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mercoledì 13 aprile 2011

Quando finisce un amore e manca pure l'asfalto

Come si chiude una storia?
In millemila modi . Ce ne è uno non doloroso? A sto punto dubito.
Perché io mi sto impegnando. E pure lui.
Accompagnamoci ci siamo detti. 
E ci accompagnamo. 
Ma per quanto tu possa voler arrivare al baratro mano nella mano, camminando piano senza sudare o prendere storte,fermandoti per guardarti un po’ indietro e vedere se c’hai ancora voglia di andare avanti o se hai la forza per ricominciare, insomma per quanto tu possa tentennare cincischiare titubare dubitare ritardare, prima o poi sull’orlo del precipizio ci arrivi , e saltare ti tocca.
Paura Eh? A chi lo dite! Me la faccio sotto da mesi. Guardo giu’ e mi si piegano le gambe. Buono ! per saltare uno infatti piega le gambe, è la parte finale che mi frega, lo scatto di reni. Sarà l’età? Secondo me no, è consapevolezza. Consapevolezza che non è il salto.
Il salto date retta a me, non è manco il peggio.
Credo che il peggio sarà lo schianto.
Quando atterro, se sopravvivo, ve lo racconto.

martedì 22 marzo 2011

Gli uomini piangono tutti allo stesso modo


Non c’è nulla da fare. Ogni volta, ogni singola volta ho dovuto affrontare un dolore, la mia città mi è stata vicino.
E’ che non tutti riescono ad esternare. Il desiderio magari è comune. Tutti vorremmo piangere e strillare e strapparci i capelli, portare quel dolore così forte e inafferrabile sul piano fisico,per poterlo vedere oltre che sentire. Se ti tagli un dito soffri, ma vedi il sangue che esce, sai che lo devi fermare, sai che lo devi disinfettare,ci metti un cerotto,sai che poi passa. Cicatrizza.
Quando è l’anima invece a tagliarsi, non vedi niente, non ti puoi concentrare su nulla , non ci sono fiotti di sangue a distrarti, c’è solo quell’assurdo dolore che pare riempirti da ogni parte,e che preme fino a farti esplodere. In lacrime? Singhiozzi? Urla?
De martino dice che gli uomini sono diversi per cultura ma piangono tutti allo stesso modo. Sai che non è detto?
A de martino direi che è vero, inserire il pianto e il dolore in un contesto ritualizzato, simile a quello che si è visto aiuta a tenerlo in “ordine” . Ci consente in effetti di uscire ed entrare da noi stessi senza perdere la strada, Affrontandolo un pezzo per volta, un po’ da soli, un po’ accompagnati.
Ma ci sono altri modi.
Il mio è quello di dargli spazio fuori da me.  
Roma di solito.  Di notte . Le sue piazze, alle quali si arriva attraversando vicoli silenziosissimi e stretti, che ti danno il tempo di sentirti protetta prima di lasciarti  al centro di tutto quello spazio. Ed è in mezzo a quel vuoto che trova posto il mio dolore, si riversa silenzioso fra i tavolini dei bar e le gambe dei pochissimi turisti che a passi stanchi e felici se ne tornano in albergo. Si rannicchia ai piedi di simulacri di gente antica, che ha visto pensato sofferto  come me, meglio di me, più di me, e adesso ferma nel marmo ti ricorda che passa. Tutto passa. Quando proprio sento che stanno per uscirmi le lacrime, mi avvicino ad una fontana, e la guardo piangere per me. Sono belle le fontane quando piangono. Le loro di lacrime luccicano e cantano, le nostre di solito si colorano di mascara e singhiozzano. Meglio che a piangere siano le fontane che sono delle rofessioniste. Se poi c’è un nasone, è il massimo, perché con le lacrime dei nasoni ci puoi pure giocare. Farle schizzare lontano, e berle, per partecipare, e riprenderti purificato un po’ di quello che hai dato. Quando però il dolore è tanto, e comincia a riempire pure la piazza, allora ricomincio a camminare, mi perdo fra vicoli angusti, cercando i più bui, girando a destra e a sinistra senza un meta precisa, per sentirmi persa, smarrita, per ricordarmi che non sempre posso tenere tutto sotto controllo,  e che è bello anche questo girovagare, questa confusione, questo buio. E che anche nel posto più stretto, nel budello più angusto, quello in cui pensi che se ti ci infili non ne uscirai mai più, in realtà anche nell’angolo più buio, ci sono mura vecchie e fondamenta forti, e vita, e gente che ha amato respirato odiato detto, finestre che se sai guardare bene ti fanno vedere soffitti decorati , balconcini fioriti, e un pezzo di cielo, in alto. Quegli spazi stretti che raramente fanno entrare luce, di notte emanano il calore di quel poco di sole che hanno potuto vedere durante il giorno, e generosamente te lo ridanno indietro,senza egoismo. Le stelle non si vedono in città, ma i sampietrini luccicano, e non è male camminarci sopra. Così irregolari, così diversi, ognuno il suo spazio, ti fanno pensare che pure tu, prima o poi ritroverai il tuo di spazio. Nel frattempo Roma ti mette a disposizione il suo

domenica 13 febbraio 2011

Mai stata Zitta

Ve la racconto la piazza di ieri?Volentierissimo, ma non la so.
Non sono preparata.
Io ieri piazza del popolo l’ho vista da sotto gli archi, all’ombra di qualche centinaio di ombrelli rossi.
Adesso, appena finito di scrivere giuro che mi vado a sentire gli interventi delle partecipanti.
Ma allora che ho fatto? Ma niente, ho principalmente camminato.Camminato su lungotevere, bloccando il traffico naturalmente.Camminato su ponte Cavour,sempre bloccando il traffico.Sfilato su via del corso contromano,ed è pericolosissimo andare contro senso sulla via dello shopping date retta a chi c’è passato.
Poi ho forzato le transenne e corso corso corso fino ad arrivare davanti a montecitorio.E chi ci credeva che ce l’avremmo fatta. E che gioia farcela,arrivarci,e strillare la mia indignazione direttamente nelle orecchie dei destinatari.Volete sapere come mi son sentita? LIBERA. E mi son guardata intorno, e quelle scalmanate che erano con me si sentivano libere pure loro.
Quanto ci sarebbe piaciuto poter condividere quella soddisfazione con tutte le altre, quelle chiuse in piazza.
Tu dirai, perché chiuse? Perché a me ste manifestazioni virtuali mi hanno rotto le balle.
Tutti fermi in una piazza,dando il meno fastidio possibile,ci guardiamo ci contiamo ci fotografiamo e poi via , domani tutti su repubblica a cercare il nostro bel faccione sulla foto navigabile.
Meglio di niente direte voi.
Ma io son viziata, non m’accontento. A me le idee piace portarle in giro, farle sfilare sotto il naso di chi era troppo distratto per accorgersi che stava accadendo qualcosa.
Fermarle in mezzo a strade popolate di chi non sa come la pensi, o non lo condivide, e vuoi mettere la soddisfazioni di mandarmi a quel paese!
Le idee ferme nelle piazze sono buone per essere commentate sui giornali, cavalcate come tori nervosi da politici agili a saltare in groppa e svelti a scenderne.
Vengono fotografate e ordinate in gallerie di foto,elencate per città,comune,regione. Contate,smentite,aumentate e decurtate,come le tasse.
Invece quando le idee si muovono, e sfilano, spontaneamente senza chiedere il permesso a nessuno, allora le riconosco.
Almeno le mie.

venerdì 4 febbraio 2011

Voi ve lo ricordate il vostro primo bacio?

Voi ve lo ricordate il vostro primo bacio? Io si, tutti e due. 
Si io ho avuto 2 primi baci. 
Il primo intorno ai 12 anni,con una compagna delle medie. Facevamo le 
prove per capire come si faceva. Ci eravamo rotte le palle di mimare 
le labbra con il pollice e la base dell’indice per immaginare la 
sensazione così abbiamo deciso di sentirla. Abbiamo pure fregato il 
rossetto alla madre e ce lo siamo messe a turno per capire che effetto 
faceva. Effettivamente è stato il mio primo bacio lesbico, anche se 
non è propriamente lesbico,e sotto alcuni punti di vista non è stato 
neanche propriamente un bacio(o svariati baci). Lo definirei  piu’ un 
incontro di denti. 
Poi ho baciato Max. D’estate naturalmente. Lui aveva 18 anni, io 13 e 
spicci. Io passavo davanti al bar di suo padre tutte le mattine per 
andare in spiaggia, e tutte le sere quando tornavo. Lui mi fissava per 
tutto il tempo e io un po’ ero ipnotizzata da quello sguardo. Mi 
sembrava strano che uno grande guardasse me,che avevo appena finito 
gli esami di terza media. Quello che non avevo ancora capito in 
effetti è che gli stratagemmi di mia nonna(tuta e scarpe da 
ginnastica) d’estate non funzionavano. Io quell’estate ero 
stupitissima del fermento che avevo intorno, le mie tette erano 
nuovissime e tutto immaginavo tranne che potesse dipendere da 
loro,anzi, vergognandomene profondamente ,attribuivo tutto il  mio 
successo all' abbronzatura. E infatti quell’autunno ho comprato il mio 
primo fondotinta. 
Torniamo a Max, ai suoi occhi neri e ai suoi capelli neri. 
Mi ha fissato per circa un mesetto, poi ha cominciato ad aspettarmi 
fuori il bar. Non la mattina, quando passavo accompagnata da nonna 
fratello zie , la sera che tornavo da sola. 
Poggiato alla porta d'ingresso, cominciava a fissarmi non appena 
giravo l'angolo, io ancora non gli vedevo gli occhi ma lo sapevo che 
mi guardava.Quando arrivavo davanti a lui alzavo il mento e giravo la 
testa dall'altra parte. Sempre stata timida , anche di mostrare la mia 
timidezza, quindi meglio passare per una che se la tira. 
Il 9 agosto mi ferma e mi chiede: ti posso baciare?. 
Si a me per darmi il primo bacio mi hanno chiesto il permesso. Io ho 
detto si.  Quando ho detto si di lui non sapevo assolutamente nulla. 
Non sapevo come si chiamasse,quanti anni avesse. Sapevo che era alto 
piu’ o meno come me, che aveva gli occhi neri, i capelli lisci neri e 
lunghi,la barba un po’ ispida,un anello d’argento sull’indice, che mi 
piaceva come mi guardava. E che era vestito da gelataio. 
Il mio primo bacio è stato uno, unico ,lungo, e mi ha lasciato la 
pelle intorno alle labbra rossa, perché era sera lui aveva la barba io 
ero una creatura…insomma un classico. 
Sono tornata a casa con un appuntamento in spiaggia per vedere le 
stelle cadenti, le labbra rosse, e una faccia da paracula che ancora 
mi porto appresso. 
Lui è stato il mio tipo per il resto dell’estate, e adesso che ci 
penso ha definito uno standard : non troppo alti non biondi musicisti 
e rock. Ci siamo baciati un sacco.

martedì 24 giugno 2008

Lo rifacciamo?

E' tutto sbagliato , tutto da rifare.Dovrebbe essere tutto piu' semplice, piu' scorrevole.Lineare.Anzi no, non lineare.Dovrebbe essere tutto liscio.
Liscio come l 'olio, liscio come la seta. Non scivoloso, solo liscio.

E invece è faticoso,sempre impicciato , mai un movimento fluido dall'inizio alla fine,
c'è sempre qualche intoppo, un motivo per fermarsi.
Anzi, non un motivo per fermarsi ma un motivo per cui sei costretta a fermarti; Perchè andare avanti sarebbe troppo doloroso, allora stai ferma e rifletti, cerchi una soluzione, la piu' indolore possibile, pensi se sia il caso di aggirare l'ostacolo, se hai gli strumenti giusti,  se non sia il caso di  prendere atto della contingenza e ridimensionare piani e aspettative , valuti se non sia il momento di una presa di posizione netta tipo avanti tutta , taglia quello che c'è da tagliare e tira e strappa fino a quando non ti liberi.
Certo poi ti tocca contare  morti e  feriti, e un po' ti penti.Perchè si è vero che il bene di molti etc etc etc ma un conto è dirlo e un conto è farlo e vedere il risultato.
E tu concentrati sul risultato direte voi, il resto sono perdite, piccoli sacrifici funzionali al progetto ultimo.
Lo so, ci provo.ma mi fa comunque impessione.
E poi con sto caldo le cose si complicano ulteriormente.
L' afa mi toglie il fiato e la pazienza, l'umidità  si appiccica rendendo tutto piu' spesso e pesante, i movimenti piu' lenti.
Quando è umido, valutare soluzioni alternative diverse dal taglio della risorsa,  diventa quasi impossibile.Qualsiasi progetto di conservazione e contenimento pare vano.Appannato.
Insomma puo' essere semplice la mia vita se comincia tutte le mattine con questa tortura ?
Alla fine bisogna ammettere che se una povera crista  ha i capelli ricci come i miei è normale che il resto vada di conseguenza.
Che altro ti resta se non un taglio?

lunedì 7 aprile 2008

Non saro' certo io l'ultima a morire!

I ricercatori hanno “riprogrammato” cellule adulte di pelle umana inserendo nel Dna alcuni geni in grado di “ringiovanirle” 

Meraviglioso. 
Meraviglioso per tanti motivi.Meraviglioso perchè da speranza a persone malate, meraviglioso perchè non mortifica chi ha fede .Meraviglioso. 

Ma io sono piccola,becera e gnurant...quindi ho pensato :
Oggi,vabbè magari proprio oggi no ma alle brutte  domani,ringiovaniscono le  cellule, domani o al massimo dopodomani ,TUTTO !
 Mi si invecchia il cuore? Me lo faccio ringiovanire. Il fegato è aggredito dai radicali liberi e dal rum? Riprogrammiamolo a quando avevo 14 anni...anzi no, 12 per sicurezza.
Tutta nuova, si tutta. 
Io Eterna.  
Che palle? Beh, sarebbe peggio essere l'ultima generazione a dover morire ...no?  
Che poi, siccome ancora non mi hanno ringiovanito nulla, e insieme al fegato mi si è invecchiato anche il cervello , mi son chiesta....Ma se riescono a ringiovanirmi ad libidum ....allora , casomai ad un certo punto mi annoiassi di campare , dovrei scegliere di morire, ovvero rifiutare la cura ringiovanente alle cellule del mio corpo. 
Eutanasia? Suicidio? torno a sentire il telegiornale e vedo come butta in Alitalia? meglio eh.... 
 Se continuo cosi', con i fiori di bach mi ci devono battezzare.

giovedì 15 giugno 2006

Come una principessa


Chi di noi giovani donzelle romantiche non ha sognato almeno UNA VOLTA di essere Biancaneve, e come lei essere svegliata dal soave cinguettio di  qualche uccelletto  che fa

ciiiiiiiiiiip

ciiiiiiiiiip

ciiiiiiiiiiiiiiirp



il fatto che tutto cio' sia avvenuto alle 4.55 del mattino non toglie NULLA alla poesia del momento.
Da adesso potete invidiarmi.

giovedì 8 giugno 2006

Suggestioni da Corsa

Ci sono quei giorni in cui l’aria è calda ma non afosa.
La luce è chiara ma non abbagliante
Il sole è alto e non ti appanna la vista .
Ci sono quei giorni che monti in macchina e il traffico non c’è 
La strada è libera, e ha le curve al posto giusto.
I finestrini aperti e la radio accesa ,non riescono a nascondere il rumore del motore teso al massimo dello sforzo.
Spegni la radio .
Adesso si sente meglio.
Tu guidi canticchiando.
Lui romba .
Occhiali da sole, sigaretta accesa.
Il volante girato con una mano sola .
Gli alberi scorrono veloci,eviti una buca.
Ti senti come Schumi .Di piu’ come Senna .Anzi meglio :Come Nuvolari 
E invece sei sempre tu
Jessica , su una 600 del 98 bi-incidentata
In terza a 80 all’ora .

domenica 26 giugno 2005

Shake your tail feather


Perchè sento la musica cosi' alta?
Perchè fa bene alla salute è una.
Perchè effettivamente mi sfoga è un'altra , e funziona.
Poi perchè appago le mie pulsioni egocentriche, e appresso a gargarozzi di prima classe mi agito, ballo ,mimo tutto, come sei fossi io, e se stono c'è Aretha che strilla e a me chi mi sente?
E poi c'è il meglio.
La visionaria speranza che un giorno, presa dal ritmo, avvolta nel gorgheggio, ondeggiando e sculettando come la piu' piaciona delle dive MTV, attraversero' tutto il salone, ancheggero' con il cane in giardino aprendo il cancello , e poi coinvolgente come una doccia di Nadia Cassini arrivero' per strada strillando su base pentatonica, e tutto il mio quartiere correrà li ad ancheggiare insieme a me come nei migliori video pop,anzi come nel film blues brother.
No , oggi no.oggi ho solo fatto la doccia.

mercoledì 20 aprile 2005

Non è destino,è carattere.

Io non sono mai stata capace di gustarmi l'attesa.
Provate solo ad accennare alla parola sorpresa, e scateno l'inferno. Metto letteralmente a soqquadro  la casa e il giardino. Rovisto ovunque. Interrogo chiunque con la pedanteria di una ragazzina di 3 anni, attacco litanie di "che mi hai regalato?" con la costanza e il fiato di un monaco tibetano , ricatto e corrompo, indago e congetturo, quasi sempre con successo.
Quasi sempre..

Ho visto TRE e dico TRE puntate di sex n the city DIFILATO!
Il fatto che le avessi già viste non ha intaccato minimamente la mia gioia e soddisfazione.Vedete? sono una persona semplice.Mi accontento di gioie semplici.

Settimana scorsa ho raccolto un cucciolo, avevano investito la madre e la palla pelosa era  sotto l'acqua, due enormi acchi azzurri e una fame !
Lola non lo tollera, anzi non LA tollera (è femmina). Cerca di assassinarla non appena le lasciamo sole. La butta continuamente di sotto, a volte la soffoca, quando proprio non sa come fare fa finta di schiacciarla per caso mentre saltella per casa.Una volta l'ha anche morsa, poi ci ha ripensato e l'ha sputata.
L'abbiamo chiamata BERTA LA COZZA ed è in attesa di adozione .
Ve l'ho detto che ha gli occhi azzurri? 
Alle 13 arriveranno due potenziali genitori adottivi, sarà meglio che mi piacciano e che siano convincenti altrimenti li butto fuori a calci.

La prossima settimana incontrero' il megadirettore  Alitalia.Ho un appuntamento dall 17.00 alle 17.20...che vorrà? Sono usciti i numeri dei cassintegrati per ogni ufficio, nel nostro sono 6 persone, mi sento male anche solo a guardarle in faccia perchè sono stata contenta, quando ho letto il LORO nome e non il MIO sono stata contenta.

Adesso vado a cercare il mio regalo, se nonlo trovo quando torna ilmio compagno  gli infilo 2 dita in gola perchè è evidente che per nasconderlo deve averlo ingoiato.

mercoledì 2 febbraio 2005

L'intenditrice

Ma voi come fate?
Adesso che fumare comedovequando capita non è più possibile, come fate? Non vi mancano quelle sigarette spente a metà con l'aria quasi disgustata perchè effettivamente "non vi andava ma ci voleva"? Quando la tensione sale e la rabbia vi fuma dal naso, che fate? Vi alzate scazzati e vi rintanate nell'angolo a destra del balcone, insieme ad altri 10 disperati incappottati come voi? E la privacy che fine ha fatto? Quelle sigarette succhiate via un tiro dietro l'altro,fra se e se ,leggendo e rileggendo la mail incriminata, il commento fuori luogo, raccogliendo le idee fra uno sbuffo di fumo e l'altro. FINITO .
Io ho sostituito la compulsività con la ritualità.
Armata di filtri cartine e tabacco,scarico la tensione preparando accuratamente e in solitaria cio' che poi saro' costretta a condividere.
Sgrano il tabacco, lo sistemo, aggiusto il filtro e rotolo rotolo rotolo,fino a quando la cartina non si chiude da sola.
Poi controllo il lavoro.E' dritta E' grossa E' lenta ?Alla fine mi alzo  esco e fumo.
Ma non mi piace.

giovedì 26 agosto 2004

De eloquentia e le sue contromisure

Se lo dici, 
perchè non pensi prima?
Se non lo dici 
quanto sei inibita
Se non lo sai e lo dici 
ma dove vivi?
se lo sai e non lo dici 
che stronza
Se lo sai e lo dici 
ma chi si crede di essere?
Se quando lo dici scegli le parole
sei retorica e strutturata
Se lo dici come viene
che vocabolario inadeguato
Se quando lo dici ti fermi a riflettere
allora non lo sa
Se lo dici in italiano corretto 
che presuntuosa
Se ti esprimi in simildialetto
che hai detto?
Se lo dici ridendo
ma tanto questa non conta nulla
Se lo dici a brutto muso
ma hai visto che jena?
Se lo dici con calma
si,si, va bene ma dopo eh?!
Se quando lo dici li guardi negli occhi
ma che fai mi sfidi?
Se lo dici e distogli lo sguardo
è falsa
Se lo dici e sei rilassata
è perchè te ne freghi
Se lo dici con entusiasmo
sei volgare ed eccessiva
Se quando lo dici è una risposta a tono 
sei aggressiva
Se no
sei pusillanime
Se lo dici a bassa voce
stai cospirando
Se lo dici ad alta voce
fai le piazzate
Se quando lo dici ti trema la voce
hai perso
Se te lo dicono e non lo dici
vuole sapere tutto ma non dice mai nulla
Se lo dici per il loro bene 
sei paternalista
Se non lo dici perchè magari potrebbe essere anche no
sei buonista
Se lo dici ed è cosi'e basta
giudichi troppo e bisogna passarci
Se poi alla fine ti stanchi di dirlo 
con te non c'è dialogo...
...... E pazienza,alle brutte ci scriveremo!

mercoledì 7 luglio 2004

Ai Posteri


I mostri vivono sotto i letti, lo sanno tutti.
I miei abitavano sotto il letto, alcuni nell'armadio, ma tutti girovagavano per la mia stanza senza una meta, ciondolando e fissandomi poi crudeli e stizziti. PERCHE'??????Ma come perchè!
Perchè io ero furba!
Comunque torniamo a noi. I miei mostri mica erano mostri qualunque. Erano mostri  iperaccessoriati. il Top della gamma del mostro spaventevole e spaventoso. infatti avevano:
1)Le zanne come i licantropi e pure la bava alla bocca.una bava densa e grumosa tipo quella del mio cane boxer dopo mezzo chilo di croccantini.
2)La capacità di succhiarmi  il sangue come i vampiri ma anche l'anima come i diavoli
3) la gambe pelose e zoccolate da diavolo
4) gli occhi rossi iniettati di sangue e la voce stridula da strega cattiva
5) tre dita come Bero.Il ragazzino mostro quello che girava con bem e un'altra mostra,ma loro erano buoni e ammazzavano i mostri cattivi....insomma tre dita come Bero.
6)perdevano pezzi mucosi e filamentosi dai quali subito nasceva un altro mostro, più brutto e piu' grosso.
7) le mani a volte potevano staccarsi e muoversi da sole, perfino volare.
8)altri accessori smontabili che si attaccavano e staccavano a seconda dell'occasione, della cena, o del cartone animato o film dell'orrore visto prima di andare a nanna.
A dirla cosi' sembrano invincibili, vero? E voi vi starete domandando come abbia fatto io a sopravvivere per lunghissime notti! , Eh eh eh , ve lo avevo detto che io ero furba!
I miei mostri erano si multiaccessoriati ma avevano un punto debole,che io avevo prontamente scoperto....
NON POTEVANO ENTRARE NEL LETTO.
Le mie coperte erano uno scudo contro l'orrore. Per non so quale incantesimo, quelle coperte erano come la kriptonite per Superman! Rimboccate da tutte i lati,incalzate sotto al mento(a causa dell'opzione vampirosucchiacollo)mi lasciavano fuori solo la testa che però, pur scoperta, continuava a godere della misteriosa protezione,.Guaiamme  a lasciar entrare uno spiffero d'aria, guaiamme a tirar fuori dalla zona franca del materasso un braccio, oppure una gamba. Sarei stata immediatamente assalita e trascinata giu', sotto al letto, nella tana dei supermostri , e a quest'ora non sarei più qui, con voi, a condividere questo grande segreto, affinchè poi voi possiate dirlo ai vostri figli e salvargli la vita.

giovedì 23 ottobre 2003

Basta Spigoli


E' di superfici morbide e rotonde che ho bisogno.Pareti imbottite per tirare pugni senza sbucciarmi le nocche, porte di gommapiuma che non serve sfondare, ma che puoi grattare via piano a piccoli pezzi soffici.
Ho voglia di saltellare su pavimenti bigbubble profumati panna e banana che ci prendi lo slancio e vai più veloce, e te lo puoi permettere di correre perchè non ci sono angoli ciechi che chissà cosa nascondono, ma strade larghe e chiare, curve dolci che non fanno mai perdere il contatto visivo e incorniciano paesaggi sempre diversi.
E quando sbatterò, perchè io sbatto sempre, non sbatterò sugli spigoli duri e severi di quello che non so fare e quello che non so dare, e non mi resteranno addosso lividi blu a fare male per giorni ricordandomi dovecomequando ho sbagliato.
E quando inciamperò, perchè io inciampo sempre, non sarà su quelle grosse radici di sensi di colpa e aspettative disattese che ti si attaccano ai piedi e non le togli più , che ti si avvinghiano alle gambe parlando di latte versato e fosse di se e ma, nelle quali certamente affogheresti  se solo ci cadessi ...ma
E qualora dovessi cadere, e cadrò perchè io cado sempre, non cadrò sul selciato duro del fallimento ne' sugli sterrati dell'ambizione e tantomeno su lastricati ipocriti e scivolosi che se ci finisci sopra continui a scendere e chi ti ferma più.
Voglio un mondo sfumato come un disegno fatto con i pastelli ad olio, i colori restano brillanti e non ti lasciano mai all'improvviso e in quell'arancione c'è un po del rosso che avevi usato prima.
Il tempo dovrebbe essere liquido e lento come un fiume di possibilità ,pigro gonfio e consapevole, sai che passa, che si muove, ma lo fa senza strappi e rapide perchè tanto non c'è fretta e quello che devi fare lo fai,e lo sai tu e lo sa pure lui.
No non mi dispiacerebbe un mondo così. devo prendere un appunto per la prossima vita.