo pillola preservativi stacci attenta, hai avuto 3 mesi,anzi 5. Non é il punto questo. Potremmo parlare di contraccezione, accesso alla contraccezione, educazione sessuale, mi trovate pronta, vi sono vicina, ma non é questo ORA il punto.
Il punto é il libero arbitrio. Il punto é che da un certo momento in poi, tu non conti piu', tu non sei piu' solo tu, ma sei un voi,e sei responsabile per la vita di un altro al punto tale che se fai qualcosa che la mette a rischio puoi essere accusata di feticidio. Non si tratta solo di volontá, e giá questo é gravissimo e inaccettabile, ma anche di mancanza di volontá di proteggere.Sei incinta di 6 mesi sali su una sedia per pulire le finestre cadi e perdi il feto? il tuo é stato un comportamento irresponsabile. E non lo sapro' mai se ci sei salita apposta o é stato un incidente.
Perché vorrei saperlo?
Perche credo fermamente che una donna che voglia abortire, non debba fornire giustificazione per la sua scelta a nessuno se non a se stessa. Che abbia il diritto a tutto il supporto necessario, economico e psicologico, ma su sua richiesta e in caso di( a suo giudizio) confusione o crisi ,e non per coercizione da parte dello stato.
Vorrei che da questi incontri ne potesse uscire fuori anche intatta nella sua persona e sanitá mentale , quale che sia la decisione presa, e non sempre e solo come una persona a rischio di crollo psicologico.
Perché come dicevo all'inizio, non voglio sapere perché lo fa, come lo fa, quando lo fa , se io la farei perché come e quando. Non ho giudizi.
E per citare Jessica Valenti autrice dell'articolo nel link:
sono convinta che una donna che voglia abortire,lo fará, anche s la legge non glielo consente. e che la risposta dello stato a questo, dovrebbe essere supportiva e non punitiva.
When women are desperate to end their pregnancies, they will. The answer to this shouldn’t be punitive, but supportive
( https://www.facebook.com/pages/Jessica-Valenti/360994083159?fref=nf),
When women are desperate to end their pregnancies, they will. The answer to this shouldn’t be punitive, but supportive
( https://www.facebook.com/pages/Jessica-Valenti/360994083159?fref=nf),
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mercoledì 14 gennaio 2015
Voi, oh, tutti voi NON ROMPETECI I COGLIONI!!!
La satira,a volte mi sciocca. A volte,quando guardo una vignetta, penso: ma che é sta porcata!
A volte trovo la satira offensiva,a volte eccessiva,spesso non elegante. A me personalmente il linguaggio della satira non appartiene. Sono piu' da critica costruttiva io, da scambio dialettico, roba tipo mettiamoci seduti e parliamone anche animatamente ma interagiamo. Della satira ho sempre pensato che fosse non un dialogo ma un monologo, che la animasse lo stesso spirito gigionesco di chi a scuola ti tirava giu' i pantaloni della tuta e poi urlava agli altri di guardare. Non é un dialogo, é un dito puntato.una presa in giro, uno scherzo fatto appositamente per rivelare il tuo punto debole.
Perché va ammesso, uno lo scherzo lo regge bene e ci ride quando lo condivide, quando non si sente toccato, non quando lo accusa,non quando si sente realmente messo a nudo, in discussione, in ridicolo. Ecco, il motivo principale per cui io continuo a leggere satira é proprio questo: So che ogni volta che mi infastidisce, ho toccato un mio limite. Se una vignetta mi irrita, é perché su quell'argomento io ho perso il senno,la tolleranza,la capacitá di dialogo, Quando una vignetta mi infastidisce, significa che su quell'argomento io non accetto piu' altro confronto, o sei con me o contro di me. Una cosa orribile da pensare di se stessi!
Come si reagisce? boh io mi incazzo solo al pensiero di aver toccato un limite, mi vergogno di aver toccato un limite,e quindi ricomincio a studiare, che non significa cambiare opinione, ma ricordarsi che le opinioni possono sempre cambiare e che sicuramente devono continuare a cambiare approfondendosi, arricchendosi, mica smetto di non essere d'accordo, semplicemente lo so meglio quanto non sono d'accordo te lo spiego meglio quanto secondo me stai a dire una cazzata ....poi c'é chi decide che la cosa giusta da fare é smettere di dialogare,con chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua .Mica perché é cattivo, fascista,razzista,sessista, no....per rispetto di se stesso ! Per educazione! Perché lo scherzo é bello solo quando dura poco,e soprattutto quando non coinvolge te. D'altronde LUI é l'offeso, mica il censore! Lui normalmente scherza e ride su TUTTO(il resto) e di TUTTI(gli altri), solo che chiaramente ci sono alcune cose (le sue) che sono sacre, non si toccano, vanno rispettate, preservate, conservate. Non é censura! E' Buongusto(il suo) Buonsenso(sempre il suo) Rispetto( dovuto a lui) .
Lui é la vittima da tutelare,sua é la sensibilitá da salvare. E se non ci pensa lo stato a salvargli la sensibilitá, dovrá pensarci qualcun altro, in qualche modo.Qualunque modo.
Brutta bestia gli offesi,sanno portare rancore come pochi
Di F.e Cavanna
(Scrittore e disegnatore Francese)
(Scrittore e disegnatore Francese)
Voi, i cristiani, gli ebrei, i musulmani, i buddisti, gli scintoisti, gli avventisti, i panteisti, i testimoni di questo e di quello, i satanisti, i guru, i maghi, le streghe, i santoni, quelli che tagliano la pelle del pistolino ai bambini, quelli che cuciono la passerina alle bambine, quelli che pregano ginocchioni, quelli che pregano a quattro zampe, quelli che pregano su una gamba sola, quelli che non mangiano questo e quello, quelli che si segnano con la destra, quelli che si segnano con la sinistra, quelli che si votano al Diavolo, perché delusi da Dio, quelli che pregano per far piovere, quelli che pregano per vincere al lotto, quelli che pregano perché non sia Aids, quelli che si cibano del loro Dio fatto a rondelle, quelli che non pisciano mai controvento, quelli che fanno l’elemosina per guadagnarsi il cielo, quelli che lapidano il capro espiatorio, quelli che sgozzano le pecore, quelli che credono di sopravvivere nei loro figli, quelli che credono di sopravvivere nelle loro opere, quelli che non vogliono discendere dalla scimmia, quelli che benedicono gli eserciti, quelli che benedicono le battute di caccia, quelli che cominceranno a vivere dopo la morte… Tutti voi, che non potete vivere senza un Papà Natale e senza un Padre castigatore. Tutti voi, che non potete sopportare di non essere altro che vermi di terra con un cervello. Tutti voi, che vi siete fabbricati un dio “perfetto” e “buono” tanto stupido, tanto meschino, tanto sanguinario, tanto geloso, tanto avido di lodi quanto il più stupido, il più meschino, il più sanguinario, il più geloso, il più avido di lodi tra voi.
Voi, oh, tutti voi NON ROMPETECI I COGLIONI!!!
Fate i vostri salamelecchi nella vostra capanna, chiudete bene la porta e soprattutto non corrompete i nostri ragazzi.
Voi, oh, tutti voi NON ROMPETECI I COGLIONI!!!
Fate i vostri salamelecchi nella vostra capanna, chiudete bene la porta e soprattutto non corrompete i nostri ragazzi.
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martedì 4 novembre 2014
Non sono i video, sono i commenti che non sopporto piu'
Il primo video lo hanno girato in Egitto. Era una ragazza, camminava in strada, una telecamera addosso, non c'erano commenti solo sguardi, gli sguardi di ogni singolo uomo che incrociava.Molto inquietante. Ultimamente hanno realizzato altri video, New York mi pare,e Roma. Agli sguardi si aggiungono i commenti.
Io sono una femmina, quei video non é che mi abbiano mostrato niente di nuovo.Giro con una faccia e con due tette da quando ho 13 anni. Niente di eccezionale sia chiaro, ne' la faccia ne' le tette, ma pare che bastino.
Di quei video io non ho ascoltato una sola parola. Le so. Conosco i bella, gli amore, i te rode er culo? vié qua che te lo gratto. Carini eh? I maschi per strada sanno essere dei gran poeti. Quello che non sanno é quanti sono. Ci saranno rimasti male? Voglio dire, quello che quando ti vede ti dice "ma quanto me ce vole per finitte tutta" sapendo che a fine giornata di stornelli ne hai collezionati una quindicina, non si sentirá troppo medio? Dispiacerebbe. Metti che poi mi si deprime e smette. Non sia mai! Io la mattina mi trucco solo per questo!
Comunque, come dicevo, prima gli sguardi, poi i commenti ...e alla fine i commentatori.
E che scrivono i commentatori?Riflessioni grosse che richiedono tempo e spazio, che non abbiamo quindi ve le riassumo:
E che sará mai un complimento! Pensa quando sei vecchia e non te li fanno piu'.
Questo dicono.
A parte che dove sta scritto, metti che incontro il gerontofilo, vuoi che una fischiatina non me la fa? E poi ma puo' mai essere questo il punto?
Puo' essere mai che stiamo a discutere su un "bella"?Solo le "femministe"(ste zitelle acide e pelose che non le guarda nessuno racchie brutte che sono) si incazzano per un bella. E poi a tutte le donne piace ricevere i complimenti. Si sa. E infatti fra i vari commenti (tralasciando le minacce di stupro gli insulti e le valutazioni estetiche probabilmente scritti da parenti e amici per far crescere l'attenzione sul caso, niente di vero o serio sia chiaro)
tirano un casino quelli tipo:fa cosi' perché é brutto, se le piaceva vedi come rideva
E ci mancherebbe pure che devo ride a chi non me piace!
Qui non si parla di Belle(o brutte, perché le bocche si aprono pure per insultare) Qui si parla di spazio. Spazio vitale. E di cultura.
Perché c'é il bella, ma c'é pure il "perché non ridi" e c'é quello che tu non guardi continui a camminare e lui ti segue e continua a parlarti e tu vai dritta e lui si innervosisce e magari si stufa ma magari no e ti strattona, o ti insulta. C'é quello che al bella fa seguire la manata o il pizzico.
Qui non si sta parlando di estetica, ma di etica .
Di due individui che camminano in strada uno si sente il padrone e puo' dire e fare cio' che vuole e ha dominio su se e cio' che lo circonda,l'altro no .L'altro é ospite in uno spazio non suo, nel quale puo' stare ma solo ed esclusivamente a disposizione dell'unico padrone assoluto, Il maschio.
Ecco, l'ho detto. MASCHIO PADRONE. E adesso mi vado a depilare, che io sono una femminista di tipo liscio.Voi guardatevi il video. Questo fa ride.
Io sono una femmina, quei video non é che mi abbiano mostrato niente di nuovo.Giro con una faccia e con due tette da quando ho 13 anni. Niente di eccezionale sia chiaro, ne' la faccia ne' le tette, ma pare che bastino.
Di quei video io non ho ascoltato una sola parola. Le so. Conosco i bella, gli amore, i te rode er culo? vié qua che te lo gratto. Carini eh? I maschi per strada sanno essere dei gran poeti. Quello che non sanno é quanti sono. Ci saranno rimasti male? Voglio dire, quello che quando ti vede ti dice "ma quanto me ce vole per finitte tutta" sapendo che a fine giornata di stornelli ne hai collezionati una quindicina, non si sentirá troppo medio? Dispiacerebbe. Metti che poi mi si deprime e smette. Non sia mai! Io la mattina mi trucco solo per questo!
Comunque, come dicevo, prima gli sguardi, poi i commenti ...e alla fine i commentatori.
E che scrivono i commentatori?Riflessioni grosse che richiedono tempo e spazio, che non abbiamo quindi ve le riassumo:
E che sará mai un complimento! Pensa quando sei vecchia e non te li fanno piu'.
Questo dicono.
A parte che dove sta scritto, metti che incontro il gerontofilo, vuoi che una fischiatina non me la fa? E poi ma puo' mai essere questo il punto?
Puo' essere mai che stiamo a discutere su un "bella"?Solo le "femministe"(ste zitelle acide e pelose che non le guarda nessuno racchie brutte che sono) si incazzano per un bella. E poi a tutte le donne piace ricevere i complimenti. Si sa. E infatti fra i vari commenti (tralasciando le minacce di stupro gli insulti e le valutazioni estetiche probabilmente scritti da parenti e amici per far crescere l'attenzione sul caso, niente di vero o serio sia chiaro)
tirano un casino quelli tipo:fa cosi' perché é brutto, se le piaceva vedi come rideva
E ci mancherebbe pure che devo ride a chi non me piace!
Qui non si parla di Belle(o brutte, perché le bocche si aprono pure per insultare) Qui si parla di spazio. Spazio vitale. E di cultura.
Perché c'é il bella, ma c'é pure il "perché non ridi" e c'é quello che tu non guardi continui a camminare e lui ti segue e continua a parlarti e tu vai dritta e lui si innervosisce e magari si stufa ma magari no e ti strattona, o ti insulta. C'é quello che al bella fa seguire la manata o il pizzico.
Qui non si sta parlando di estetica, ma di etica .
Di due individui che camminano in strada uno si sente il padrone e puo' dire e fare cio' che vuole e ha dominio su se e cio' che lo circonda,l'altro no .L'altro é ospite in uno spazio non suo, nel quale puo' stare ma solo ed esclusivamente a disposizione dell'unico padrone assoluto, Il maschio.
Ecco, l'ho detto. MASCHIO PADRONE. E adesso mi vado a depilare, che io sono una femminista di tipo liscio.Voi guardatevi il video. Questo fa ride.
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mercoledì 27 agosto 2014
Rape? It's your fault': fighting mindsets with sarcasm now
Scelgono il sarcasmo e l-ironia per combattere il pregiudizio.
Il video é ben fatto, i messaggi ci sono tutti, basterebbe guardare,ascoltare.
Per un secondo ho pensato che forse ce la si puo'fare. Poi ho letto i commenti al video.
Niente, gnafamo. Pero- continuo, pure se penso che gnafamo, continuo.
E infatti il video lo pubblico.
Il video é ben fatto, i messaggi ci sono tutti, basterebbe guardare,ascoltare.
Per un secondo ho pensato che forse ce la si puo'fare. Poi ho letto i commenti al video.
Niente, gnafamo. Pero- continuo, pure se penso che gnafamo, continuo.
E infatti il video lo pubblico.
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sabato 8 marzo 2014
8 marzo.
Non me ne frega un cavolo di quello che farete o non farete oggi.
No. Non me ne frega nulla di quello che farete voi oggi.Del perchè lo farete o non lo farete.
Me ne fotto se preferite le rose i tulipani o l'erba di campo alla mimosa. Me ne frego di sentirvi sproloquiare su quanto sia vecchia questa manifestazione, su quanto siano eccessive le femministe,e che non la volete una festa della donna perchè la vostra festa è tutto l'anno. Io me ne frego,ed in effetti di feste delle donne so proprio poco....un po' di piu' so di donne alle quali fanno la festa. In ufficio, in famiglia, per strada, nelle leggi, in farmacia e in ospedale.A botte di legge 40 di revisione 194 di obiezione di coscienza di quote rosa. Ma non dubito di quello che dite, sia chiaro. Si vede che frequentiamo posti differenti.
Siete libere voi, siete emancipate, siete evolute. Non avete catene,fate tutto da sole e non vi sentite oppresse,mai. Voi ce l'avete la parità. Son contenta.
Io no. E quindi,scusate,ma me ne frego di quanto siete libere E me ne frego di quello che farete o non farete oggi
In fondo in fondo sono convinta che farete oggi quello che fate sempre. Perchè 8 marzo non è un giorno è una vita. E perchè dovreste essere oggi diverse da come siete sempre?
Io oggi marcio, come ieri, come domani. per tutta la vita.Fino a che ce ne sarà anche solo una che non è libera. A cominciare da me.
No. Non me ne frega nulla di quello che farete voi oggi.Del perchè lo farete o non lo farete.
Siete libere voi, siete emancipate, siete evolute. Non avete catene,fate tutto da sole e non vi sentite oppresse,mai. Voi ce l'avete la parità. Son contenta.
Io no. E quindi,scusate,ma me ne frego di quanto siete libere E me ne frego di quello che farete o non farete oggi
In fondo in fondo sono convinta che farete oggi quello che fate sempre. Perchè 8 marzo non è un giorno è una vita. E perchè dovreste essere oggi diverse da come siete sempre?
Io oggi marcio, come ieri, come domani. per tutta la vita.Fino a che ce ne sarà anche solo una che non è libera. A cominciare da me.
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lunedì 3 marzo 2014
Va bene lo ammetto:Ho un problema con i cereali.
Quando io ero piccola morivo dalla voglia di fare colazione coi corn flakes.Non era possibile. Mia nonna, implacabile tradizionalista che la televisione non la guardava neanche quando la spolverava,non ci pensava proprio a comprare i corn flakes. Non avrebbe saputo neanche come pronunciare la parola. Come glielo diceva al Sor Emilio, dell'emporio sotto casa? Al massimo avrebbe potuto chiedere dei fiocchi d'avena, ma non lo avrebbe mai fatto. I fiocchi 'avena? Per lei quello era cibo da cani, o da galline.
Quindi tutte le mattine mi svegliava con il tintinnio del cucchiaino nel bicchiere di vetro. Mescolava latte e orzobimbo, apparecchiava la tavola(si lei apparecchiava pure per colazione) e mi contava 5 biscotti. Mica biscottacci, no! Gentilini! Diciamocelo, non mi stava mica maltrattando, ma io ero piccola! la guardavo la televisione io, anche se un po' di nascosto, e nelle pubblicità c'erano i corn flakes, e io li volevo tantissimo! Li avevo assaggiati a casa di un'amichetta, figlia di separati che abitava con la mamma e non con la nonna, una mamma moderna, una che aveva fatto il 68 e quindi comprava i conflakes. Non sapevano di nulla.
E' vero. i primi corn flakes, quelli anni 80, quelli col gallo sulla scatola, erano solo cereali, nudi un po' insipidi, niente di che. Ma io li volevo.L'ho detto tantissimo? Lo ridico:Tantissimo.
Poco tempo dopo sono diventata anche io figlia di una madre moderna separata che aveva fatto il 68. Una madre cosi' faceva 2 lavori, stava fuori casa 14 ore al giorno,non aveva tempo per cucinare,faceva la spesa il sabato alla Standa, ti faceva mettere nel carrello tutto quello che volevi, basta che fosse rapido precotto e facile da scongelare o cucinare, che tanto te lo saresti dovuto preparare da sola.
Il mercato nel frattempo si era evoluto, americanizzato, ingolosito, ai primi cereali si erano affiancati i CHOCOPOPS.
Era riso soffiato, quindi fondamentalmente sempre cibo da cani, ma ricoperti di una patina cacaosa che ti colorava il latte di marrone e lo aromatizzava al Nesquik. Ovviamente io li compravo SEMPRE. in realtà non è che mi piacessero molto. il riso nel latte si ammollava subito, diventava una pappetta moscia che a me faceva senso anche solo avvicinare alle labbra figuriamoci ingoiare,ma i primi 45 secondi erano di estasi pura.
Riempivo la ciotola di questo riso nero croccantoso che mentre lo versavi faceva crsssssshshhhhhhhhhh, poi mettevo pochissimo latte, e cominciavo a sgranocchiare, al cinquantatreesimo secondo pappetta, bleah, basta mangio biscotto.
E poi?
E poi arriva l'adultescenza, quel periodo strano in cui vai a letto alle 4 del mattino dopo aver bevuto un cappuccino e mangiato un cornetto in mezzo alla strada ....o un panino......o una pizzetta, insomma dipende da quanto alcool devi assorbire,e ti risvegli tre ore dopo che, insomma, colazione l'hai già fatta! Quindi? Quindi nulla, in ufficio, caffè doppio alla macchinetta,e basta. Lunghi anni senza colazione, lunghi anni senza cereali.
Quasi non ci pensi piu' che la vita ti cambia ancora. C'hai una casa tua, dormi un po' di piu', bevi un po' di meno, fai la spesa,e li vedi. Scaffali interi pieni di cereali di ogni marca, forma e colore. Ce ne sono di Bio, di transgenici, ai 5 cereali, al riso, con le noccioline, la frutta disidratata,equosolidali, con le vitamine di rinforzo. Chi non trova il cereale dei suoi sogni? Chi non lo vuole! Un triste!
Ed io tutto posso essere,ma triste raramente.
Quindi.
Kellogs Extra Pepites.
Ci sono i cereali in fiocchi, croccanti! Non moscetti!Rivestiti di una patina sottile e non fastidiosa di zuccherino buono. E non sono soli, che si afflosciano! No! Li hanno legati in agglomerati croccantosi che quando li mordi dopo un minuto che stanno nel latte o nello yogurt ancora fanno crock!
Ci sono le nocciole a pezzetti,e le noccioline pure!
Ci sono le pepite di cioccolato!!!!
Sono senza dubbio alcuno i cereali dei miei sogni.
Quelli che avevo sempre desiderato fin dalla prima volta che avevo assaggiato i cereali.
Sono i cereali che immaginavo ogni volta che vedevo lo spot alla T.V.
Sono talmente buoni che sono buoni pure nel latte.E a me il latte mica mi piace tanto!
Sono talmente buoni che sono buoni pure da soli.Crudi. Tipo patatine.
Hanno 497 calorie per 100 grammi.
IO NON LI DEVO COMPRARE MAAAAAIIIIIPPPPPIUUUUUUUUUUUU?.
venerdì 9 agosto 2013
Chi si accontenta gode....mica tanto.
Io il decreto non l’ho letto ancora, e forse, dico forse, tutto questo: Ha
detto Alfano, E’ contento Alfano non mi aiuta a mantenermi serena perchè se Alfano è contento, io non so perché…mi
preoccupo.
Aspetto di avere il testo per le mani, ma qualche perplessità “a pelle”
fatemela esprimere:
Aumenta di un terzo la
pena se alla violenza assiste un minore di 18 anni e prevede maggiorazioni di
pena se la violenza è commessa nei confronti di una donna in gravidanza o da
parte del coniuge, anche se separato, e dal compagno, anche non convivente.
"Stesso discorso varrà anche per il reato di stalking", ha detto
Alfano.
Quindi io sono una donna. Mi becco un cazzotto in faccia, Pena ipotetica? Sparo cifra
a caso facile per fare i conti dopo: Un anno…MA,
se nel mentre passa un diciassettenne ,c’è l’aggravante e diventa un anno e 4
mesi, piu’ spicci se sono incinta o se a darmi il cazzotto è mio
marito/compagno/convivente/fidanzato….A parte che mancano padri fratelli e
cugini e zii, suggerirei di metterli in lista non si sa mai si risentissero, è
sulla presenza del minorenne che si focalizzano le mie maggiori perplessità…il
cazzotto in questione,se dato sotto gli occhi di un minorenne fa piu’ male? No.
Un naso rotto è un naso rotto, chiunque stia a guardare. Forse i nostri
ministri, volevano in questo modo farci capire che la violenza commessa di
fronte ai minori ha un effetto traumatizzante e traumatico anche sui minori che
assistono? Ok accusate il violento anche di danni nei confronti del minore e
perseguitelo anche per questo, ma che centra l’aggravante?Se mettete l'aggravante potrebbe sembrare che dare un cazzotto in faccia ad una moglie/compagna sia peggio che darlo ad una "semplice donna di nessuno" e che darlo ad una madre conclamata o potenziale sia ancora piu' grave, darlo poi di fronte agli occhi della prole gravissimo. Una bella classifica: donna sola 10 punti,donna sposata 20 punti donna con figlio 50, donna con figlio che assiste 100.
Non puo' essere una cosa simile. Magari è spiegato male e il testo mi chiarirà questo punto.
Non puo' essere una cosa simile. Magari è spiegato male e il testo mi chiarirà questo punto.
Poi
Querela irrevocabile - Altra novità importante, per Alfano, è che
"una volta che è stata fatta la querela, quella querela è
irrevocabile". "Sottraiamo noi - ha sottolineato il ministro - la
vittima al rischio di una nuova intimidazione tendente a farle ritirare la
querela".
Ma come è possibile? Esiste un altro caso simile? Esiste un altro reato la
cui denuncia diventi immediatamente irrevocabile? Possibile mai che sia questo
l’unico caso? Mi viene tolta la
possibilità di cambiare idea? Di ripensarci? Perché? Per proteggermi. Ha detto Alfano
che cosi’ si sottraggono le vittime a rischi di nuova intimidazione. Alfano, io
di vittime non so niente, so pero’ di donne,e sinceramente cosi’ l’unica cosa
che mi sottrai è la libertà di decidere. E io solo al pensiero un po’ mi
incazzo. Anzi leva un po’.
Devo aver capito male. Deve essere spiegato male .Devo leggere il testo
integrale.
E poi ancora pensavo, Alfano dice, Alfano è contento, Alfano ci ha spiegato
un sacco di punti di questo decreto legge, ma i fondi? I soldi per potenziare i
centri di accoglienza? I fondi per garantire assistenza non solo legale, ma
psicologica e sociale? La prevenzione? L’educazione?
Ci sarà sicuramente qualcosa in merito. Io aspetto il decreto legge ,e sono
certa che avranno previsto anche i fondi. E poi lo ha detto anche Angelino
Alfano "Le norme hanno tre
obiettivi: prevenire violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le
vittime".
PREVENIRE PUNIRE PROTEGGERE….Non possono essersi scordati proprio il
Prevenire, è quello che viene per primo! Devo leggere il decreto legge.
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domenica 21 luglio 2013
Le brave bambine vanno in paradiso.
Victim blaming occurs
when the victim(s) of a crime, or
any wrongful act are held entirely or partially responsible for the
transgressions committed against them.
Nonna la spesa la
faceva tutte le mattine. Prima di andare al lavoro. Pero’ la sera, se finiva
qualcosa e bisognava comprarlo, non le andava di rivestirsi e uscire, quindi
mandava me. I soldi mai contati, ma lista in mano con accanto i prezzi, e la
previsione di resto da ricevere, tutto ben spiegato per essere certa che il pizzicagnolo
non si approfittasse di una bambina che sapeva fare appena le addizioni. Poi sempre
per proteggermi, mi ripeteva a voce quello che aveva scritto, e infine sulla porta aggiungeva sempre la stessa
tiritera: Prima di attraversare guarda prima a destra e poi a sinistra, passa
quando non ci sono macchine, compra tutto non ti scordare niente, e torna
subito a casa. Non parlare con nessuno, con quelli che non conosci ma soprattutto con quelli che conosci, perché il
piu’ pulito c’ha la rogna. Quello che mia nonna, per amore, faceva, era
insegnarmi a proteggermi. Mi insegnava che la mia sicurezza dipende da me. Dal
mio comportamento. In molte siamo
cresciute cosi’, in molte abbiamo sentito questa lezione. Mano a mano che crescevamo cambiavano i
pericoli dai quali dovevamo imparare a guardarci, il problema non erano piu’ le
macchine che sfrecciavano agli incroci,
ma quelle che ti rallentavano
vicino, e poi le scarpe la gonna, l’acconciatura. Non ti mettere i tacchi , che se devi correre
come fai? Non ti fare la coda, che mentre scappi
è facile da prendere, non ti
vestire troppo appariscente , non vuoi farti notare mentre aspetti l’autobus .
La lezione che le nostre nonne e mamme cercavano di ficcarci in testa, l’abbiamo poi risentita, in occasione di fatti di cronaca o di quartiere, sputata fuori da bocche senza amore : Sta cretina, in giro da sola a
quell’ora di notte, se l’è cercata. E in fondo in fondo lo abbiamo pensato pure
noi. In fondo lo abbiamo pensato: ma non lo sai che è pericoloso? Ma non lo sai
che coi tacchi non si corre? Non lo sai che se bevi troppo poi diventi lenta?
Tutte le volte che leggi / senti/ vivi un fatto di violenza la prima reazione,
quella condizionata è sempre la stessa: dovevi/dovevo stare piu’ attenta. Dovevo
immaginare che sarebbe successo, dovevo sospettare che lo avrebbe fatto, dovevo
sapere che non mi stava dicendo verità , e ancora se pure non potevo prevedere immaginare sapere
allora potevo/dovevo fare di piu’
correre di piu’ gridare di piu’ difendermi di piu’. Quanto tempo ci vuole a perdonare a se stesse
di esserci lasciate fare violenza? Quanto tempo ci vuole a superare la vergogna
di non essere state in grado di difenderci? Troppo.
Siamo state tutte bambine educate bene. Mo
basta.
Io non voglio piu’ stare attenta a quello che
mi metto, non voglio scegliere le scarpe in funzione del fatto che potrei dover correre
per salvarmi il culo, voglio guardarmi allo specchio per vedere se sono carina,
non se sono indecente(?) o troppo provocante, voglio che mia nipote di 17 anni
sappia che il mondo è pieno di porci maledetti, ma non è colpa sua, e che se
qualcuno ti fa del male, non lo fa perché eri ubriaca, o svestita, o hai riso
troppo forte, lo fa perché è un mostro, e che se il terrore ti taglia il fiato e non
riesci a correre non è colpa tua, se non
ti sei difesa, non è colpa tua, se tutto quello che hai fatto non è servito a fermarlo, non è colpa
tua. Non è vero che la violenza capita a
chi se la cerca, non è vero che la violenza la eviti con un paio di jeans e le
scarpe da ginnastica. La violenza capita. Ad una donna su cinque.
La violenza capita anche perché si insegna alle
bambine che non devono farsi fare violenza , ma raramente si insegna ai bambini
che non si deve fare violenza.
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sabato 25 maggio 2013
Quando uno indica la luna
Lo stolto guarda il dito.
Femminicidio.
Una parola.
Io la sento e penso ad una donna uccisa da un suo relativo ovvero padre,fratello,ex.
Ma il mondo è bello perché vario, quindi girando vedendo gente facendo cose, registro e riporto che alla parola femminicidio,la reazione non è univoca,anzi.
Qualche esempio:
La reazione di stampo linguistico:
Alla parola femminicidio, il filologo rabbrividisce, storce la bocca, strabuzza gli occhi, sbuffa, e poi chiarisce:
femminicidio è una parole brutta.Non significa nulla, Al massimo possiamo usare ginecomicidio o ginecidio (se sei pigro e preferisci le scorciatoie,ovvio)ma femminicidio proprio no.
La reazione di stampo statistico:
Il matematico sa che il numero di femminicidi non è affatto in aumento, i dati vanno analizzati puliti,le percentuali hanno senso solo se relazionate al numero assoluto,se poi dovessimo paragonare la percentuale di femminicidi alla percentuale di omicidi per mafia,o per rapina?E se invece decidessimo di paragonare questo numero a quello di tutti gli omicidi commessi in europa? E poi bisogna chiarire, femminicidio che? Basta che a morire sia una donna? Perché ci sono pure le donne che muoiono sotto una macchina, in questo modo come distingui? Che ci metti ? l'incognita? I numeri sono importanti.
La reazione di stampo giuridico:
Il femminicidio non esiste. Esiste l'omicidio.Non basta? Perché sentite questo bisogno di specificare? Sottolineare? A che serve? Cavillate. E se ve lo dice un giurista che cavillate, dovreste crederci. E poi sarebbe anticostituzionale introdurre un reato di genere. E la costituzione si sa,non si tocca. Gli ultimi 20 anni di storia politica dovrebbero avervi convinte in merito.
Femminicidio.
Una parola.
Io la sento e penso ad una donna uccisa da un suo relativo ovvero padre,fratello,ex.
Ma il mondo è bello perché vario, quindi girando vedendo gente facendo cose, registro e riporto che alla parola femminicidio,la reazione non è univoca,anzi.
Qualche esempio:
La reazione di stampo linguistico:
Alla parola femminicidio, il filologo rabbrividisce, storce la bocca, strabuzza gli occhi, sbuffa, e poi chiarisce:
femminicidio è una parole brutta.Non significa nulla, Al massimo possiamo usare ginecomicidio o ginecidio (se sei pigro e preferisci le scorciatoie,ovvio)ma femminicidio proprio no.
La reazione di stampo statistico:
Il matematico sa che il numero di femminicidi non è affatto in aumento, i dati vanno analizzati puliti,le percentuali hanno senso solo se relazionate al numero assoluto,se poi dovessimo paragonare la percentuale di femminicidi alla percentuale di omicidi per mafia,o per rapina?E se invece decidessimo di paragonare questo numero a quello di tutti gli omicidi commessi in europa? E poi bisogna chiarire, femminicidio che? Basta che a morire sia una donna? Perché ci sono pure le donne che muoiono sotto una macchina, in questo modo come distingui? Che ci metti ? l'incognita? I numeri sono importanti.
La reazione di stampo giuridico:
Il femminicidio non esiste. Esiste l'omicidio.Non basta? Perché sentite questo bisogno di specificare? Sottolineare? A che serve? Cavillate. E se ve lo dice un giurista che cavillate, dovreste crederci. E poi sarebbe anticostituzionale introdurre un reato di genere. E la costituzione si sa,non si tocca. Gli ultimi 20 anni di storia politica dovrebbero avervi convinte in merito.
La reazione di stampo complottista
Queste cose sono sempre successe. Adesso fanno notizia.
Ogni anno va di moda un argomento diverso, vi ricordate quando si parlava di cani killer? E la vespa africana? l'aviaria? Depistaggi .I giornalisti pagati dalla politica, scrivono di donne ammazzate,montano un caso, solo per distogliere l'attenzione da ciò che conta veramente. da ciò che sui giornali dovrebbe esserci e invece non c'è, tipo le scie chimiche.
La reazione di stampo moderato:
E'vero succedono cose orribili e la violenza non va mai giustificata.non è una risposta MA... ci sono certe donne che proprio se la cercano! Che poi io dico, ma se lui ti mena, perché non lo lasci? Ci sei rimasta? Che ti aspettavi? Rinsavisse? E poi ste cose succedono pure per ignoranza. Nei quartieri poveri,degradati, queste sempre chiuse dentro casa, non lavorano , non hanno indipendenza e devono sopportare il padrone. E poi se vai in giro e mettere in mostra, prima o poi il matto lo incontri!
Femminicidio
Torniamo alla mia reazione:
124 donne nel 2012. Femminicidi? ginecomicidi? 124 donne morte ammazzate.
Non so se siano di più o di meno dell'anno prima. Non so se in percentuale crescano o diminuiscano,non so che percentuale siano del totale omicidi commessi. So che sono 124, e che per me anche 1 è troppo.
Non so come saranno giudicati i loro assassini, con quale reato andranno in prigione e per quale cavillo giudiziario otterranno delle riduzioni di pena o magari delle aggravanti. So che devono essere giudicati.
Non so perché i giornalisti ne parlino,ma penso che finalmente ne parlano,era ora.
Non so chi fossero quelle donne, dove lavorassero, come si vestissero,se avessero denunciato prima il loro aggressore o meno, ma so che non dovrebbero essere morte.
Quello che so è che 124 sono quelle morte. Quelle sfregiate? quelle sopravvissute? quelle malmenate? quelle minacciate?Non lo so. Quelle che non denunciano? Non lo so.Ma questi sono numeri che vorrei sapere. Conoscere
E ancora vorrei sapere: Quanti centri antiviolenza? Quanti assistenti sociali? Quanti fondi? Che leggi? Che tutele? Che tipo di assistenza? E nelle scuole? Si educa alla non violenza? I poliziotti che accolgono le denunce,sono preparati? sanno che dire? Che fare? O loro per primi pensano che uno schiaffo in fondo infondo non è reato e che fra moglie e marito...
E ancora vorrei sapere: Quanti centri antiviolenza? Quanti assistenti sociali? Quanti fondi? Che leggi? Che tutele? Che tipo di assistenza? E nelle scuole? Si educa alla non violenza? I poliziotti che accolgono le denunce,sono preparati? sanno che dire? Che fare? O loro per primi pensano che uno schiaffo in fondo infondo non è reato e che fra moglie e marito...
E poi un numero che ha attratto la mia attenzione:
I posti letto in Italia per accogliere e proteggere le donne che hanno avuto la forza/coraggio di denunciare? 500. Lo scrivo a lettere, cosi' sembrano di piu': CINQUECENTO.
I posti letto in Italia per accogliere e proteggere le donne che hanno avuto la forza/coraggio di denunciare? 500. Lo scrivo a lettere, cosi' sembrano di piu': CINQUECENTO.
Saranno sufficienti? Sospetto di no,ma aspetto con ansia le opinioni in merito di matematici filologi giuristi e benpensanti.
Se poi siete curiosi come me, e volete leggervi due notizie, due numeri,due statistiche:
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sabato 11 maggio 2013
La notte ci appartiene
la Nike sta organizzando una corsa.
Il manifesto è accattivante, l'ho notato in metropolitana, mentre correvo per arrivare in ufficio. Vedo la notte,vedo le ragazze, leggo lo slogan: WE OWN THE NIGHT.
Decido di fare tardi al lavoro,e fermarmi a leggere bene.
È ORA DI ACCENDERE LA NOTTE
Questa è una corsa serale, come nessun altra prima d’ora. 10 chilometri di luci, suoni e di sorprese.
Accendi la tua città, poi festeggia con migliaia di ragazze come te.
Che tu corra per divertirti, per stare in forma o per qualcosa di più – chiama le tue amiche e fate vostra la notte.
Il tuo viaggio verso il traguardo è appena iniziato.(Se volete info sull'evento cercatele sul sito Nike.)
Il manifesto è accattivante, l'ho notato in metropolitana, mentre correvo per arrivare in ufficio. Vedo la notte,vedo le ragazze, leggo lo slogan: WE OWN THE NIGHT.
Decido di fare tardi al lavoro,e fermarmi a leggere bene.
È ORA DI ACCENDERE LA NOTTE
Questa è una corsa serale, come nessun altra prima d’ora. 10 chilometri di luci, suoni e di sorprese.
Accendi la tua città, poi festeggia con migliaia di ragazze come te.
Che tu corra per divertirti, per stare in forma o per qualcosa di più – chiama le tue amiche e fate vostra la notte.
Il tuo viaggio verso il traguardo è appena iniziato.(Se volete info sull'evento cercatele sul sito Nike.)
Quindi nike organizza una serie di eventi notturni,naturalmente outdoor, a metà fra il party e il training, con animazione e partecipazione su iscrizione e a pagamento. Si parla di luci,colore,sport,musica. Si incitano le donne ad illuminare la notte con la loro presenza,a riprendersela, anche se a pagamento, perchè la notte ci appartiene.
Apprezzo lo sforzo.
Ci credo talmente tanto io a sta cosa che la notte ci appartiene, che sono pronta ad appoggiare qualsiasi iniziativa spinga le donne a muoversi. Quindi parteciperò? No.
E vi spiego perchè, anzi ve lo racconto.
Un amico è appena tornato da Barcellona, mi ha comprato un regalo, vuole darmelo, mi invita a cena a casa sua. Quando arrivo da lui sono carina, sono vestita"da femmina", mi godo la mia cena, scarto il mio regalo,
sento musica. La serata è bella e noi abbiamo un sacco di cose da dirci e raccontarci, si fa tardi in un attimo, la metro sta per chiudere,ma io non ho voglia di tornare ancora. Resto a chiacchierare, sono quasi le 3 del mattino quando decido di tornare a casa.
Non voglio restare a dormire da lui, devo andare in ufficio domani.
Non voglio che lui mi accompagni a casa a piedi per poi dover tornare indietro a piedi, deve lavorare domani.
Non voglio prendere un tassi' sono poco piu' di 2km da qui a casa mia.
Esco e vado.
la notte mi appartiene.
Scendo in strada e comincio a camminare. Passo rapido, mani in tasca che fa freddo, sguardo dritto.
Il primo rompipalle si fa vivo neanche 5 minuti dopo. Mi cammina accanto,io non mi giro neanche a guardarlo, vado dritta, accelero il passo per uscire dai vicoli di quartiere e arrivare sul boulevard in mezzo alla gente, lui mi parla, non mi fisso neanche a capire che dice, arrivata sul boulevard faccio qualche altro metro, poi mi fermo lo fisso e gli ringhio" basta , vattene" cattiva e incazzata, lui rallenta , mi segue ancora un po', io faccio finta di non guardarlo ma in realtà lo seguo con la coda dell'occhio, si infila in un vicolo.
adesso le cose sono 2: o me lo sono levato dalle palle, o il vicolo risbuca sul boulevard ...magari piu' avanti, che faccio rischio? No, sto cavolo, attraverso e cambio lato.
Taglio l'incrocio,e riprendo a marciare verso casa. Mi maledico per non essermi messa i pantaloni ma uno schifo di gonna corta da femmina, mi benedico per non aver mai portato i tacchi in vita mia e avere ai piedi i miei soliti anfibi, comodi pure se devi correre, il tipo non lo vedo, menomale era solo un coglione, non rallento, le macchine mi passano accanto, sono quasi arrivata a casa, un taxi mi rallenta al lato , io neanche mi giro, mi supera e si ferma 200 metri piu' avanti, di fronte un hotel.
Scendono il tassista e un uomo, io continuo a camminare ,l'uomo appena sceso si gira e mi fissa con il tassista accanto, quando mi ha a portata di voce mi chiede : serve un taxi mademoiselle ?
Io faccio cenno di no con la testa senza rallentare, e lui : Siete molto molto coraggiosa, bella e coraggiosa.
Vado avanti.
Sto quasi a casa,mancheranno 500 metri ,e c'ho una rabbia dentro che la metà basterebbe a fare luce su Parigi,altro che notte illuminata dalla Nike!
Coraggiosa? Coraggiosa?
E perchè dovrei essere coraggiosa? Io non sono coraggiosa, io sto solo tornando a casa.
E non dovrebbe esserci bisogno di coraggio per tornare a casa.
Se c'è bisogno di avere coraggio, è perchè di notte ci sono troppi uomini che la pensano come te.
Ma mi rifiuto.
Mi rifiuto di farmi levare la notte, mi rifiuto di farmi levare la strada, il diritto di camminarla a qualsiasi ora, in qualsiasi modo, per qualsiasi motivo.
Io non vi lascio neanche un metro della mia libertà, e me la prendo passo a passo tutte le notti.
E ogni metro in piu' che faccio io, è un passo indietro che dovete fare voi, voi che pensate che una donna in giro di notte, da sola, o è pazza ,o cerca guai, e che ha bisogno di coraggio o magari di qualcuno che le dia quello che cerca.
Continuo a camminare, mi accendo una sigaretta, sto in place de la republique adesso, solo pochi metri fra me e casa, me li faccio piu' lentamente, qui è aperto, c'è spazio per camminare e guardare, e Parigi di notte è bellissima, incontro un'altra ragazza, anche lei torna a casa, ci sorridiamo.
A noi la notte non ce l'ha mai regalata nessuno, ma ce la siamo presa,e non azzardatevi a togliercela.
Quindi, io alla marcia Nike, non vado. Io marcio di notte da quando avevo 15 anni, e senza pagare per la partecipazione.
Apprezzo lo sforzo.
Ci credo talmente tanto io a sta cosa che la notte ci appartiene, che sono pronta ad appoggiare qualsiasi iniziativa spinga le donne a muoversi. Quindi parteciperò? No.
E vi spiego perchè, anzi ve lo racconto.
Un amico è appena tornato da Barcellona, mi ha comprato un regalo, vuole darmelo, mi invita a cena a casa sua. Quando arrivo da lui sono carina, sono vestita"da femmina", mi godo la mia cena, scarto il mio regalo,
sento musica. La serata è bella e noi abbiamo un sacco di cose da dirci e raccontarci, si fa tardi in un attimo, la metro sta per chiudere,ma io non ho voglia di tornare ancora. Resto a chiacchierare, sono quasi le 3 del mattino quando decido di tornare a casa.
Non voglio restare a dormire da lui, devo andare in ufficio domani.
Non voglio che lui mi accompagni a casa a piedi per poi dover tornare indietro a piedi, deve lavorare domani.
Non voglio prendere un tassi' sono poco piu' di 2km da qui a casa mia.
Esco e vado.
la notte mi appartiene.
Scendo in strada e comincio a camminare. Passo rapido, mani in tasca che fa freddo, sguardo dritto.
Il primo rompipalle si fa vivo neanche 5 minuti dopo. Mi cammina accanto,io non mi giro neanche a guardarlo, vado dritta, accelero il passo per uscire dai vicoli di quartiere e arrivare sul boulevard in mezzo alla gente, lui mi parla, non mi fisso neanche a capire che dice, arrivata sul boulevard faccio qualche altro metro, poi mi fermo lo fisso e gli ringhio" basta , vattene" cattiva e incazzata, lui rallenta , mi segue ancora un po', io faccio finta di non guardarlo ma in realtà lo seguo con la coda dell'occhio, si infila in un vicolo.adesso le cose sono 2: o me lo sono levato dalle palle, o il vicolo risbuca sul boulevard ...magari piu' avanti, che faccio rischio? No, sto cavolo, attraverso e cambio lato.
Taglio l'incrocio,e riprendo a marciare verso casa. Mi maledico per non essermi messa i pantaloni ma uno schifo di gonna corta da femmina, mi benedico per non aver mai portato i tacchi in vita mia e avere ai piedi i miei soliti anfibi, comodi pure se devi correre, il tipo non lo vedo, menomale era solo un coglione, non rallento, le macchine mi passano accanto, sono quasi arrivata a casa, un taxi mi rallenta al lato , io neanche mi giro, mi supera e si ferma 200 metri piu' avanti, di fronte un hotel.
Scendono il tassista e un uomo, io continuo a camminare ,l'uomo appena sceso si gira e mi fissa con il tassista accanto, quando mi ha a portata di voce mi chiede : serve un taxi mademoiselle ?
Io faccio cenno di no con la testa senza rallentare, e lui : Siete molto molto coraggiosa, bella e coraggiosa.
Vado avanti.
Sto quasi a casa,mancheranno 500 metri ,e c'ho una rabbia dentro che la metà basterebbe a fare luce su Parigi,altro che notte illuminata dalla Nike!
Coraggiosa? Coraggiosa?
E perchè dovrei essere coraggiosa? Io non sono coraggiosa, io sto solo tornando a casa.
E non dovrebbe esserci bisogno di coraggio per tornare a casa.
Se c'è bisogno di avere coraggio, è perchè di notte ci sono troppi uomini che la pensano come te.
Ma mi rifiuto.
Mi rifiuto di farmi levare la notte, mi rifiuto di farmi levare la strada, il diritto di camminarla a qualsiasi ora, in qualsiasi modo, per qualsiasi motivo.
Io non vi lascio neanche un metro della mia libertà, e me la prendo passo a passo tutte le notti.
E ogni metro in piu' che faccio io, è un passo indietro che dovete fare voi, voi che pensate che una donna in giro di notte, da sola, o è pazza ,o cerca guai, e che ha bisogno di coraggio o magari di qualcuno che le dia quello che cerca.
Continuo a camminare, mi accendo una sigaretta, sto in place de la republique adesso, solo pochi metri fra me e casa, me li faccio piu' lentamente, qui è aperto, c'è spazio per camminare e guardare, e Parigi di notte è bellissima, incontro un'altra ragazza, anche lei torna a casa, ci sorridiamo.
A noi la notte non ce l'ha mai regalata nessuno, ma ce la siamo presa,e non azzardatevi a togliercela.
Quindi, io alla marcia Nike, non vado. Io marcio di notte da quando avevo 15 anni, e senza pagare per la partecipazione.
martedì 30 aprile 2013
Le pari opportunità e lo spazio che si meritano
Apro la Repubblica e leggo:
Donne.Discorso simile sulle pari opportunità, dove il premier non entra nel dettaglio della futura azione di governo. "Sull'occupazione femminile occorre fare molto di più - afferma - La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà straordinari contributi, ma siamo lontani dagli obiettivi europei: non siamo ancora un paese delle pari opportunità".
Fare molto di più. Concorderei, in linea di principio,ma...è troppo chiedere cosa?
E' troppo chiedere al governo di avere le idee chiare, un programma, uno straccio di "punto" da presentare, riguardo il 51,6% della popolazione italiana, 29 milioni di individui circa ?
No perché forse sono troppo severa io, ma devo ammettere che sentirmi dire almeno: Vorrei fare questo, questo, e anche questo, invece che "molto di più " mi renderebbe tutto il discorso meno ostile, un po' più credibile e mi aiuterebbe anche a sentirmi parimenti rappresentata.
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sabato 23 marzo 2013
Voleva fare la modella
Le Femen
Se ne parla, vanno un casino.
Sono bellissime,bionde,giovani,agguerrite e nude.Come delle vere erinni,urlano sbraitano,
vengono abbrancate da poliziotti e malmenate da vecchiette con l'ombrello.
Fanno Notizia.
Giro un po' in rete e cerco commenti e opinioni.
Sono volgari.Sono violente.Le voglio vedere a 60 anni ancora nude.Se fossero brutte non si sarebbero mai spogliate.
e allora si sono inventate sto mestiere di nicchia?
Beh ragazze mia,pessima scelta,perchè se aveste fatto le modelle,se le vostre tette e i vostri culi fossero stati esibiti per vendere una macchina,
un materasso,allora nessuno vi avrebbe accusato di essere violente.Amorali.Esibizioniste.
Poi rimuginandoci sopra mi sono resa conto che metà del mio tentennamento era paura e vergogna e condizionamento.
Personalizzando,mi immaginavo al loro posto. pensavo come mi sarei sentita.
Al terrore che avrei provato nel ricevere una critica o un insulto...al mio messaggio?No al mio corpo.
Io,del mio corpo non sono ancora cosi' padrona. Se lo immagino nudo, lo immagino indifeso,oggetto.
Io non ce l'ho ancora la coscienza delle femen, il loro controllo, ed è da questo mio limite che nasceva la mia perplessità.
Sotto i miei dubbi c'era solo la mia paura.
L'altra metà? L'altra metà me l'ha chiarita Amina.
Sono bellissime,bionde,giovani,agguerrite e nude.Come delle vere erinni,urlano sbraitano,
vengono abbrancate da poliziotti e malmenate da vecchiette con l'ombrello.
Fanno Notizia.
Giro un po' in rete e cerco commenti e opinioni.
Sono volgari.Sono violente.Le voglio vedere a 60 anni ancora nude.Se fossero brutte non si sarebbero mai spogliate.
Quindi? tutto si riduce a questo?
La risposta delle risposte è che le femen si spogliano perchè sono belle? Volevano fare le modelle,ma i posti erano già tutti presi e allora si sono inventate sto mestiere di nicchia?
Beh ragazze mia,pessima scelta,perchè se aveste fatto le modelle,se le vostre tette e i vostri culi fossero stati esibiti per vendere una macchina,
un materasso,allora nessuno vi avrebbe accusato di essere violente.Amorali.Esibizioniste.
E a ragione.Perchè il corpo femminile, quando è oggetto,non spaventa.
il corpo femminile deve essere solo decorativo.fare arredamento,sennno' disturba.
Voi invece che fate? lo sparate in faccia al mondo,lo lasciate parlare,lo staccate dalle pareti,dai nudi d'autore,dai cartelloni pubblicitari,
ve ne riappropriate e pretendete di usarlo come se vi appartenesse,a voi e solo a voi.
Delle pazze.
E infatti pazze le chiamano.
Non mi nascondo,anche io ho tentennato di fronte ai corpi delle femen.Anche io ho pensato...ma non c'è un altro modo?
Perchè esporsi?Perchè bisogna SEMPRE esporsi?
Poi rimuginandoci sopra mi sono resa conto che metà del mio tentennamento era paura e vergogna e condizionamento.Al terrore che avrei provato nel ricevere una critica o un insulto...al mio messaggio?No al mio corpo.
Io,del mio corpo non sono ancora cosi' padrona. Se lo immagino nudo, lo immagino indifeso,oggetto.
Io non ce l'ho ancora la coscienza delle femen, il loro controllo, ed è da questo mio limite che nasceva la mia perplessità.
Sotto i miei dubbi c'era solo la mia paura.
L'altra metà? L'altra metà me l'ha chiarita Amina.
Amina è la prima Femen Tunisina.
Amina ha commesso almeno due peccati orribili:
Si è mostrata nuda. Si è appropriata del suo corpo,lo ha reso arma,e ha sparato contro i suoi oppressori.
Per questo Amina deve essere punita. il suo corpo deve essere punito, viene insultato( copriti che sei brutta)
e viene condannato al martirio tramite lapidazione. Il suo corpo deve essere distrutto.
In tutti questi anni di lotte,marce,manifestazioni,referendum,4 si,ho sempre sempre pensato che la mia forza stava nel rispetto.
Pretendevo rispetto perchè davo rispetto.
Non entro nelle tue chiese a chiederti come vivere scopare mangiare,ricambiami la cortesia.
Ma questo non accade. Amina non si è spogliata in una moschea,Amina non ha cercato di interferire nella vita dei religiosi,ha chiesto di smettere di interferire nella sua.
Oggettivamente la morale religiosa è fuori dalle chiese, nelle scuole,negli ospedali,nei comuni,nel codice civile,in televisione.
Mi circonda da mattina a sera, come due pulotti immaginari, pronti a braccarmi malmenarmi e zittirmi,in farmacia quando chiedo la pillola,in ospedale col 100%
di medici obiettori, in ufficio con fogli di dimissione firmati in bianco in caso resti incinta o scatti carrieristici bloccati...tanto ormai sei mamma!
E io strillo urlo sbraito,Come una Femen,divento ferale feroce e violenta.
Non mi interssa piu' che cosa vedono pensano e dicono,bloccata e braccata,mi interessa solo liberarmi.
E per liberarmi da una stretta cosi' violenta,comincio a pensare che ci voglia violenza.
Amina ha commesso almeno due peccati orribili:
Si è mostrata nuda. Si è appropriata del suo corpo,lo ha reso arma,e ha sparato contro i suoi oppressori.
Per questo Amina deve essere punita. il suo corpo deve essere punito, viene insultato( copriti che sei brutta)
e viene condannato al martirio tramite lapidazione. Il suo corpo deve essere distrutto.
In tutti questi anni di lotte,marce,manifestazioni,referendum,4 si,ho sempre sempre pensato che la mia forza stava nel rispetto.
Pretendevo rispetto perchè davo rispetto.
Non entro nelle tue chiese a chiederti come vivere scopare mangiare,ricambiami la cortesia.
Ma questo non accade. Amina non si è spogliata in una moschea,Amina non ha cercato di interferire nella vita dei religiosi,ha chiesto di smettere di interferire nella sua.
Oggettivamente la morale religiosa è fuori dalle chiese, nelle scuole,negli ospedali,nei comuni,nel codice civile,in televisione.
Mi circonda da mattina a sera, come due pulotti immaginari, pronti a braccarmi malmenarmi e zittirmi,in farmacia quando chiedo la pillola,in ospedale col 100%
di medici obiettori, in ufficio con fogli di dimissione firmati in bianco in caso resti incinta o scatti carrieristici bloccati...tanto ormai sei mamma!
E io strillo urlo sbraito,Come una Femen,divento ferale feroce e violenta.
Non mi interssa piu' che cosa vedono pensano e dicono,bloccata e braccata,mi interessa solo liberarmi.
E per liberarmi da una stretta cosi' violenta,comincio a pensare che ci voglia violenza.
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lunedì 18 febbraio 2013
Io non ho mai voluto fare l’astronauta
Io non ho mai voluto fare l’astronauta.
Ho desiderato fare/essere veramente di tutto, ma l’astronauta mai.
Una delle mie occupazioni preferite ,in effetti ,era immaginarMI.
Non immaginare in generale, ma immaginare ME in una particolare situazione, che poi era la Mia vita nel futuro.
In tutti i futuri possibili, sia quelli futurissimi ,ovvero in astronavi di design anni 80 parcheggiate a spina in mondi verdi e acquosi popolati di insetti intelligenti scienziati fuori di testa e organizzazioni di ribelli niente male, che quelli passatissimi, rinascimentali, medioevali, addirittura paleolitici.
No, credetemi, non c’è incoerenza. Se hai 10 anni, e ti immagini il tuo futuro di diciottenne nel paleolitico, anche se il paleolitico si è concluso circa 2 milioni di anni fa, è comunque futuro.
Lo potremmo definire un futuro anteriore. Ma non lo confondete con il tempo composto che tutti abbiamo studiato alle elementari e che nessuno usa mai perché in effetti non serve. O meglio servirebbe pure ma si sa ,la consecutio temporum …..la tauromachia…
Comunque avevo un’immaginazione niente male io a quella età lì.
Sono stata con successo, un anatomopatologo che squartava cadaveri senza il minimo fremito delle labbra o tremito della mano. Avevo trovato anche l’aspetto positivo dell’anatomopatologia legale.
Lo volete sapere? Ve lo dico: Sei comunque un Dottore, ma non devi salvare la vita a nessuno. E soprattutto Non puoi ammazzarli. Sono già morti. Pratico.
Non sembra ma puo’ fare la differenza fra una vita schiacciata dal senso di responsabilità e asfissiata dai sensi di colpa, e una vita serena. In pace.
Sono stata svariate principesse. Non è un mestiere? Lo dite voi. E’ uno dei lavori peggiori si possa immaginare. Una faticaccia.ma io ero piuttosto brava. Ero una principessa tipo lady Oscar,molto democratica, severa ma giusta.
Sono stata diverse Dee, la migliore era una dea di mia invenzione, una specie di sirena che si chiamava zucchero perché aveva tutti i capelli bianchi.
Sono stata una cantante,un’attrice, una motociclista, una ladra, MAI UNA GUARDIA e lo scrivo maiuscolo e con orgoglio, una pittrice.
In quasi tutte le mie vite, ero single, vivevo in case con finestre enormi, senza mobili, circondata da pietre e acciaio. Il mio architetto interno era evidentemente un fissato dei loft.
Io da bimba mi immaginavo in tanti modi, ma mi immaginavo sempre sola. Felicemente sola. Bianca di pelle e di capelli, in case di roccia e acciao, senza nessuno intorno.
Ve lo dicevo.
Io da piccola non ho mai voluto fare l’astronauta che atterra sulla luna.
Io da piccola volevo fare la Luna.
venerdì 28 dicembre 2012
Il confessionale non mi riguarda il tribunale si.
Questo è uno stralcio preso dall intervista rilasciata a pontifex dal giudice Carnevale.
Sono le donne a provocare?
"questo direi di no. Poi bisogna vedere caso per caso. Non perché una donna cammini di sera, questo autorizza all'assassinio, anche se prudenza vuole che la stessa donna non usi vestiti provocanti o atteggiamenti equivoci che possano determinare eccitazione. Sarebbe bene che le donne evitassero ambienti poco raccomandabili per una questione di sana prudenza".
Prudenza vuole che la donna non usi vestiti provocanti o atteggiamenti equivoci.
Non me lo dice un prete.
Io non sto inginocchiata in un confessionale,e non sto ascoltando la voce di chi mi parla per bocca di Dio.
lo dice un giudice. Una carica dello Stato.Il mio stato.L'Italia. Lo dice uno che potrei incontrare in un tribunale.
in chiesa ci vai se ci credi. in tribunale ci vai se ci lavori o ci sei costretta.
Ci vai da carnefice o purtroppo da vittima
Allora quello che dice una carica dello Stato,è importante.Tanto importante.
E io ci voglio pensare.
E mi chiedo: Quando sono provocante? Quando equivoca?
No perchè voglio esserne sicura.Sono equivoca quando accetto da bere da qualcuno appena conosciuto in un locale? Sono provocante se indosso gonne corte?
Il rossetto rosso è troppo erotico? E i sandali che lasciano il piede nudo? Perchè ci sono anche i feticisti,quelli che se ti scopri le tette manco ti guardano ma quando mostri un piede,sbarellano.
Ecco io vorrei un manualetto.
Un libricino che mi spiegasse come e quanto essere moderata.
Per essere assolutamente certa che quando un giudice si metterà a guardare caso per caso, troverà il mio armadio, il mio trucco,il mio vocabolario,irreprensibili.
Puri,casti.Innocenti.
E rassicurato dalla mia condotta possa condannare il mio eventuale molestatore con la coscienza tranquilla.
Certo di chi fra i due sia la vittima e chi il colpevole.
Non come in tutti quei casi in cui lei chissà dove andava in giro a quell'ora di notte
Chissà che faceva
Chissà che cercava
Chissà come era vestita
Chissà se aveva bevuto
Chissà che gli ha detto
Chissà se all'inizio ci stava e poi ha cambiato idea
Chissà se era vergine
Chissà quanto lo ha provocato
Chissà,.....
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