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martedì 18 settembre 2012

Sois belle e tais-toi !


Entro Dicembre la linea del tram T3 sarà prolungata.26 nuove stazioni.Circa 15 KM di tram.
E a noi che ci frega? Mica abitiamo a Parigi. Vi frega. 9 di queste stazioni porteranno un nome di donna.
Ed è una donna,Annick Lepetit , partito socialista e "assessora" ai trasporti a Parigi,che le ha volute.
Sono state scelte donne,che con la loro vita ,arte,impegno,hanno segnato positivamente la loro e nostra epoca. Donne testarde e coraggiose,capaci di sfidare pregiudizi e autorità.
E' stata scelta Maryse Bastié , capitano della French airforce. Ha compiuto un volo in solitaria attraversando il sudatlantico stabilendo un record.Ha poi raccontato la sua passione in un libro. 
Alexandra David- Neel , la mia preferita .Esploratrice,sì, ma anche anarchica e femminista. Il suo primo viaggio inizio' a soli 18 anni,scappando di casa e raggiungendo la Spagna in bicicletta. E poi il Tibet.La città proibita di Lhasa.La Teosofia.
Delphine Seyrig attrice ,ma anche regista ,e femminista. ll suo film/documentario, sii bella e stai zitta, non si limita ad alludere ,ma con una serie di interviste  denuncia le dinamiche sessiste e machiste presenti all'interno del mondo cinematografico. E'stata anche motore nella fondazione del "Centre Audiovisuel Simone de Beauvoir". Fondazione per le donne,sulle donne,con archivio ricco di filmati,fra i quali ,appunto,il suo.
E poi Rosa Parks, Séverine (Non quello di Venus in Furs ,ma una scrittrice femminista) Ella Fitzgerald
Sono state scelte 9 donne . Alcune le conoscevo bene, altre me le sono cercate. E siccome a Parigi le cose non le fanno quasi mai a metà, forse immaginando che non tutti le avrebbero conosciute tutte, e che qualcuno come me avrebbe potuto incuriosirsi,che hanno fatto? Una mostra fotografica e documentaristica gratuita.Aperta fino a fine settembre.Perche le vogliono far vedere ste donne.farle parlare , cantare volare,protestare, ancora una volta.

Ad Alemanno,glielo suggerite voi,che io sto fuori mano?

venerdì 14 settembre 2012

Violenza:nome comune di cosa.Femminile.


Ci sono quegli argomenti,che quando li tiri fuori, si autoalimentano.
Alcuni sono generazionali, tipo la guerra.Nomina la parola guerra di fronte a un gruppo di ultra settantenni,e si scatenerà l’inferno. Ognuno di loro potrà raccontare la sua parte di guerra,di fame,di povertà,di paura,di eroismo.
Altri sono di costume. Tipo i videogames, o il calcio, o una particolare serie televisiva o film.
Altri invece sono “di genere” .Di genere femminile principalmente. La violenza ad esempio.
Quella subita.
Con qualsiasi femmina mi sia capitato di parlare , di qualsiasi età, di qualsiasi estrazione sociale, tutte nessuna esclusa,mi ha potuto raccontare la sua storia di violenza subita.
Mi sono appena dovuta autocensurare.Perché? perché stavo scrivendo “piccola storia di violenza subita”.
Come se esistessero violenze piccole o grandi.Leggere o Gravi.
Come se la violenza non fosse orrenda e grave e inaccettabile sempre in qualsiasi sua espressione.
E se lo faccio io, che sono una femmina, come posso spiegarlo agli altri?
Come faccio a spiegare che una manata sul culo non è come dell’acido lanciato in faccia o essere stuprata con una barra di ferro.Ma non lo è solo nella forma. Lo è invece pienamente nella sostanza?
Forse l’unico modo è proprio raccontare quelle”piccole” storie di violenza quotidiana.Quelle che spariscono di fronte agli orrori che la cronaca racconta(oltretutto male).
Provare a raccontare che significa prendere un autobus. Sapere con certezza che su quell’autobus tu verrai stretta in un angolo,palpata,strusciata,spinta.
Provare a spiegare che la prima volta che ti succede sei talmente piccola(12, 13 anni?) e inerme.E ti vergogni,e non sai che fare.Ti senti impotente. Ma soprattutto ti vergogni. Ti vergogni anche la prima volta che una “donna” ti aiuta.Una che capisce che sta succedendo e ti dice”vieni qui regazzi” e si mette fra te e il porco di turno. Spiegare che questa vergogna te la porti appresso sempre,e che le tenti veramente tutte. Lo zaino spostato davanti o dietro le spalle, entrare e spingere per arrivare con le spalle verso le pareti, addirittura scendere dall’autobus e aspettare il prossimo.
Le provi veramente tutte,prima di riuscire a capire,che la vergogna non è la tua.Non deve essere la tua.
Le provi tutte prima di riuscire a trovare la voce e lo sguardo giusto per girarti,fissare il maiale negli occhi e dirgli “ allora,che hai deciso,te levi?” .
Le provi tutte prima di riuscire ad imparare a sopportare lo sguardo di disapprovazione,imbarazzo e vergogna degli altri passeggeri intorno a te.e a fregartene.
Le provi tutte prima di riuscire a capire che gli occhi bassi delle altre donne,quegli sguardi un po’ accusatori imbarazzati e sfuggenti, non ti devono ferire.
Che Loro, non hanno ancora trovato la voce.
Ma forse la prossima volta,si ricorderanno di te.Del porco che scende di corsa dal bus , magari lanciandoti un “troia” ma scende LUI stavolta,non tu.
Forse la prossima volta tireranno fuori la voce.

P.S
80 % delle donne che aggredite ,gridano,corrono.scappano,si difendono, riescono a salvarsi.
Ridurci al silenzio,è l’arma piu’ affilata che hanno.

martedì 21 agosto 2012

La scelta di una Donna

Todd Akin su aborto e violenza sessuale:

Intervistato da una TV locale del Missouri, al giornalista che gli chiedeva se l'aborto può essere giustificato in caso di stupro, Akin ha risposto con disinvoltura: "Da quanto ho sentito dai medici, quest'evenienza - cioè rimanere incinta dopo uno stupro - è un fatto decisamente raro". Ed ha aggiunto: "In caso di stupro vero e proprio, il corpo femminile può fare in modo di evitare la gravidanza...". Infine ha concluso che, nel caso remoto in cui si dovessero verificare queste gravidanze, le conseguenze dovrebbero essere per lo stupratore, non per il feto".

Se glielo avessero chiesto, avrebbe aggiunto che i bambini li portano le cicogne,o si trovano sotto le foglie di cavolo.
Sono bastate queste 4 righe,copiate e incollate da La Repubblica.

E mi sale la carogna.
Mi sale la carogna perché la scelta di una donna, è considerata argomento da campagna elettorale.
Mi sale la carogna perché la scelta di una donna deve essere giustificata alla collettività.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,è considerata impattante per l' interesse collettivo,e pertanto va diretta.
Mi sale la carogna ,perché la scelta di una donna puo' essere messa in discussione eticamente da individui "altri" rispetto a lei.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,viene messa in discussione da individui di ogni genere.
Mi sale la carogna ,perché la scelta di una donna puo' essere ostacolata perfino con argomenti inconsistenti.Fole di paese.Voci di corridoio.
Mi sale la carogna,perché la scelta di una donna,non puo' essere quello che è.Solo una sua scelta.

Poi recupero la calma, e continuo a leggere:
Indiano picchia la Moglie perché non gli da figli maschi.
Non ve lo dico piu' perché mi sale la carogna.
Il punto vero è che sono una Femmina.
A me la Carogna non mi scende Mai.
Il punto vero è che sono una Femmina.

Non me lo posso permettere di non essere incazzata.

lunedì 2 gennaio 2012

Io ho la risposta.

Dopo lunga e approfondita analisi.

Dopo aver rivisto la storia del cinema al completo: Gilda, Casablanca,Agli uomini piacciono le bionde, passando per Candy Candy e Lady Oscar, su fino ai giorni nostri, serie tv comprese e senza lasciare da parte neanche filmoni tipo la moglie di Frankenstein(della qual posseggo locandina si sappia e non si dimenichi MAI) o la piccola bottega degli orrori naturalmente quello originale non il remake zuccheroso.

Dopo aver riesumato grandi classici della letteratura tipo cime tempestose , discusso l’ultimo manuale di autodeterminazione post femminista , e aver risposto anche al piu’ mieloso test di cosmopolitan e marieclaire. 

Il mio parere di femmina è che per risolvere il conflitto fra i sessi ci vuole un conflitto paneuropeo.

Dovete annà a fa la guera con na ere sola, tornare grati di essere vivi , quasi un po’ increduli , e affamati.

È l’unica.

Se no da sta pozzanghera non se ne esce.

domenica 13 febbraio 2011

Mai stata Zitta

Ve la racconto la piazza di ieri?Volentierissimo, ma non la so.
Non sono preparata.
Io ieri piazza del popolo l’ho vista da sotto gli archi, all’ombra di qualche centinaio di ombrelli rossi.
Adesso, appena finito di scrivere giuro che mi vado a sentire gli interventi delle partecipanti.
Ma allora che ho fatto? Ma niente, ho principalmente camminato.Camminato su lungotevere, bloccando il traffico naturalmente.Camminato su ponte Cavour,sempre bloccando il traffico.Sfilato su via del corso contromano,ed è pericolosissimo andare contro senso sulla via dello shopping date retta a chi c’è passato.
Poi ho forzato le transenne e corso corso corso fino ad arrivare davanti a montecitorio.E chi ci credeva che ce l’avremmo fatta. E che gioia farcela,arrivarci,e strillare la mia indignazione direttamente nelle orecchie dei destinatari.Volete sapere come mi son sentita? LIBERA. E mi son guardata intorno, e quelle scalmanate che erano con me si sentivano libere pure loro.
Quanto ci sarebbe piaciuto poter condividere quella soddisfazione con tutte le altre, quelle chiuse in piazza.
Tu dirai, perché chiuse? Perché a me ste manifestazioni virtuali mi hanno rotto le balle.
Tutti fermi in una piazza,dando il meno fastidio possibile,ci guardiamo ci contiamo ci fotografiamo e poi via , domani tutti su repubblica a cercare il nostro bel faccione sulla foto navigabile.
Meglio di niente direte voi.
Ma io son viziata, non m’accontento. A me le idee piace portarle in giro, farle sfilare sotto il naso di chi era troppo distratto per accorgersi che stava accadendo qualcosa.
Fermarle in mezzo a strade popolate di chi non sa come la pensi, o non lo condivide, e vuoi mettere la soddisfazioni di mandarmi a quel paese!
Le idee ferme nelle piazze sono buone per essere commentate sui giornali, cavalcate come tori nervosi da politici agili a saltare in groppa e svelti a scenderne.
Vengono fotografate e ordinate in gallerie di foto,elencate per città,comune,regione. Contate,smentite,aumentate e decurtate,come le tasse.
Invece quando le idee si muovono, e sfilano, spontaneamente senza chiedere il permesso a nessuno, allora le riconosco.
Almeno le mie.

giovedì 12 giugno 2008

Roba da donne:Mooncup


Mi si chiede di parlare della mooncup,ed io ne parlo.Maschi che siete fra i friends...non c'è nulla di piu' splatter del ciclo femminile,quindi date retta, chiudetela qui.

La prima reazione alla mooncup è: maccheschifobleaaaaaaaaaaaahhhhh  Ragionateci un attimo.Voi che usate l' assorbente esterno, voi che lavorate in un ufficio, magari sedute, voi che non avete un bidet personale in ufficio e che vi alzate ogni due ore armate di borsetta contenente assorbenti puliti , salviettini umidificati ,eventuali mutande di ricambio perchè l'ultima volta che vi siete macchiate avete dovuto rendere le vostre mutande una mummia di carta igienica per evitare danni ulteriori.Voi che vi si incollano le ali sotto le mutande e non si staccano manco con le tronchesi ,voi che siete in riunione e non potete andare a cambiarvi  e lo sapete che sarebbe il momento anzi ...lo sentite.Voi femmine da ufficio....ma quante volte lo dite ...ma che schifo!


A questo punto mi direte ...si ma io uso l'assorbente interno.Si pure io,perchè almeno mi evito tutta la parte splatter sopra.Ovvero lo tengo dentro,quello assorbe, dopo 3 ore lo cambio, sono rimasta pulita.....piu' o meno.In realtà i primi giorni avete quello interno e quello esterno, il cordino si sporca e qualche goccia esce, poi solita storia, se non lo potete cambiare dopo tre ore....comincia a diventare problematico...e poi il sangue a contatto con l'aria si decompone puzza fa male,mal di testa ...e poi mica butterete il tampax nella tazza! lo sfilate lo mettete nella carta lo arrotolate lo buttate vi cambiate.Lo toccate.


La mooncup la metti la mattina, a seconda del flusso la cambi, io la cambio circa ogni 6/8 ore i primi due giorni  poi la tengo anche 12 ore.La mooncup è ermetica non esce una goccia di sangue manco a pagarla oro, il sangue non a contatto con l'aria non puzza.Ti siedi sulla tazza , tiri la mooncup,la versi direttamente nella tazza la sciacqui sotto l'acqua (torna nuova) e te la rinfili.PULITO.la mooncup non la senti,è silicone, quello che mettono nelle tette e nelle labbra, è anallergica, è morbida.

Ieri mi è cascata nella tazza in ufficio....a parte ripescarla....lasciamo perdere,ho dovuto rimettere un assorbente esterno dopo tre cicli di mooncup.CHE SCHIFO.

Controindicazioni?bisogna avere pazienza.le femmine hanno tutta una serie di comportamenti irrazionali ...tipo : che misura prendo? considerando che da li puo' uscire una capoccia , seppure piccola, non mi pare il caso di stare a fare le schizzinose su mezzo cm di differenza, oltretutto in silicone.Se vi mette paura la dimensione di una mooncup in silicone morbido ...cambiate fianzato.Perchè bisogna avere pazienza? perchè le femmine sono irrazionali e il loro cervello irrazionale comanda quei muscoli interni alla vagina che non pare ma sono due ganasce,quindi se sei tesa...e quando la sfili la prima vola sei tesa, tu tiri timorosa da una parte con la tua manina smaltata e con le unghiette delicate, dall'altra ci sono quei maschiacci dei tuoi muscoli vaginali che stringono e vi assicuro che la lotta è impari...pero' poi subentra il panico del :oddiononescepiu' , tiri con la forza della disperazione....la mooncup fa da ventosa ma mica è invincibile STTTTTTTOOOOOOOOOOOOOCK. Rrisolti i problemi di sinusite.

La volta dopo avrete i muscoli interni rilassati, e verrà via in un attimo. In effetti piu' la usate , piu' imparate, piu' vi domanderete come avete fatto a complicarvi la vita in quel modo.

Perchè bisogna avere pazienza? perchè le femmine sono irrazionali, e in una qualche parte del loro cervello ci deve essere la convinzione segreta che l'unico buco nero dell'universo sia la vagina,pertanto se ci infili la mooncup....poi non la trovi piu'.Sparita.Salita talmente in alto che la prossima volta che mangerete vi si fermerà tutto in gola, dovrete continuare a comprare assorbenti ma diventerete magrissime perchè non potrete piu' deglutire.Lo capite da voi che non è plausibile no? 

Il primo ciclo è andato cosi' cosi' , non era facilissima da mettere e togliere (per le motivazioni di cui sopra) , quando è arrivato il secondo ciclo ero indecisa se riprovare o no, ho riprovato ed è stato tutto molto piu' naturale, adesso è talmente naturale che me la sono fatta cascare nella tazza dell'ufficio ....quindi se vi cambiate sulla tazza, mettete carta igienica che cosi' se casca evitate di fare la pesca magica come ho dovuto fare io.

Che dirvi, è comoda, è pulita, è igienica, non fa schifo siate serie, è economica, io la consiglio. Sono contenta di inquinare di meno, sono contenta di risparmiare, sono contenta di non mettermi assorbenti  pieni di candegina nella vagina, ma sono ancora piu' contenta di:non sporcarmi non  dovermi cambiare 6 volte al giorno non dovere uscire a comprare gli assorbenti perchè li ho finiti e  ha anticipato il ciclo.
 Sono una persona semplice mi accontento di goie semplici .

sabato 11 giugno 2005

i bambini li portano le farfalle,ma li lasciano tutti nel bosco di tolfa.




Poramore è un P.R. eccezionale
E' riuscito a movimentare una serata già di per se movimentata. Lo ringrazieremo a lungo per questo.
Ieri sera finito il triste lavoro che ahimè mi sono scelta. mi sono dedicata alla mia attività preferita, quella di farmi pittare il corpo.


Stavolta non con aghi senza inchiostro, no ! E neanche solo con quello nero come venerdì scorso. Ma con i colori tutti.
Il risultato? Una splendida farfalla che ha dei fiori di loto dipinti con i colori del fuoco al posto delle ali.
Un *pezzo* impegnativo, sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista fisico. Dopo un ' ora e mezza passata sotto gli aghi su ferite non ancora completamente rimarginate,esco dallo studio e mi fumo una sigaretta


E' noto infatti i loro potere antinfiammatorio nonché analgesico.
Me ne sto li fuori, in piazza calamatta a civitavecchia , con il braccio gonfio e vagamente sanguinante, fumo soddisfatta con aria leggermente assente ,quando mi si avvicina una pischellottera( giovane ragazza appena diciottenne al suo primo voto e alla sua terza scopata)e mi propone il pieghevole del comitato "io non voto".
Sorrido perché sono educata,sorrido perché sono anche democratica , sorrido perché sono felice e soddisfatta nonché momentaneamente menomata,e sorridendo  le dico che grazie so già cosa votare.
NON L'AVESSI MAI DETTO !
Ma come ho potuto IO proprio ME probabile tossicodipendente schiava della nicotina e dell'arte dubbia del tatuaggio, pensare di avere un'opinione eticamente corretta e rispettabile? La tipa mi spiega animatamente nonché animosamente che incredibile a credersi siamo stati tutti embrioni, io compresa, e che se ad un embrione con solo quattro cellule gliene togli una, tu quell'embione lo uccidi .E chi è che uccide? I macellai.E gli assassini.


Si mi ha dato dell'assassina.


Mentre Poramore Alberto e la tatuatrice ,conoscendomi bene, rintanati nel negozio se la  ridevano come matti.
Mi ha detto assassina. Senza che io dicessi altro che " no grazie so già cosa votare".
Che ho fatto?
Ho guardato a lungo i suoi 18 anni nuovi nuovi. Ho respirato per 18 volte. Ho ingoiato l'assassina.
Ma non per sputarglielo in faccia parzialmente digerito.
No , l'ho ingoiato perché sono coerente.
E se devo scegliere fra un embrione e una 18enne preferisco assassinare un embrione.
Quindi l'ho lasciata andare.E quando si è allontanata, giuro,respirava ancora.
Sono rientrata in studio e mi sono fatta finire il mio bellissimo tatuaggio.
Ma Poramore ? il P.R ?
Adesso ci arrivo.
Torna una mia amica da Barcellona. In nave. Quindi arriva a Civitavecchia. Il ragazzo è il fonico di Poramore ma è anche un tassinaro. Insieme a loro c'è un sessuologo con il quale conduce non solo quale ricerca in una clinica specializzata in sessuologia transgender. Ci raggiungono e la conversazione fra referendum sull'inseminazione artificiale , legge 40, e sessuologia transgendere si fa cosi' appassionata e appassionante che decidiamo di andare a mangiare e bere vino sperduti fra le montagne tolfetane e il bosco di manziana.
FICO
Il posto è splendido, il vino divino ,la pappa eccellente. Ci sono le civette, le volpi ,i cinghiali ,tutti vivi e liberi. E ti guardano. E si incazzano pure volendo.
La strada è di quelle a mille curve che sembra finire sempre nel buio assoluto ma alle spalle se ti giri vedi il mare e la luna.
Bel posto dove mangiare, bel posto dove passeggiare ...
POSTO DEL CAZZO DOVE FINIRE LA BENZINA .
A pancia piena, mediamente ubriachi, in 7 dentro un tassi' romano, abbiamo girato fino alle 3 del mattino cercando un self service e sperando di ricordarci esattamente in quale anfratto boschivo avevamo abbandonato la mia seicento a secco.
Abbiamo fatto circa 200 km girando in tondo e giocando a chi vede per primo cosa, e abbiamo appurato di essere tutti dei super eroi con vista a infrarossi , perché tramontata la luna, in quei boschi si spegne la luce e a ninna.Ma non buio urbano.Buio di foresta.Buio nero.
Abbiamo riso molto e abbiamo divorato i biscottini al vino che qualcuno previdente aveva sottratto al tavolo del ristorante e si era infilato furtivamente in tasca. C'è chi ha sboccato bordo strada,a quanto pare su un cespuglietto di  mentuccia romana,perché poi ha detto che gli era venuta voglia di Fernet,e chi invece ha deciso di scendere a contare le stelle iniziando anche da1....a 50 lo abbiamo ricaricato in macchina a forza. Poi alla fine delle molte peregrinazioni di cui alcune al limite della umana follia, siamo tornati in noi ,e alla nostra auto.
E' tutto confuso?
Si anche per me è cosi', ma io ho la scusa del vino.